Autore: Francesco Dovis

Francesco Dovis

Complice una formazione professionale nel settore, decide di adottare l'approccio giornalistico anche nel trattare un argomento che oggi è diventato di costume al pari di musica o spettacoli. Da sempre videogiocatore multipiattaforma, in virtù di questo definisce la sua esperienza in materia "caleidoscopica".

Iniziamo con una doverosa premessa: non è l’ambientazione futuristica o realistica a rendere uno sparatutto bello o brutto, ma la qualità della sua campagna, del suo multigiocatore, del design, del bilanciamento. Così non fosse allora dovremmo giudicare male Halo e bene Medal of Honor Warfighter. Invece uno ha rivoluzionato la storia del genere, mentre l’altro ne è uno dei peggiori esempi. Si erano già approfondite le ragioni dietro le scelte degli sviluppatori e a scanso di equivoci l’esame di Infinite Warfare non vuole fermarsi alla sua sola facciata, valutandolo invece per quello che è, senza metterlo sul banco degli imputati…

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Il primo Xenoverse è stato un pò una sorpresa, rinfrescando la classica formula del gioco di combattimento con cui si era soliti guardare per gli adattamenti di Dragon Ball. Trattandosi di un manga basato su gente che lotta e tornei di arti marziali, la trasposizione era talmente automatica da far sembrare improbabile qualsiasi altra idea, eppure dopo più di una ventina d’anni in quella direzione e con ben pochi esperimenti in senso contrario, la formula iniziava a sembrare stantia, ciò almeno fino all’arrivo degli Xenoverse. Dragon Ball Z Ancora una volta il giocatore è chiamato ad accompagnare un agente della…

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Anche nei videogiochi siamo arrivati al punto che il vintage che prima nessuno voleva è tornato di moda. Otto anni fa, dopo l’uscita di Modern Warfare, non venivano riservati commenti positivi per gli sparatutto che proseguivano sulla strada dell’ambientazione storica. Ora, dopo diversi anni di scenari contemporanei poco ispirati o brusche deviate verso il futuristico, si è finito per riapprezzare la semplicità, l’assenza di trovate sofisticate. Da qui l’esplosione di consensi per lo scenario della Prima Guerra Mondiale di Battlefield 1, un pò il pantalone a zampa d’elefante degli FPS moderni. Uomini Contro – di Francesco Rosi Partendo dalla campagna…

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La serie tv di Gomorra e Mafia 3 sono solo gli ultimi tasselli di quello che ormai è un filone consolidato. Il punto di vista malavitoso è l’altra faccia della medaglia del poliziesco, affermatosi come genere narrativo persino nei videogiochi e anche senza un nome ufficiale (proviamoci: “criminesco”? “criminalesco”? Qualcuno svegli dal torpore l’Accademia della Crusca per esprimersi su qualcosa che potremmo usare con più frequenza di “petaloso”). Se a un ispettore Callaghan o un commissario Montalbano si contrappongono un Corleone o un Savastano, nei videogiochi non manca un’opposizione tra un Max Payne e un Tommy Vercetti, facendo pendere la…

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Nonostante ora siamo abituati ai lanci in contemporanea mondiale, c’è stato un periodo in cui parecchi titoli del catalogo Squaresoft ed Enix non venivano convertiti per il mercato europeo, lasciando all’importazione il compito di soddisfare il pubblico. Dragon Quest 7 rientra tra questi; un successo clamoroso in Giappone, giunto in America come Dragon Warrior 7, ma misteriosamente tenuto lontano dal Vecchio Continente, nonostante in quello stesso periodo (parliamo del 2000), il genere J-rpg fosse fiorito anche dalle nostre parti grazie a giochi come Final Fantasy 7 e 8. Inoltre, dato che fu inizialmente annunciato per il lettore CD del Nintendo64…

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Alcune saghe videoludiche si sono affermate grazie ad un protagonista o ad una mascotte. Un personaggio simbolo che non solo era il perno dell’azione dentro il gioco, ma anche il portabandiera del marchio al suo esterno, spesso assurgendo addirittura a fenomeno di cultura popolare, come avvenuto con Pac-Man di Namco. Ispirato da una pizza a cui mancava una fetta Pac-Man debutta nel 1980, diventando in breve tempo uno dei cabinati più richiesti, capace di ingurgitare monete con la stessa voracità del protagonista che ospita al suo interno. E’ stato stimato che Pac-Man ha rastrellato qualcosa come 2 miliardi e mezzo…

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Ghostbusters è una pellicola che rappresenta al meglio la commedia d’avventura, quella dove spesso imprese mirabolanti si accompagnano da eroi dalla battuta facile. Ma quali sono state le incursioni degli acchiappatantasmi in ambito videoludico? Da Gozer il Gozeriano a Vigo, Flagello della Carpazia Nel 1984, in contemporanea con il debutto nelle sale, fu proprio la stessa Activision, che detiene i diritti oggi, a produrre il primo adattamento. Ghostbusters viene pubblicato per computer e successivamente raggiunge anche Atari 2600, Sega Master System e Nes. Lo sviluppo procedette di pari passo a quello del film, quasi sulla fiducia del successo che avrebbe…

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E’ un periodo fiorente per il panorama indipendente, grazie a diverse proposte di natura artistica, capaci di sorprendere molti giocatori e supportare l’idea che il videogioco possa andare oltre gli stereotipi con cui questo media viene bollato dai suoi detrattori. Bound è un’avventura molto particolare, intrisa di tematiche e riferimenti artistici che sembrerebbero all’ordine nel giorno nella Biennale di Venezia, ma che invece trovano spazio anche in un titolo per Playstation 4. Dimensione Danza Nonostante Bound venga pubblicato sotto l’etichetta dello studio Santa Monica, lo sviluppo è opera dei polacchi di Plastic Studio, particolarmente attivi nella sperimentazione di nuove periferiche,…

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La pixel art ci ricorda i tempi in cui non esistevano tutorial al di fuori del manualetto di istruzioni e in cui la difficoltà era generalmente elevata e tarata su di un livello che oggi consideriamo da esperti. Hyper Light Drifter sembra quasi creato in quel periodo, stagliandosi con una grafica retrò semplice ma stilosa e una giocabilità che non fa sconti a nessuno. Tutto inizia con una sequenza composta da immagini silenti, dei giganti minacciosi sovrastano fisicamente il protagonista. Tuttavia in un attimo questi si polverizzano, lasciando presagire che il nostro sia in lotta contro qualcosa di ben più…

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Tra i casi della scorsa generazione bisogna citare i giochi artistici, portati in auge da esperimenti coraggiosi come Flower e Journey, in grado di rompere gli schemi e dimostrare che anche in un mercato subissato da seguiti e copie è ancora possibile essere originali e innovativi. Con la firma di Matt Nava, ex direttore artistico di ThatGameCompany, ABZÛ giunge ora su Playstation 4 e PC. Le avventure acquatiche di Matt Zizou Il protagonista di ABZÛ è una creaturina misteriosa, capace di nuotare liberamente sul fondale oceanico e comunicare con gli animali che lo popolano. Il suo aspetto ricorda i personaggi…

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