Già nel nominare il franchise di Baldur’s Gate, le orecchie (elfiche o meno) di qualsiasi appassionato di cRPG si drizzano, memori di un paio di capitoli (e di altrettante espansioni) tanto iconici quanto sepolti nel tempo. La eco mediatica di queste pietre miliari si è fatta sentire nel tempo, portando alla produzione di svariate remaster, capaci di accendere il nostro senso di nostalgia. Abbiamo dunque potuto ingannare l’attesa, il secondo Baldur’s Gate è datato 2000, giocando sulle nuove console (ma anche su dispositivi mobile) alle attualizzazioni dei capostipiti made in Bioware.
Questo fino a tre anni fa, quando l’annuncio dell’early access di Baldur’s Gate 3 ha sollevato un polverone capace di far riemergere dal sarcofago tutti gli aficionados della serie originale (sottoscritto incluso), rinverdendo, a suon di alpha pubblicate a cadenza periodica, l’hype nei confronti della release finale. L’uscita, avvenuta il 3 Agosto 2023 (e celebrato dalla nostra recensione della versione PC), ha confermato quanto di buono visto in questi anni di early access, regalandoci uno dei migliori giochi di ruolo degli ultimi trenta anni. Giunge ora il momento di mettere sotto stress la versione console di questo capolavoro Larian Studios. Si tratterà di una buona conversione o sentiremo in pieno i problemi della minor potenza di PlayStation 5? Scopriamolo insieme nella nostra recensione di Baldur’s Gate 3.
Un capolavoro di genere sbarca su console
Il mondo console, da sempre diametralmente opposto – per capacità e destinazione d’uso – a quello PC, ha visto negli ultimi anni un arricchimento del parco titoli, anche riguardo generi storicamente legati al cosmo PC. Abbiamo dunque assistito allo sbarco, su lidi consolari, di avventure punta e clicca, di walking simulator, di giochi strategici in tempo reale e, persino dell’ultimo Flight Simulator (per quanto solo sulla sponda Microsoft).
Anche i GDR sono gradualmente aumentati numericamente, pur trattandosi di titolo specificamente votati all’action. Skyrim (e le sue mille ri-edizioni), The Witcher 3 e Cyberpunk 2077 sono esempi perfetti di questo trend. A mancare, invero, era un gioco di ruolo duro e puro, dotato tanto di un comparto action di livello, quanto di una comparte ruolistica vera e propria quanto, infine, di un comparto realizzativo allo stato dell’arte.
Ed è appunto rispondendo a questa chiamata che i ragazzi di Larian Studios, notissimi al grande pubblico per i due Divinity: Original Sin, hanno deciso di portare su console, momentaneamente solo su PlayStation 5 (per via di alcuni problemi di ottimizzazione codice avuti con Xbox Series S) Baldur’s Gate 3, mettendo a disposizione dell’utenza Sony quello che verrà, inequivocabilmente ricordato, come uno dei migliori – se non il migliore – cRPG mai realizzato.
Quantità (e qualità) realizzativa
Questi primi otto mesi del 2023 (e gli ultimi dello scorso anno) hanno rappresentato, per l’industria videoludica tutta, un periodo abbastanza bislacco, fatto di release complicate e dall’esito difforme a seconda delle piattaforme di pertinenza. Innumerevoli sono stati i casi in cui le versioni console son risultate più performanti delle controparti PC e, parimenti, in altri casi, le edizioni Master Race hanno soverchiato, per via di una endemica maggiore potenza di calcolo, le versioni console.
E’ quindi con un certo timore che ci siamo approcciati alla prima, vera, gigantesca produzione AAA multiplattaforma dei Larian Studios. I progenitori della saga di Divinity: Original Sin, però, a differenza di software house ben più famose e blasonate, hanno preferito lavorare sodo e sotto traccia, portando alla nostra attenzione una versione PlayStation 5 che, al netto delle naturali ed inevitabili limitazioni computazionali della console ammiraglia Sony, risulta essere ben ottimizzata (pur anche con qualche sbavatura).
Ci siamo addentrati, dunque, nel mondo finemente riprodotto dai ragazzi di Larian Studios, potendo scegliere tra ben due modalità grafiche, volte a favorire l’ottenimento della fedeltà visiva o, in alternativa, della maggiore fluidità possibile. Con la modalità “Qualità”, Baldur’s Gate 3 girerà a 30 fps, alla risoluzione nativa di 1440p: selezionando invece la modalità “Performance”, l’ultimo nato in casa Larian Studios girerà a 60fps, utilizzando però tecniche di upscaling. Mentre però la prima di queste due modalità non presenta criticità di sorta, la modalità “Performance” entra spesso e volentieri in sofferenza, scendendo al di sotto della soglia psicologica dei 60fps, arrivando a toccare anche 50 o meno nel terzo atto.
Larian ha già comunicato di essere al lavoro: vedremo dunque come e quanto, con le patch correttive, la situazione migliorerà. Baldur’s Gate 3, al netto di questa criticità, rimane un modello da seguire, anche riguardo l’ottimizzazione.
