Il mondo dei videogiochi accoglie una nuova promessa che potrebbe ridefinire gli equilibri del genere picchiaduro a scorrimento. Absolum rappresenta un momento cruciale nella storia di Dotemu, segnando il debutto assoluto della software house francese nel campo delle IP originali. Dopo anni di magistrali remaster e revival di classici intramontabili (come Streets of Rage 4 e Teenage Mutant Ninja Turtles: Shredder’s Revenge), il team si lancia in una sfida completamente nuova: creare da zero un universo fantasy che sappia catturare l’essenza nostalgica degli arcade anni ’90, pur abbracciando le meccaniche moderne dei roguelite.
Sviluppato dalla collaborazione tra Dotemu, Guard Crush Games e Supamonks Studio, Absolum mescola l’azione tipica dei picchiaduro a scorrimento con elementi roguelite moderni, portando tutte le atmosfere dei grandi classici fantasy arcade del passato in un’avventura immersiva ambientata nell’originale mondo di Talamh. Superate le prime impressioni, che lo portano a farlo assomigliare ad un’operazione nostalgia, ben presto ci si accorge che è molto di più, un titolo in cui spiccano scelte artistiche audaci e un design gameplay che bilancia tradizione e innovazione.
Tra i vari punti di forza emergono un comparto artistico straordinario (che ricorda l’animazione tradizionale dei cartoon classici), un sistema di combattimento profondo (che promette di soddisfare sia i neofiti che i veterani del genere) ed una struttura roguelite (che dovrebbe garantire una longevità superiore rispetto ai tradizionali beat ‘em up lineari). Tuttavia, rimangono alcuni interrogativi sulla capacità del titolo di bilanciare la componente narrativa con la natura ripetitiva tipica dei roguelite e sulla profondità effettiva del sistema di progressione a lungo termine.
Storia e personaggi: un mondo fantasy da esplorare
Il cuore narrativo di Absolum si sviluppa nel regno di Talamh, una terra fantasy dove il tirannico Re Sole Azra esercita un dominio oppressivo sui suoi sudditi. La storia segue le gesta di quattro eroi ribelli, ognuno con le proprie motivazioni personali e un passato che li ha portati a sfidare l’autorità costituita. Questa premessa, seppur classica nel suo impianto, offre il pretesto perfetto per costruire un’avventura che celebra i grandi temi del genere fantasy senza cadere in cliché eccessivamente scontati.
Il cast di personaggi giocabili rappresenta uno degli aspetti più interessanti del progetto. Ogni eroe porta con sé una personalità distinta e un set di abilità unico che influenza profondamente l’approccio al combattimento. Karl, per esempio, è l’ultimo nano libero di Talamh, armato di un antico archibugio ancestrale e dei suoi pugni nudi, maestro dei combattimenti ravvicinati e delle tattiche esplosive. Quello che gli manca nella portata a medio raggio, lo compensa con forza bruta e pensiero veloce, diventando un alleato fondamentale nella rivolta contro l’oppressione di Azra.
La costruzione dei personaggi non si limita all’aspetto meccanico ma abbraccia una dimensione emotiva che promette di dare spessore all’esperienza narrativa. Cider, il terzo personaggio giocabile, porta con sé un moveset unico che deriva da una vita trascorsa tra banditi e furfanti, utilizzando calci acrobatici, asce da lancio e un braccio estensibile per affrontare le bestie minacciose che popolano Talamh. Brome, il quarto protagonista, è un prodigio della magia che unisce saggezza arcana e abilità di combattimento in una combinazione letale.
