Il mondo dei JRPG ha da sempre stuzzicato il nostro ego, facendoci impersonare dai più impavidi eroi, ai più temibili stregoni o spadaccini. E se per una volta restassimo umili e provassimo a essere semplicemente noi stessi? Nella fattispecie dei ragazzi intenti a diventare dei professionisti degli eSport all’interno di un MMORPG.
Tutto questo è Noob – The Factionless, un JRPG (seppur realizzato da uno studio francese) all’apparenza tradizionale, ma che invece narra di una storia all’interno di un’altra storia. Siete piuttosto confusi ma incuriositi? Allora proseguite la lettura della nostra recensione di Noob – The Factionless!
Un videogame dentro al videogame
Per parlare delle origini di Noob – The Factionless bisogna scavare fino al 2008, in Francia, quando la webserie Noob fa capolino sullo YouTube transalpino. Un universo, quello di Noob, che andrà poi ad arricchirsi con altri media, come fumetti, romanzi e, per l’appunto, videogames. Noob è una sorta di parodia del mondo dei JRPG fantasy che ha riscosso un discreto successo in madrepatria, senza però varcare quasi mai i confini francesi.
Al pari di un Sword Art Online, o se preferite del reboot cinematografico di Jumanji, anche Noob – The Factionless è un’opera crossmediale. Scoprirete fin da subito infatti che il gioco si svolge principalmente all’interno di un videogame mmorpg esistente nel suo universo narrativo, tale Horizon 4.2. Un gioco ben noto ai protagonisti, i quale dedicheranno ore e ore per poter raggiungere il livello 100 prima dell’avvento della versione 5 che coincide con l’ingresso del videogame nel mondo degli eSports.
Un espediente narrativo piuttosto simpatico e originale sul quale si basa gran parte dell’esperienza offerta da Noob – The Factionless. I personaggi del party che controlleremo altri non sono che le controparti digitali dei ragazzi protagonisti di questa storia, con le loro classi tipiche del genere dei JRPG: Martin alias Baster il neogico, Sarah ovvero la cartomante May, Leo aka l’elementalista Log e infine Adam, il cui personaggio è Drek il berserk.
Due linee narrative parallele che si sovrapporranno a più riprese, alternando le fasi “in real life” a quelle invece che si svolgono all’interno dell’mmorpg fittizio. Olydri Games ha confezionato quindi un’avventura JRPG tradizionale, che però strizza l’occhio al mondo dei MMORPG, alla cultura web e allo slang che ne deriva.
French RPG
Dopo una breve introduzione nel mondo reale utile a presentarvi i protagonisti di quest’avventura, verrete catapultati a Olydri, la più classica delle ambientazioni fantasy, un collage dei sempreverdi biomi tipici del genere che vanno dal bosco incantato al villaggio innevato.
Qui, nel mondo in cui è ambientato Horizon 4.2, inizierete il vostro cammino verso il livello 100 nei panni degli alter-ego virtuali dei protagonisti. Noob – The Factionless, o meglio, Horizon 4.2, si presenta come il più classico dei JRPG. Overworld con nemici visibili sulla mappa, incontri a turni in cui è possibile districarsi fra magie, skills e oggetti, menù dove poter gestire il proprio armamentario e i propri equipaggiamenti.
Insomma, in Noob – The Factionless sembra davvero esserci tutti i crismi per un JRPG che si rispetti, a partire dalla mole di missioni principali e non che elevano la longevità del gioco a circa sessanta ore, raggiungendo quindi gli standard di un genere da sempre con pochi rivali quando si parla di durata complessiva.
A mancare però nel titolo realizzato in collaborazione con SneakyBox Games e BlackPixel Studio è un level design brillante e un sistema di combattimento realmente convincente.
Noob – The Factionless fa, gioco forza, leva sulla componente narrativa, ma a soffrirne è proprio il gameplay, fin troppo abbozzato e poco sfidante per un genere in cui è davvero ostico confrontarsi con la tradizione e l’esperienza giapponese. Oltre a ciò, le aree esplorabili di Horizon 4.2 sono totalmente prive di carattere tanto da averci fatto pensare a più riprese di stare vagando per una mappa creata proceduralmente.
