Raphael Lacoste, l’art director dietro otto titoli di Assassin’s Creed e Prince of Persia, ha annunciato la sua partenza dalla società tramite un post su Twitter.
All’inizio del mese abbiamo visto sviluppatori lasciare Ubisoft Montreal, con la società ha sempre risposto che le partenze erano “in linea con le medie del settore dei videogiochi” e che avrebbe continuato ad “attrarre, trattenere e promuovere” altri talenti. A marzo, abbiamo visto anche il narrative director Darby McDevitt lasciare la compagnia . Lavorava presso Ubisoft dal 2009.
La carriera di Lacoste lo ha visto coinvolto nella maggior parte dei titoli di Assassin’s Creed di Ubisoft, incluso il suo lavoro più recente su Valhalla. Lo stesso Lacoste ha descritto la sua partenza come emozionante, spiegando che sta cercando nuove avventure con il cambiamento.
Il noto giornalista di Bloomberg Jason Schreier ha però dipinto un quadro diverso della situazione all’interno degli uffici di Ubisoft. Schreier ha spiegato come anche problemi relativi alla retribuzione, al lavoro da casa e al CEO di della compagnia sono responsabili di tutte queste partenze.
L’anno scorso, abbiamo osservato il CEO di Ubisoft Yves Guillemot affrontare le continue accuse di cattiva condotta interna. Le cose però sembravano essersi risolte, ma a maggio, la situazione è tornata a peggiorare nuovamente quando Guillemot ha negato in una lettera aperta il rapporto secondo cui l’azienda non aveva agito la sua cultura aziendale tossica. In maniera piuttosto sospetta, subito dopo questa dichiarazione, i due manager dello studio Owlient hanno entrambi lasciato Ubisoft per “inseguire nuove opportunità“.
Mentre Ubisoft continua ad avere problemi interni, ad alcuni dei suoi giochi mancano anche le finestre di lancio. Sebbene siano passati anni dall’ultima volta che l’azienda l’ha mostrato, Ubisoft insiste sul fatto che Skull & Bones sia ancora in arrivo. Anche Rainbow Six Extraction e Riders Republic hanno entrambi percepito dei rinvii, con il primo che è stato spostato nel 2022.