Finito l’Xbox Games Showcase e assaporato lo Starfield Direct, resta solo una cosa da fare: un tremendo pagellone. Un’impresa non certo semplice, perché l’evento è stato pressoché perfetto e soprattutto è difficile escludere alcuni nomi illustri tra quelli mostrati da Microsoft. È un ingrato lavoro, ma qualcuno deve pur farlo. Motivo per cui è giunto il momento di assegnare i nostri voti rispetto quanto visto in questo Xbox Games Showcase 2023, il tutto in formato pagellone.
0. Dedicato ai gufi maledetti
C’è solo una categoria di giocatori” che esce da questo showcase di Xbox con le pigne nel sacco: i maledetti gufi. Chi gridava allo sconforto, chi ricordava l’orrore di Craig nella presentazione di Halo Infinite, chi paventava la chiusura di Xbox con Phil Spencer declassato a maggiordomo di Bill Gates; tutti questi utenti sono stati zittiti da una conferenza precisa, martellante e ricolma di roba. È mancata la vera bomba? Forse sì, nel senso che la maggior parte di questi videogiochi erano già stati annunciati. Ma di fronte all’evento odierno di Xbox, si può solo stare in silenzio e ammirare.
1. Sony: abbattuta
E anche Sony, in effetti, starà in silenzio in questo momento. Jim Ryan, ormai lo abbiamo intuito, ci capisce poco di videogiochi, e sebbene il PS Showcase non sia stato particolarmente odiato dalle nostre parti (qualcosa di nuovo si è visto, suvvia, anche se la comunicazione resta un serio problema in casa Sony), l’azienda nipponica esce dal confronto di quest’anno, lato eventi, con le ossa rotte. Probabilmente il buon Jim si sta pentendo di non aver atteso settembre per la vetrina di PlayStation, che avrebbe dato a Sony un po’ di vantaggio sul cosa e come mostrarlo. Tanto la data di Spider-Man 2 l’ha lasciata a Geoff Keighley, quindi l’evento di maggio è diventato ancor più dimenticabile.
2. Al nostro portafogli
Prepariamoci a salutarlo. Perché è vero che, come sempre, i titoli first party e anche alcuni third party cone Payday 3 finiranno su Game Pass dal day one, ma la Constellation Edition di Starfield è da preordinare e custodire gelosamente. E ciao ciao ai risparmi.
3. Al generico 2024: insopportabile
Dobbiamo trovare il pelo nell’uovo? Eccolo: il generico 2024. Microsoft ha presentato tanti titoli oggi, molti dei quali già annunciati in passato, e ha fissato la finestra di uscita, a parte casi come Forza e pochi altri, a un generico 2024. Da un lato ne siamo contenti, perché significa che il prossimo anno sarà un altro grande anno per Game Pass sul fronte delle esclusive, ma proprio non si poteva dare qualche data più precisa? Che poi, in effetti, si tratta della stessa critica mossa al PlayStation Showcase, ma anche in quel caso abbiamo ricordato un dettaglio fondamentale: oggi le aziende tendono ad aspettare prima di annunciare una data, per evitare contraccolpi in caso di rinvii. Starfield docet.
4. Everwild: morto e sepolto?
Oh, Rare, ma ce la facciamo? Quando Everwild è stato annunciato non avevo un lavoro, il mio cane era magro e non avevo mai vissuto sulla mia pelle gli effetti di una pandemia mondiale. Dopo 4 anni, speravamo tutti di vedere qualcosa di questo affascinante titolo incentrato sulla natura, e invece… l’espansione di Sea of Thieves a tema Monkey Island! Bella eh, per carità. La giocheremo. Però fateci rivedere anche Everwild, santo cielo!
5. Overwatch 2: redivivo ma boh, ok, è ancora lì
Dopo le recenti notizie su Overwatch 2, l’hero shooter di Blizzard si è fatto rivedere insieme a una serie di contenuti che saranno aggiunti ad agosto con l’update Invasion. Interessanti? Sì. Imperdibili? Ma anche no, e in più Blizzard ci ha parecchio delusi con la cancellazione della modalità PvE. Bello vedere che Overwatch 2 vuole rilanciarsi, ma in questo showcase è probabilmente l’elemento di maggior indifferenza.
6. South of Midnight: curioso quanto basta
Non abbiamo visto praticamente nulla di South of Midnight, ma quel poco che Compulsion Games ha mostrato è davvero intrigante. Non tanto per la storia, di cui appunto non sappiamo niente, quanto per lo stile artistico dei personaggi e delle animazioni, che appaiono come mossi in stop motion. Cosa sarà questo South of Midnight? Lo vedremo, ma nel frattempo speriamo che sia meglio di quell’orrore che fu We Happy Few.
7. Fable: sì ma stiamo calmi
Pur sapendo che sarebbe stato mostrato, quasi non ci credevamo: la conferenza si apre con Playground Games e il suo reboot di Fable, con un trailer in engine che mette in risalto tutto lo splendore e il divertimento che la serie GDR ha sempre rappresentato. Abbiamo visto scenari fiabeschi, giganti che vivono sulle nuvole e fate svolazzanti. C’è però un dubbio: sarà davvero tutto così magnifico come ci è sembrato? Per ora raffreddiamo i bollenti spiriti, ma ci sono i presupposti per un rilancio a dir poco incredibile.
8. Avowed: magico
Aaaah, come è bello Avowed. Obsidian ormai è una garanzia per i giochi di ruolo, e con nostro sommo piacere ha mostrato (finalmente) un corposo trailer con tanto di gameplay per Avowed. Da tempo considerato l’erede spirituale di The Elder Scrolls V: Skyrim, il gioco si è invece rivelato come un titolo che mantiene una sua identità, tra ambientazioni, luci e colori scintillanti che fanno da sfondo a un mondo dominato dalla magia. Semplicemente bellissimo.
9. Clockwork Revolution: da wishlist
Il 9 sarebbe toccata a Forza Motorsport, ma ormai lo abbiamo visto talmente tante volte che è anche giusto dare spazio ad altro. Ed ecco allora Clockwork Revolution. Bello, affascinante, caratteristico. All’apparenza sembrava quasi un sequel di BioShock Infinite, prima di far capire che si trattava di qualcosa di completamente nuovo e che sarà uno shooter dallo stile steampunk nel quale dovremo agire sul passato per modificare il futuro. Da mettere subito in wishlist.
10. Starfield: spaziale
E che gli vuoi fare a Bethesda, se non un fragoroso applauso? Starfield si è messo in mostra con un trailer prima e un intero Direct poi, evidenziando un lavoro incredibile svolto sulla componente GDR, la storia, la caratterizzazione di questo universo, i personaggi e mille altre cose. Raccontare Starfield in così poche parole è impossibile. Quel che importa è che ora l’asticella dell’hype sta toccando l’Everest. Speriamo di restare con i piedi per terra e non volare già nello spazio prima del tempo.