Google Stadia su server Windows: era questo il piano iniziale di Google per il suo servizio di gioco in streaming ormai chiuso. È quanto emerso durante il processo della FTC contro Microsoft, nel quale un portavoce di Stadia ha spiegato anche i motivi per i quali il progetto ha poi virato verso altri server.
Le dichiarazioni, riprese anche da The Verge, arrivano dal product lead di Stadia Dov Zimring, che ha esposto le ragioni per cui Windows rappresentava un limite per Google Stadia:
All’inizio avevamo realizzato un prototipo su Windows. La missione che avevamo definito fin da subito era quella di dare vita a esperienze rivoluzionarie. Ma abbiamo visto in Windows un limite all’innovazione, perché non avevamo il controllo diretto sul sistema operativo.
A frenare lo sviluppo si Windows c’erano poi anche questioni meramente economiche. I costi, infatti, sarebbero risultati insostenibili rispetto al target di Google Stadia.
Windows avrebbe raddoppiato i nostri costi per lavorare su un hardware che era equivalente a quello dell’ottava generazione di console, come la PlayStation 4.
La strada intrapresa da Google si è quindi separata da quella di Microsoft, anche se poi gli esiti non sono stati comunque quelli preventivati. Vi ricordiamo che Google Stadia ha cessato di esistere lo scorso gennaio.