La nuova versione di una delle linee più amate di Acer, il Predator Helios 300 15,6″ con referenza PH315-55-79FW uscito quest’anno, si mostra più interessante che mai con una componentistica caratterizzata da un processore Intel di 12esima generazione e una portentosa GPU con la Nvidia RTX 3070Ti.
Come da solita premessa, in questa occasione non abbiamo avuto modo di effettuare le solite prove approfondite con l’Helios 300, quindi comprese di benchmark e test dettagliati, ma vi propongo il mio personale punto di vista raccontandovi le mie esperienze nella quotidianità tra lavoro e gioco, mantenendo un’attività del computer sempre alta e quasi senza freni.
Prima di inoltrarci nell’esperienza, cominciamo con l’aspetto tecnico: l’Acer Predator Helios 300 PH315-55-79FW monta un processore Alder Lake Intel Core i7-12700H con frequenza pari a 2,3GHz, una Nvidia 3070Ti da 8GB come scheda grafica e ben 32 GB di RAM DDR5. A trasmettere tutta la sua potenza vi è uno schermo da 15,6″ con una risoluzione di 2560 x 1440 Pixel su un pannello IPS e un refresh rate di 165 Hz. Inoltre dentro vi troviamo una memoria SSD M.2 da 2Tb e un sistema operativo Windows 11 già installato. Ma con tutta questa mole di componenti, considerando pure la configurazione quanto mai peserà questo Helios 300? 2.5 Kg… sorprendente. “Fenomenali poteri cosmici, in un minuscolo spazio vitale“, citando un genio tanto amato.
Per quanto riguarda l’apparenza, il laptop rimane molto semplice ed elegante. Grazie alla suo costruzione in alluminio con dettagli alternati dal predominante nero opaco satinato e le finiture di color alluminio lucido, e dalla poca presenza di tamaraggine (se non per la fatiscente, ma semplice, barra led posta sul poggiapolsi, e l’ovvia retroilluminazione della tastiera RGB), l‘Acer Predator Helios 300 è un portatile che si configura perfettamente anche negli ambiti lavorativi più esigenti, permettendovi di fare una bella figura anche con i vostri colleghi e clienti.
La prova sul campo
Parto col dire che il mio lavoro principale mi impone di usare diversi programmi più o meno ottimizzati, perciò su determinati applicativi potrei riscontrare un’esperienza differente da altri utenti, ma sommariamente non vi è nulla di preoccupante da segnalare, anzi, non ho mai avuto così poche difficolta a svolgere i miei incarichi.
In una solita routine settimanale, mi tocca sfruttare il mio personale portatile per utilizzare Autocad, Blender, Archicad, CertusPro, Metashape, il pacchetto office, Affinity (Photo e Design), Discord e migliaia di schede di Google Chrome, il mio browser principale. Tutto questo nell’arco di 8 ore lavorative e senza mai fermarsi. Il famoso applicativo di disegno tecnico 2D e 3D di Autodesk è sempre stato ben ottimizzato, ma con l’Helios 300 ho voluto sfruttare al massimo Autocad arrivando a giocare con il 3D senza nessun tipo di problema. Idem per Blender che, nonostante anch’esso sia ben ottimizzato, il processo di rendering base mi occupava molto tempo. Non solo con il Cycles sono rimasto sorpreso, ma ho voluto osare puntando a renderizzare con Lumion 11, e anche qui il risultato è incredibile.
Per chi lavora molto con il pc, quante volte è capitato di dover mostrare i propri lavori o bozze su Discord o su un qualsiasi programma che permettesse la condivisione schermo? A me capita spesso e tante volte incorro in problemi perché la condivisione dello schermo di Discord richiede molta percentuale di utilizzo della CPU e molti Thread, soprattutto quando ho aperto molte schede di diversi programmi. Con l’Helios 300 questo problema è stato solo un ricordo e ho avuto modo di eseguire i miei lavori senza problemi, lag o crush.
Mentre invece per il gioco come si comporta? Divinamente. Tra una pausa lavorativa e l’altra ho usato il portatile per giocarlo in maniera intensiva a giochi che abitualmente non potrei sfruttare: God of War per PC, The Guardians of Galaxy, Forza Horizon 5, Halo Infinite e l’amatissimo Elden Ring. Inizialmente ero titubante perché non ho mai avuto l’ebrezza di giocare su pc a un dettaglio altissimo, ma pad alla mano e con i settaggi al massimo ho vissuto delle esperienze di gioco fenomenali. Lo schermo con il pannello IPS esprime il massimo dell’Helios 300 mostrando delle una fluidità e una qualità su schermo stupende. Non stiamo parlando di uno dei migliori pannelli applicati per un laptop, ma sicuramente offre una restituzione visiva sublime.
Sulla base delle performance non c’è nulla da dire se non “Wow”. Alta risoluzione con dettagli al massimo su tutti i giochi sopracitati e non c’è stato neanche un piccolo problema. Con l’Acer Predator Helios 300 PH315-55-79FW chiunque può giocare a ultra e grazie alla sua Nvidia RTX 3070Ti si potrà giocare ai dettagli massimi su un qualsiasi videogioco di nuova generazione.
Però non ho avuto un’esperienza rosa e fiori, anzi, ci sono state due cose che hanno influito negativamente sul mio uso quotidiano del pc: l’applicazione PredatoreSense e l’alimentatore.
L’applicazione di per se è molto utile e comoda, con un layout comprensibile e user-friendly. Il problema era che l’applicazione, che si avvia con l’apposito tasto nella tastiera, non partiva. Non ho compreso il motivo di tale problema, nonostante abbia maneggiato nella cartella principale dell’applicazione, ma sta di fatto che per utilizzarlo l’ho dovuto disinstallare e reinstallare. Dopo aver fatto ciò, il problema non si è più palesato.
Però il vero problema che ho avuto è stato con l’alimentatore, ma per la precisione con il suo importante peso. Viaggiando con l’Helios 300 tra le mie postazione di lavoro e muovendomi spesso, dovevo portarmi con me anche l’alimentatore. Anche se la batteria a pieno carico dura 2/2.5 ore e un’appuntamento dura di meno, “Prevenire è meglio che curare” e per tanto è meglio portarlo con se. Poi vi dico chiaramente che questo alimentatore carica la batteria in poco più di 30 minuti, ed è sorprendete per questo, ma ciò non implica che il peso non sia un problema.