Quello dei racing game è un genere che, sin dalla notte dei tempi, ha affascinato giocatori grandi e piccini, alla ricerca tanto di divertimento quanto di sfide alimentate da del sano agonismo. Giochi come Gran Turismo, Forza Motorsport (di cui a breve uscirà il quinto episodio), Assetto Corsa, Project Cars e tanti altri, hanno fondato infatti, sulla fascinazione della sfida continua il loro continuo successo.
In un panorama così affollato, da quelli appena nominati e da una pletora di altri titoli, è necessario avere una idea vincente per poter essere notati ed avere successo. Di sicuro talento e creatività non mancano ai ragazzi di 2K Games che, dopo svariate incursioni nel mondo del basket, provano a darci la loro visione di racing game, ambientato però in un mondo open world folle e pieno zeppo dei famosissmi mattoncini danesi. Questa descrizione vi ha incuriosito? Bene… scopriamo dunque la validità di questa idea, con la recensione di LEGO 2K Drive.
Folle al punto giusto
Che i ragazzi di 2K siano assurti all’altare delle cronache (almeno ultimamente) per la serie NBA 2K è un dato di fatto, così come lo è la duttilità dello studio statunitense nello spaziare da un genere all’altro. LEGO 2K Drive è, per l’appunto, la dimostrazione di quanto appena attestato, rappresentando, di fatto, la prima incursione della software house nell’iperadrenalinico mondo dei racing game.
I ragazzi di Visual Concepts, autori sia della serie di WWE che di NBA, hanno dunque deciso di puntare sul surrealismo, al fine di regalarci una esperienza di gioco di sicuro non perfetta, ma unica nel suo genere. Nessuno, prima di loro, aveva infatti pensato di realizzare un racing game completamente sotto licenza LEGO. Tralasciando svariati, seppur corposi, DLC per il franchise Forza Horizon, nei quali ci veniva data la possibilità di guidare macchine LEGO in circuiti reali, qui ci troviamo invece davanti ad una “total conversion su licenza”, mattoncino dopo mattoncino, presente in tutti gli aspetti che abbiamo imparato ad amare giocando ai numerosi titoli su licenza usciti fino ad ora.
Forma caricaturale dei veicoli, completo stravolgimento delle leggi della fisica ed umorismo demenziale sono solo alcune delle caratteristiche distintive di questa produzione Visual Concepts, ma tanto basta per creare un unicum che non faticheremo ad apprezzare, pur con i suoi endemici limiti.
Corse e narrazione, in puro stile LEGO
Il mondo di Mattonia, teatro di gioco di questo LEGO 2K Drive, ci vedrà prender parte ad un numero sempre maggiore di gare, al fine di scalare una classifica gerarchica che vuole i migliori piloti contendersi la leggendaria Astrocoppa. Al fine di guadagnare l’accesso alle sezioni finali della competizione dovremo girare in lungo e largo le terre (ed i circuiti) di Mattonia, percorrendo ogni singola traccia alla ricerca della vittoria e, contestualmente, completare svariate missioni secondarie.
Tutto ciò ci istraderà verso il successo, attirandoci però l’inimicizia di una serie di comprimari ed avversari che coloreranno, in piena guisa LEGO, il mondo di gioco con battute, gag (e sorpassi al cardiopalma) tra il surreale ed il demenziale. Parimenti, infatti,a quanto visto in Forza Horizon, in LEGO 2K Drive c’è una trama ben allestita che ci guiderà per tutto il playthrough. Sia chiaro: niente di realmente elaborato, bensì un canovaccio sintetico che ci guiderà per mano, dando (a volte) un senso alle nostre peregrinazioni nei più remoti anfratti di Mattonia. Tanto basta per rendere, sin dall’inizio, gradevole la fruizione di questo prodotto Visual Concepts.
I personaggi che, via via, incontreremo sulla nostra strada non saranno semplici sparring partner ma veri e propri istradatori alla conoscenza delle meccaniche di gioco. Spesso e volentieri, infatti, l’uno o l’altro comprimario altro non sarà che il deus ex machina necessario ad introdurci all’ennesimo tutorial, atto a spiegare le tante declinazioni del gameplay di LEGO 2K Drive.
LEGO ed Open World? Si: è possibile!
LEGO 2K Drive viene pubblicizzato come un arcade racing game ambientato in un mondo, a tutti gli effetti, open world. Diciamo che questa definizione, per quanto veritiera, va debitamente interpretata e declinata seguendo la struttura di gioco impostata dai ragazzi di Visual Concepts per la fruizione del gameplay.
Il mondo di gioco risulta essere un open world mascherato dal sistema di progressione: la libertà di esplorazione, per quanto presente, viene fortemente limitata dal nostro livello di esperienza. Per essere più chiari: il mondo di gioco, diviso in quattro aree, sarà esplorabile un’area alla volta e solo dopo il completamento di gare e missioni secondarie presenti nella stessa, ci verrà data possibiltà di progredire alla seguente.
