Autore: Renato Passalacqua

Renato Passalacqua

Apparso nella redazione di Game-eXperience come Terminator e con un' unica missione, ovvero la recensione perfetta. É come una macchina inarrestabile, non teme nessun gioco. Qualsiasi sia la piattaforma, da quella Next Gen alla Retró, lui é sempre li pronto come un giudice di X-Factor per dare la sua ardua sentenza. È talmente immerso nel suo lavoro che potrebbe dare un voto anche alla vostra prestazione sessuale.

Di sicuro il momento più emozionante dell’intera fiera di Los Angeles 2017 si è tenuto durante la conferenza Ubisoft. Alla presentazione della nuova IP Mario + Rabbids Kingdom Battle, il signore di tutti i videogiochi, il maestro Miyamoto ha presentato sul palco il titolo, congratulandosi apertamente con il team di sviluppo per l’eccellente lavoro svolto, facendo riferimento soprattutto a Davide Soliani, il quale non ha retto l’emozione di essere citato davanti a milioni di persone dall’idolo di tutti i videogiocatori. Una scena che ha toccato il cuore di tutti noi, ricordandoci in primis di come i videogiochi, prima del business…

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Chiaccherato ormai da diversi anni, cavia per esperimenti futuristici per la fantomatica “potenza del cloud”, Crackdown 3 ha rischiato per qualche tempo di finire nel baratro a tal punto da considerarsi addirittura un Vaporware. Finalmente, durante la conferenza Micrrosoft dell’E3 2017 è stata annunciata una data e mostrato qualcosa di concreto. Abbiamo avuto modo di provare Crackdown 3 in una delle postazioni messe a disposizione da Microsoft per la stampa e i risultati della nostra prova non sono proprio convincenti. Se da un lato si considera Crackdown 3 come una creatura quasi mitologica, tramandata nel corso degli anni tra Cloud…

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Assassin’s Creed Origins è stato il grande assente dello scorso anno dell’E3, dove il team di sviluppo aveva preferito dare spazio a Watch Dogs 2 e focalizzare gli sforzi di produzione della saga degli assassini su di un capitolo molto più esteso e soddisfacente sotto ogni punto di vista. Evidentemente la mossa è stata azzeccata, visto che l’attenzione mediatica e del pubblico negli ultimi tempi ha visto una fuga di rumor e notizie confermate, arrivando alle porte dell’E3 con praticamente tutto il gioco svelato. Non c’è da meravigliarsi quindi che Assassin’s Creed Origins fosse il primo titolo che ci siamo…

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The Crew aveva avuto qualche merito all’inizio del suo ciclo vitale. Primo fra tutti, la mappa immensa di gioco che comprendeva tutti gli Stati Uniti e la componente social che se sfruttata meglio poteva settare nuovi standard di multigiocatore. Purtroppo le numerose lacune del titolo di Ubisoft hanno affossato il gioco, ripresosi poi dopo una massiccia campagna di DLC che ne ha risollevato le sorti. Sulla scia di questa ripresa, Ubisoft ha deciso riprovarci, proponendo The Crew 2, ma prendendo una strada completamente diversa dai classici racing arcade attualmente in circolazione o di prossima uscita. E dopo la nostra prova…

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Che fossi un amante degli strategici, questo si era in qualche modo capito. Tra l’altro nell’eterna diatriba tra RTS e a turni, o sempre preferito i primi ai secondi, seppure non ho mai disdegnato entrambe le parti. Tra questi ultimi, l’ultimo Civilization ha catturato particolarmente il mio interesse, facendomi cadere in quel tunnel meraviglioso e terribile che è la sindrome dell’ultimo turno, tipica dei giochi 4x, dove il “torna al desktop” è sempre procrastinato dopo il canonico “dai, solo un altro turno”. Staccarmi da un titolo del genere è stato difficile, finché non mi è capitato sotto mano Endless Space…

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Sto cercando in tutti i modi di non iniziare questa recensione con la classica introduzione che fa riferimento agli anni 80, alle sale giochi, ai bei tempi dell’arcade e al cyberspazio, tutti temi che durante la nostra conoscenza di GRIDD: Retroenhanced abbiamo già ampiamente trattato e che, molto probabilmente tratteremo anche in questa sede. Proprio per questo vorrei iniziare proprio invece dagli Antab Studio, da chi effettivamente il gioco lo ha creato in un contesto come quello italiano che sta vivendo sì un periodo d’espansione, ma sempre e comunque in ritardo rispetto ai proprio colleghi internazionali. In una situazione come…

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Uno degli aspetti più interessanti dell’ambiente videoludico è il costante flusso di contraddizioni che viene a crearsi ogni giorno. Si cerca sempre quella novità, quel titolo che faccia gridare al miracolo e che emozioni il giocatore, facendolo anche, perché no, tornare alle origini della sua carriera. Poi inevitabilmente però, quando questo accade, ci si rifugia sempre nei soliti noti e l’unica cosa degna di attenzione rimane la grafica. Pochi giorni fa è arrivato nei negozi Prey, l’ultima fatica di Bethesda e Arkane Studios, già autori dell’eccellente saga di Dishonored, un fps molto particolare incentrato solo sul single player che però…

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Erano circa dodici ore che non citavo Planescape Torment e gli effetti collaterali già cominciavano a manifestarsi. Quale migliore occasione quindi se non parlare della remastered del titolo che più di tutti ha influenzato i giochi di ruolo occidentali e lo story telling mondiale? Grazie ai coraggiosissimi Beamdog (ai quali dobbiamo anche l’edizione rinnovata dei due Baldur’s Gate e dell’espansione Siege of the Dragonspear – che abbiamo apprezzato tantissimo), è approdato su Steam il rifacimento di quello che ormai possiamo definire a tutti gli effetti un classico, un pilastro imprescindibile della cultura videoludica. Con questa recensione, oltre a parlare della…

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Quando gli Arkane Studios tirarono fuori quella perla di gioco che è Dishonored, si capì immediatamente di che pasta erano fatti. Una nuova IP venuta fuori dal nulla che ridefinì il genere stealth in prima persona. Non c’è da stupirsi che anche il secondo capitolo del franchise conquistò ovviamente critica e pubblico, e non passò molto prima che Bethesda decise di affidare al suo talentuoso team anche il reboot di un titolo che molti davano ormai spacciato come vaproware. Prey è stato presentato in sordina, catturando flebilmente le attenzioni del pubblico e anche il suo marketing non è stato aggressivo…

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Se qualcuno in qualsiasi modo ed in qualsiasi tempo avesse mai messo in dubbio l’epicità della storia dei Cavalieri dell’Apocalisse, avrebbe dovuto ricredersi in questi ultimi anni di meraviglie tecnologiche quando l’allora florida THQ si apprestava a consegnare al mondo Darksiders, il primo titolo che vi permetteva di impersonare Guerra, proprio uno dei quattro leggendari cavalieri biblici. Cambiati per esigenza di scrittura in Guerra, Morte, Furia e Conflitto (perché in effetti, giocare nei panni di Carestia o Pestilenza non sarebbe stato appetibile per il pubblico), i quattro distruttori dovevano essere protagonisti di un titolo ognuno, arrivando a creare una quadrilogia…

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