Ripetitività che coinvolge anche il farming sfrenato richiesto in Noob – The Factionless, necessario non tanto per poter affrontare chissà quali sfide, ma in quanto obbiettivo finale richiesto dal gioco stesso.
Questione di grinding
Abbiamo quindi parlato del farming come attività necessaria per raggiungere lo scopo finale del gioco. A tal proposito gli sviluppatori hanno pensato ad un espediente per limitare, seppur senza influenzare troppo la difficoltà di gioco, il grinding estremo. Ad ogni 10 livelli infatti è stato applicato un level cap superabile solamente superando un piano della Torre di Galamadriabuyak, una delle ambnientazioni chiave di Noob – The Factionless. Questo espediente quindi impedirà ai quattro membri del party di poter raggiungere un livello troppo alto anzitempo.
Una scelta comunque originale e che trova un suo senso completo anche nel livello di complessità generale tarato verso il basso del gioco, non tale da richiedere chissà quanto grinding per poter essere completato. Raggiunto il level cap, Noob – The Factionless permette comunque di accumulare punti abilità, nuovo equipaggiamento e denaro, consentendo quindi al giocatore di scegliere il momento più adatto per procedere con il piano superiore della Torre.
Tra MMORPG e realtà
Vorremmo quindi premiare Noob – The Factionless per la sua originalità, avendo fatto della crossmedialità il suo punto di forza. Il primo impatto è effettivamente positivo, e verrebbe da chiedersi come mai un concept simile non sia mai stato toccato a dovere dalle cosiddette produzioni AAA giapponesi. Ancor più considerando perchè, seppur in maniera differente, giochi come Persona 5 e Shin Megami Tensei V abbiano affrontato il tema del parallelismo fra realtà e mondo digitali/fittizi.
Anche in questo caso però Noob – The Factionless svolge un compito a metà, scadendo troppo facilmente e troppo spesso nei cliché della internet culture, finendo per generare imbarazzo più che ilarità nel giocatore. Anche la resa di Horizon 4.2 in quanto MMORPG non è sufficientemente realistica da farci sentire davvero come all’interno di un gioco di ruolo online.
Qualcosa poteva e doveva certamente essere rivisto per migliorarne il risultato, come ad esempio la presenza di NPC che dovrebbero simulare gli alter-ego di altri giocatori in rete, ma che invece sono troppo immobili e poco reattivi per essere credibili.
Superficialità che è possibile riscontrare anche punto di vista tecnico che, seppur senza chissà quali inciampi, sbava troppo per quanto riguarda l’hud e, più in generale, l’interfaccia di gioco sia in battaglia che in fase d’esplorazione, poco chiara e confusionaria.
Uno stile…bizarre
SneakyBox Games e BlackPixel Studio hanno svolto un lavoro più che discreto per riprodurre i personaggi in stile chibi, peccato però che il character design di partenza sia piuttosto bruttino. Questo dettaglio si può evincere già dalla copertina di gioco, effettivamente rappresentativa del livello del prodotto finale. Un fattore all’apparenza trascurabile ma che potrebbe essere un deterrente per gli amanti del genere in cerca di una nuova avventura da spolpare.
La Recensione in breve
Amata in patria e sconosciuta qui da noi, quella di Noob è una webserie francese che da parecchi anni si fa burle del mondo dei JRPG e dei MMORPG, realizzata da veri appassionati del genere. Un universo che ha dato origine anche a un videogame Noob - The Factionless, che ne eredita tutto lo spirito dissacrante e geek dell'opera originale. Un titolo crossmediatico che si regge su di un'idea originale e divertente, quella del videogame dentro al videogame, realizzata però in maniera piuttosto spartana. Nonostante la longevità degna di un JRPG, Noob - The Factionless rischia di annoiare piuttosto in fretta.
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Voto Game-Experince