La narrazione sembra voler bilanciare momenti di leggerezza – tipici del genere arcaden – con tematiche più mature legate alla resistenza e alla liberazione. L’ambientazione fantasy offre infinite possibilità creative per quanto riguarda i nemici, gli ambienti e le situazioni, permettendo agli sviluppatori di spaziare tra diverse iconografie senza vincoli temporali o tecnologici. Tuttavia l’elemento ripetitivo del mix generazionale finisce col diluire questa componente nel corso dei vari stage, finendo per passare in secondo piano rispetto al vero protagonista del gioco, ovvero la componente picchiaduro e la progressione del personaggio
Il gameplay: tradizione e innovazione in perfetto equilibrio
Il cuore pulsante di Absolum risiede in un sistema di combattimento che riesce a catturare l’essenza viscerale dei grandi classici arcade, pur introducendo layer di complessità moderna che promettono di soddisfare anche i giocatori più esigenti. L’azione frenetica e la rigiocabilità infinita sfidano i giocatori con percorsi multipli da esplorare e incontri imprevedibili per un’esperienza nuova ogni volta che si gioca. Questo approccio rappresenta una delle innovazioni più significative rispetto ai beat ‘em up tradizionali, che spesso peccavano di linearità e limitata longevità.
Il sistema di combattimento si basa su combinazioni rapide di combo e poteri di lancio di incantesimi, creando un gameplay stratificato che richiede sia precisione nell’esecuzione che intelligenza tattica nella scelta delle mosse. Ogni personaggio porta con sé meccaniche uniche che modificano radicalmente l’approccio al combattimento: Karl eccelle negli scontri ravvicinati con la sua combinazione devastante di armi da fuoco e pugni nudi, mentre Brome offre un gameplay più strategico basato sulla magia e sul controllo del campo di battaglia.
La componente roguelite introduce elementi di progressione permanente e scoperta che riescono a mantenere alta la motivazione anche dopo decine di run. Absolum attinge alle stesse cose che rendono grandiosi i migliori action roguelike, offrendo ciò che i fan del genere amano di più: combattimento viscerale e devastante, progressione significativa e uno stile artistico accattivante che fa sembrare tutto fantastico. Questa filosofia di design assicura un equilibrio simil perfetto tra accessibilità immediata e profondità a lungo termine.
La modalità cooperativa, inoltre, aggiunge un ulteriore livello di divertimento, permettendo fino a quattro giocatori di affrontare insieme le sfide di Talamh. Questa scelta rispecchia la tradizione arcade del genere e promette di offrire momenti di puro divertimento condiviso, elemento fondamentale per il successo di qualsiasi beat ‘em up che si rispetti.
Dimensione artistica: un capolavoro visivo e sonoro
Uno degli aspetti che più colpisce di Absolum è indubbiamente il suo approccio artistico, che rappresenta l’elemento di spicco dell’intera produzione. Non vorremo scivolare eccessivamente in considerazioni personalistiche, ma concedetecelo: Absolum è disegnato proprio come i cartoni animati di una volta. Questa scelta stilistica non è casuale ma rappresenta una dichiarazione d’intenti precisa: riportare in vita l’estetica dell’animazione tradizionale in un medium che spesso privilegia il fotorealismo o stili più moderni.
Il comparto grafico si distingue per un’attenzione maniacale ai dettagli dell’animazione frame-by-frame, tecnica che richiede tempo e risorse considerevoli ma che garantisce una fluidità e un’espressività impossibili da ottenere con altri metodi. Ogni movimento dei personaggi trasuda personalità e carisma, dalle animazioni che riflettono il carattere di ogni eroe fino alle elaborate sequenze di combattimento, che trasformano ogni scontro in una piccola coreografia spettacolare.
Le ambientazioni di Talamh sono costruite con la stessa dovizia di dettaglio dei personaggi, offrendo scenari che spaziano dalle classiche foreste fantasy ai dungeon sotterranei, passando per cittadelle fortificate e paesaggi desolati. Ogni location racconta una storia attraverso i dettagli visivi, creando un mondo coerente e immersivo che invita all’esplorazione nonostante la natura prevalentemente lineare del genere.
Il comparto sonoro non è da meno, con una colonna sonora che ha visto impegnati da maestri del calibro di Yuka Kitamura (Bloodborne, Sekiro: Shadows Die Twice, e Elden Ring), Motoi Sakuraba, e Gareth Coker. Questo triumvirato di compositori di alto calibro assicura la presenza di un accompagnamento in grado di enfatizzare perfettamente l’azione senza mai risultare invasivo, bilanciando momenti epici ad altri più intimi.