Pur potendo esplorare l’area di nostra competenza, spesso e volentieri la nostra discrezionalità sarà tarpata dalla necessità di svolgere missioni specifiche per la progressione, trovandoci dunque si in un mondo aperto, ma vincolato da una progressione “su binari”. Pur volendo accettare questa impostazione, tocca notare come il tutto soffra, purtroppo di una ridondanza abbastanza marcata, fenomeno che ci porterà a ripetere, più e più volte missioni fotocopia al fine di guadagnare il punteggio necessario a salire di livello.
I minigiochi, poi, sono assolutamente fuori di testa, mettendo alla prova la nostra abilità di guida (e la nostra pazienza) proponendoci missioni assolutamente balzane, come spingere, guidando una auto a forma di Hamburger, un uovo gigante in una padella… tanto per citarne una delle tante.
Non solo forma, ma anche sostanza
Come sarebbe lecito aspettarsi, al netto di una trama tutto sommato apprezzabile ed una gestione dell’open world forse opinabile, il cuore di questo LEGO 2K Driving è, nemmeno a dirlo, l’esperienza di guida, fattore che mette in luce alcune peculiarità tipiche del prodotto Visual Concepts.
A balzare immediatamente agli occhi, e non solo per un appeal grafico tutto sommato soddisfacente, è la mutevolezza delle nostre vetture, capaci di adattarsi e modificarsi, istantaneamente, a seconda del tipo di terreno che dovremo affrontare. Passeremo dunque da una vettura “standard” (il famoso Hamburger di cui sopra), presente in caso di utilizzo stradale, ad un quad per sabbia e sterrato per finire, dulcis in fundo, alla trasformazione in barca – mezzo anfibio in caso di impatto con superfici liquide o acquose.
Per quel che riguarda il modello di guida, chiaramente improntato ad una matrice di netta derivazione arcade, LEGO 2K Drive fa il verso (invero, ci prova riuscendoci malamente) a Mario Kart da cui, pur derivando l’impostazione di guida, non riesce a trarre la medesima immediatezza e facilità di uso. Questo a causa di un sistema di controllo che, pur divertente, risulta essere talvolta confusionario e poco preciso, tanto nella fase di guida dura e pura, quanto nell’utilizzo di bonus o power up.
Come nel caposcuola griffato Nintendo, in LEGO 2K Drive sarà possibile riempire la barra del turbo facendo derapate ma l’utilizzo dello stesso porterà, ben spesso, a perdere il controllo della vettura, a causa di un sistema di controllo un filo approssimativo. Parimenti confusionario l’utilizzo dei potenziamenti, con la conseguente impressione che la riuscita, o meno, di una manovra di attacco (o evasiva) sia dovuta esclusivamente al caso e non ad una progettazione mirata.
La forza sta nei dettagli
Per l’appunto parlando di progettazione, giungiamo qui a quello che è il punto più bello di tutto questo LEGO 2K Drive: sarà infatti possibile assemblare pezzo per pezzo, riproducendo in maniera virtuale le gesta di qualsivoglia appassionato dei famosi mattoncini danesi, il proprio bolide, vedendolo prendere vita, passo dopo passo.
Pur mantendendo, anche questa sezione, una “leggerezza realizzativa” tipica degli arcade racing game, dimenticatevi dunque le modifiche aerodinamiche viste in Forza Horizon o Gran Turismo 5, seguire passo dopo passo la realizzazione del nostro bolide ci fa entrare in contatto con i concetti di peso, velocità e rapidità di movimento: una gradevole aggiunta, fine a se stessa, ma comunque simpatica da osservare.
La possibilità, poi di scegliere ogni singolo particolare, ed il colore dello stesso, come stessimo scegliendo i mattoncini dauno dei cestoni presenti in qualsiasi store LEGO, per dare il proprio personalissimo tocco al veicolo di pertinenza, vale da solo l’acquisto del gioco.
Tecnicamente il motore alla base di LEGO 2K Drive svolge egregiamente il suo compito, fornendoci una grafica pulita il giusto, che riesce a riprodurre perfettamente l’atmosfera Brick to Brick tipica del mondo LEGO. Qualche sporadico rallentamento, nelle fasi più concitate, ha inficiato la nostra prova, svolta su una Xbox Series X: nulla di trascendentale o che vada ad invalidare, comunque, la nostra esperienza di gioco.
Plauso particolare va alla scelta di localizzare completamente LEGO 2K Drive in italiano, allargando di molto la fruibilità e permettendo, soprattutto ad un target di riferimento molto ampio, di godere appieno delle surreali e goffe battute presenti nel titolo 2K.
La recensione in breve
LEGO 2K Drive rappresenta una gradevole incursione racing (arcade) nel mondo LEGO. Un prodotto tutt'altro che perfetto, che riesce a farsi perdonare tanto una realizzazione tecnica non impeccabile, quanto un modello di guida tutt'altro che preciso, per via dell'enorme mole di contenuti presenti e, soprattutto, per il fattore divertimento, tipico di ogni produzione LEGO.
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Voto Game-Experience