Era chiaro fin dai primi istanti dopo lo sbigottimento generale in reazione al ceffone che l’attore Will Smith ha mollato sul volto del presentatore dell’ultima edizione della Notte degli Oscar, Chris Rock, colpevole di una infelice battuta sulle condizioni della moglie dell’attore, che quel gesto avrebbe avuto gravi conseguenze. C’è chi auspicava il ritiro della statuetta con cui, quella stessa sera poco dopo aver inferto il colpo, l’attore è stato premiato come “Migliore Attore” per la sua performance in King Richard.
Ebbene la sentenza dell’Academy per il gesto inqualificabile di Will Smith è giunta: l’attore sarà escluso da ogni eventi per 10 anni!
L’attore resterà dunque tagliato fuori da ogni evento organizzato dall’Academy per un lungo intero decennio. L’attore aveva da poco, di propria iniziativa, consegnato le dimissioni come mebro della stessa Academy, subito accettate da quest’ultima, ma evidentemente ritenute insufficienti come condanna per le sue azioni. L’attore ha commentato la decisione con toni remissivi, accettando il suo destino: “Accetto e rispetto la decisione dell’Academy”.
Will Smith dunque non solo non potrà più votare alla Notte degli Oscar, cosa conseguente dalle dimisioni da lui stesso consegnate, ma non potrà neppure parteciparvi come semplice ospite e spettatore, cosa grave per un attore che si ritrova tagliato fuori dai riflettori di uno degli eventi più illustri del settore, e che di conseguenza perderà visibilità. Ciò comunque non lo escluderà dalle premiazioni: i suoi futuri lavori potranno ancora essere premiati con nomination ed eventuali statuette ma, in caso di vottoria prima della fine del periodo di esclusione, sarà qualcun’altro a ritirare il premio in sua vece.
Intanto il dibattito attorno alla faccenda rimane ancora acceso. La maggioranza condannano il gesto di Will Smith, ma una buona parte di essi non si esime dal dichiarare che anche Chris Rock ha sbagliato. Non mancano poi gli elementi più estremisti che ritengono la violenza la risposta adeguata a ogni offesa arrecata, e quindi difendono a spada tratta l’attore per attaccare il presentatore. Una situazione moralmente difficile in cui, dal canto mio, sento di dire che la ragione non sta da nessuna parte: si sono commessi errori da ambo le parti.
E voi cosa ne pensate di questa storia? Siete soddisfatti della condanna? La ritenete eccessiva, oppure troppo morbida? O, semplicemente, non ne potete più di sentir parlare di questa storia? Ditecelo nello spazio riservato ai commenti: ogni risposta è lecita, purché argomentata e rispettosamente esposta.