Data la mancanza di esclusive Xbox candidate al titolo di Game of the Year nei The Game Awards 2023, nonostante secondo i fan alcuni dei videogiochi usciti quest’anno avrebbero tutte le carte in regola per competere per il premio, i giocatori della console di casa Microsoft hanno riesaminato la lista delle candidature delle edizioni passate, notando una tendenza discriminatoria che alcuni hanno iniziato a definire Xbox Tax.
Secondo quanto riportato da Game Rant, il termine “Xbox Tax” starebbe a indicare la discriminazione dei The Game Awards, perlomeno percepita dai giocatori, nei confronti dei titoli associati con la piattaforma in questione. A dimostrazione di questa tendenza, fin dai 2003, quando ancora esistevano gli Spike Video Game Awards, solo cinque edizioni hanno visto un titolo di Microsoft Game Studios competere per la categoria Gioco dell’anno: 2004 (Halo 2), 2006 (Gears of War), 2007 (Halo 3), 2008 (Gears of War 2) e 2010 (Halo: Reach).
Al contrario, come accade anche quest’anno, i titoli Sony, Nintendo e di terze parti sono quasi sempre stati presenti tra le candidature, con Sony che ha saltato solo il 2014 (quando i The Game Awards hanno sostituito gli Spike Video Game Awards e i VGX) e Nintendo il 2016 e il 2018. Entrambe le aziende sono state presenti, e hanno anche vinto, diverse edizioni del premio, mentre i giochi Xbox non hanno ancora ottenuto questo risultato.
Tuttavia, il motivo principale per cui questa “Xbox Tax” non sarebbe una tendenza discriminatoria, ma semplicemente il risultato di scelte imparziali e ragionate, deriva dalla giuria stessa che decide i titoli candidati all’ambito premio. Le giurie dei The Game Awards, infatti, sono costituite da rappresentanti dalla stampa videoludica, scelti tra oltre 50 testate (dal 2019 anche non di lingua inglese) da numerosi publisher, tra cui Sony, Nintendo, AMD e Microsoft stessa, per cercare la più totale imparzialità.
Le candidature scelte dalle giurie, inoltre, non vengono decise in base alle vendite totali, bensì dalla passione che i giochi ispirano nei loro giocatori. Di conseguenza, Starfield, che ha ricevuto solo 19 votazioni perfette dalla critica a fronte di 168 totali, non riesce a competere con giochi come Alan Wake 2 e Baldur’s Gate 3, i quali hanno riscontrato un successo molto maggiore tra il pubblico. Lo stesso Hi-Fi Rush, nonostante abbia ottenuto numerose candidature, non è riuscito a dimostrare le caratteristiche richieste per un Game of the Year nel 2023.
Tuttavia, non tutto è perduto: considerando la tendenza dei The Game Awards di premiare i titoli per giocatore singolo con una forte componente narrativa, Avowed, Hellblade 2 (di cui forse vedremo un nuovo trailer proprio durante l’evento) e Fable potrebbero tranquillamente rientrare tra i titoli scelti dalle prossime giurie. In ogni caso, Microsoft ha già affermato che nella notte tra il 7 e l’8 dicembre dovremo prepararci per “annunci importanti”.