Nelle scorse ore è stato rilasciato Matrix: Il Risveglio, speciale esperienza interattiva che getta le sue radici nell’Unreal Engine 5 mettendo in mostra un comparto tecnico straordinario, capace di raggiungere il proverbiale concetto di prodotto puramente next-gen.
Vista la straordinarietà tecnica di questa sorta di tech demo, la redazione di Digital Foundry ha imbastito un’intervista con Michal Valient, Director of Platform and Rendering Engineering di Epic Games che ha lavorato alla demo di cui sopra dedicata a Matrix, cogliendo l’occasione per chiedere allo sviluppatore dell’eventuale importanza di un SSD super-veloce per sfruttare appieno questa quinta versione dell’Unreal Engine.
Difatti ricorderete certamente come nei mesi scorsi Epic Games abbia più volte ribadito in occasione della pubblicazione della tech demo “Lumen in the Land of Nanite” l’importanza dello sfruttamento di SSD incredibilmente veloci, come quello di PS5, per riuscire a gestire come si deve la trasmissione e la conseguente gestione dei dati anche detta I/O (input/output).
Eccovi qui sotto le dichiarazioni di Valient:
“Quello che posso dire è che il collo di bottiglia, le incertezze che vedete, non riguardano l’I/O, l’I/O di queste macchine è molto valido. Abbiamo ancora dei problemi da sistemare per quanto riguarda l’inizializzazione dei dati. Quello che distingue Unreal Engine 5 dai motori tradizionali è la capacità di andare a formare delle piccole porzioni di dati, andandoli a scomporre così da formare un flusso costante di dati ma piuttosto leggero. Grazie a Nanite questa procedura è molto graduale. Quando ci si sposta in giro (ovviamente si riferisce a Matrix: Il Risveglio, ndr), si muovono circa 10 MB di dati al secondo, perché viene effettuato un streaming solo di piccole parti di texture, piccoli dati tratti da Nanite, lo streaming avviene solo su piccole tile di cui abbiamo veramente bisogno. Nel rendering Nanite sceglie i piccoli cluster di triangoli di cui abbiamo realmente bisogno per una particolare inquadratura e lo streaming viene effettuato solo su quelli, dunque non dobbiamo effettuare un flusso enorme. Questo ci consente di essere molto rapidi per quanto riguarda l’I/O e il passaggio dei dati”.
Queste dichiarazioni da parte di Epic Games vanno a contrastare quelle di Tim Sweeney che volevano la velocità dell’SSD di PS5 essere un elemento importantissimo per la corretta realizzazione di “Lumen in the Land of Nanite” ma che dopi quanto visto con questa demo e dalle dichiarazioni dello stesso Valient ridimensionano molto la richiesta di prestazioni elevate come quelle fornite dall’SSD di PS5.
Noi stessi abbiamo fatto delle prove (trovate l’articolo quì) con alcuni SSD gentilmente forniti da WD dimostrando come in realtà le operazioni di lettura e scrittura siano molto a ribasso rispetto a quanto ci si aspettava, smentendo molte delle dichiarazioni fatte in varie occasioni.