La potenza è nulla, senza controllo…
Se, da una parte, la transizione su PlayStation 5 ha messo in evidenza le innegabili skill di programmazione e di ottimizzazione dello studio di sviluppo Belga, diradando come nebbia tutti i dubbi insorti nella community dopo aver visionato tre anni di early access su PC, l’altro dubbio riguardava la responsività e l’idoneità del sistema di controllo, traslato su console.
Mentre gli alfieri della Master Race possono contare sul binomio tastiera – mouse, essenziali per giochi di ruolo complessi come Baldur’s Gate 3, ricorrendo a mappatura dei tasti e possibilità di creare macro per effettuare azioni ricorrenti, ciò non è possibile, per ovvi limiti insiti nella struttura stessa del DualSense, su PlayStation 5. I ragazzi di Larian Studios, stravolgendo e ri-programmando da zero la funzionalissima interfaccia utente vista su PC, sono riusciti nell’arduo compito di rendere gradevole l’esperienza di gioco anche mediante pad.
Mediante l’utilizzo del grilletto (e del tasto dorsale) destro, potremo infatti accedere al primo di una serie di menù radiali grazie ai quali avremo pieno controllo riguardo tutte le peculiarità del nostro personaggio. Potremo dunque accedere alla mappa, alla lista degli incantesimi (se disponibili per la nostra classe), al registro dei dialoghi (richiamabile anche durante una conversazione, per meglio interagire con il nostro interlocutore) ed alle diverse tipologie di attacco.
Il registro dei combattimenti ci aiuterà a tener memoria degli scontri ottenuti e delle vulnerabilità di ogni singolo avversario. Dal menù radiale potremo inoltre accedere all’alchimia, a fasi di riposo breve o lungo, per meditare o sanare ferite e alle funzionalità di viaggio veloce. Sarà inoltre possibile personalizzarle, a mo di macro, per settare l’accesso veloce alle funzionalità di maggiore utilizzo. Gradevole, inoltre, la feature (puramente estetica) grazie alla quale il Dualsense prende il colore della magia che stiamo utilizzando: piccoli e piacevoli colpi di classe.
…pur con qualche incertezza
Se, da un lato, la riprogettazione della interfaccia utente ha reso possibile accedere ad un numero di comandi e di funzionalità a dir poco infinito, senza quasi criticità di sorta, d’altro canto questa stessa operazione porge il fianco ad inevitabili criticità. Se infatti è vero che sarà possibile gestire tutte le opzioni utilizzando i menù radiali, va anche detto che questa operazione risulta, almeno inizialmente, macchinosa, andando a rallentare la fruizione di un gioco che, già di suo, non brilla per velocità di azione.
Questo, però, è un prezzo da pagare, visto e considerato che Larian Studios, con Baldur’s Gate 3, ha creato un gioco di ruolo non solo basato sulla quinta edizione di Dungeons and Dragons, ma anche fedelissimo alle regole che ne sovraintendono la fruizione. E’ dunque “normale” che un sistema di controllo forzosamente “limitato” rispetto al binomio mouse – tastiera, mostri alcuni limiti.
Il passaggio, ad esempio, dalla modalità di esplorazione in terza persona a quella di interazione mediante “cursore” risulta un filo lenta e dal difficile padroneggiamento. Nulla di trascendentale o che vada ad invalidare l’esperienza di gioco, sia chiaro, ma, comunque, molto meno pratico della controparte Master Race.
Una meraviglia in divenire
Baldur’s Gate 3 è una gioia da vedere e da giocare. Come già detto nella nostra recensione della versione PC, ci troviamo di fronte ad un prodotto che diverrà, tanto per qualità realizzativa, quanto per fedeltà al ruleset di Dungeons and Dragons quinta edizione, un metro di paragone per qualsivoglia gioco di ruolo a venire.
Tanto graficamente, quanto riguardo il comparto sonoro, non c’è un singolo dettaglio lasciato al caso: l’unione di tutti questi singoli particolari crea un melting pot contenente la crasi di tutto ciò che un videogiocatore appassionato di giochi di ruolo vorrebbe davanti a se.
La versione PlayStation 5, pur se (leggermente) ridimensionata rispetto a quella PC, ambiente nativo della serie, non sfigura minimamente, prestando solo il fianco ad una macchinosità di base del sistema di controllo, comunque fruibilissimo, e a frequenti cali di frame rate in modalità prestazioni.
Il rilascio di Baldur’s Gate 3, su PC e console (prossimamente anche sull’ecosistema Microsoft), rappresenta un punto di non ritorno, un apogeo che sarà difficile eguagliare ed un modello da seguire per le software house tutte, tanto a livello realizzativo, quanto per quello “meramente” qualitativo.
Versione testata: PS5
La recensione in breve
Baldur's Gate 3 debutta su PlayStation 5 mettendo a disposizione dell'utenza Sony il miglior gioco di ruolo di sempre. Una cura realizzativa altamente sopra la media ci permette di godere di un gioco qualitativamente eccelso, vessato "solo" da un frame rate ballerino, anche in modalità prestazioni. La transizione su PlayStation 5 ci dona un sistema di controllo di buon livello ma che soffre per via della immane mole di opzioni accessibili.
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Voto Game-Experience