L’evoluzione di Dotemu: dalla nostalgia all’innovazione
Il lancio di Absolum rappresenta un momento di svolta fondamentale nella storia di Dotemu, segnando il passaggio da specialisti della nostalgia a creatori di contenuti originali. Absolum è la creazione più audace di Dotemu fino ad oggi, rappresentando la prima IP originale della software house e una nuova avventura cruciale per il futuro di Dotemu. Questa transizione non è solo simbolica ma indica una maturità creativa e imprenditoriale che potrebbe ridefinire il posizionamento dell’azienda nel panorama videoludico internazionale.
L’esperienza accumulata con progetti come Streets of Rage 4, Teenage Mutant Ninja Turtles: Shredder’s Revenge e Wonder Boy: The Dragon’s Trap ha fornito a Dotemu una comprensione profonda di cosa renda speciale un beat ‘em up. Ogni progetto ha rappresentato un passo avanti nell’evoluzione della filosofia di design dell’azienda, passando dal semplice restauro conservativo all’aggiunta di elementi moderni sempre più sofisticati.
Absolum sembra rappresentare la sintesi perfetta di tutto questo percorso di crescita. La capacità di bilanciare rispetto per le tradizioni del genere e introduzione di meccaniche innovative dimostra una maturità di visione che va oltre la semplice nostalgia commerciale. L’inserimento di elementi roguelite non appare forzato ma naturale, come se fosse l’evoluzione logica di un genere che aveva bisogno di rinnovarsi per sopravvivere nell’ecosistema videoludico contemporaneo.
La collaborazione con studi esterni, come Guard Crush Games e Supamonks, dimostra inoltre una volontà di crescere non solo creativamente ma anche strutturalmente, costruendo una rete di partnership che potrebbe sostenere progetti futuri sempre più ambiziosi. Questa strategia potrebbe permettere a Dotemu di mantenere la propria identità distintiva pur espandendo le proprie capacità produttive.
In conclusione
Absolum si presenta come un progetto che potrebbe segnare una nuova era per i beat ‘em up, dimostrando che è possibile rispettare le tradizioni di un genere storico pur abbracciando l’innovazione necessaria per rimanere rilevanti nel panorama videoludico contemporaneo. La combinazione di un’estetica nostalgica curata nei minimi dettagli, meccaniche di gioco moderne e una narrazione che promette di andare oltre i semplici cliché del genere crea le premesse per un’esperienza che potrebbe soddisfare tanto i veterani quanto le nuove generazioni di giocatori.
Dal punto di vista dell’industria, Absolum rappresenta un test importante per dimostrare che esistono ancora spazi creativivi nei generi classici, purché si abbia la visione e il coraggio di evolverli senza snaturarli. Il successo o l’insuccesso di questo progetto potrebbe influenzare significativamente le future decisioni creative non solo di Dotemu ma dell’intero panorama degli sviluppatori specializzati in revival e reinterpretazioni moderne.
Absolum ha tutte le carte in regola per diventare un punto di riferimento per il genere, ma dovrà dimostrare che dietro la bellezza artistica e le promesse innovative si nasconda un’esperienza di gioco solida e duratura. Il verdetto finale spetterà ai giocatori, ma siamo sicuri di assistere al lancio di uno tra i beat ‘em up più importanti degli ultimi anni.
La recensione in breve
Dotemu esce dalla sua zona di comfort, lanciando un genere destinato a far parlare di sé. Absolum non è solamente un nuovo titolo ma è una sfida nella sfida, che punta a sfruttare l'effetto nostalgia per annientare i luoghi comuni che vedevano il picchiaduro a scorrimento come un qualcosa di oramai superato. Al netto di una componente narrativa che non riesce ad incidere come probabilmente vorrebbe, il resto è un capolavoro tecnico e di design. Ladies and gentleman, siamo innanzi a quello che ha tutte le carte in regola per essere un momento storico.
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Voto Game-Experience