Welcome Tour è una di quelle strane creature partorite dalla Nintendo più didascalica, quella che prende un concetto brillante – in questo caso, un’app interattiva per presentare le funzionalità della nuova Switch 2 – e lo spinge qualche passo più in là. Ma non abbastanza da renderlo un vero videogioco. Il risultato? Un ibrido incerto tra tech demo e manuale digitale, condito da un’estetica gradevole e qualche trovata intelligente, ma troppo flebile per convincere davvero chi cerca qualcosa di più di una simpatica introduzione alla console.
Un biglietto da visita… simpatico
Come anticipato nella nostra recente anteprima, l’idea alla base è semplice: accompagnare il nuovo utente in un tour guidato delle feature principali della console, attraverso minigiochi ed esperienze micro-interattive divise in “stanze”. Ogni ambiente corrisponde a una funzione – vibrazione HD, giroscopio, microfono, persino l’uso della nuova GameChat – e ogni attività è pensata per mettere in risalto i miglioramenti hardware. In questo senso, Welcome Tour funziona bene: è intuitivo, curato nella presentazione, e riesce anche a strappare qualche sorriso con un tono scanzonato che strizza l’occhio al pubblico più giovane.
Tuttavia, l’impressione generale è quella di un prodotto che ha più senso come software preinstallato gratuito che come titolo venduto separatamente. Il prezzo, pur contenuto, pesa proprio perché l’esperienza ludica resta minimale. E per quanto alcune meccaniche sfruttino bene le nuove potenzialità – vedi la stanza musicale col feedback aptico, o quella vocale con riconoscimento del tono – tutto resta confinato in una dimensione di “gioco da esposizione”, da provare una volta e dimenticare subito dopo.
Tecnica al servizio della funzione
Sul fronte tecnico, è impossibile muovere critiche serie: il lavoro di ottimizzazione è evidente, le animazioni sono fluide, i tempi di caricamento inesistenti, e l’interfaccia pulita come solo Nintendo sa fare. Welcome Tour è, in effetti, una vetrina ben allestita per la Switch 2. Ogni modulo dura pochi minuti, è pensato per sorprendere anche i meno avvezzi e si completa con facilità, seguendo una progressione lineare che non prevede né punteggi né sfide vere e proprie.
Ma è proprio qui che emergono i limiti. Non esiste un reale incentivo a rigiocare le sezioni, non c’è personalizzazione, non ci sono variabili. Il prodotto vive e muore nel suo primo utilizzo, come una demo di lancio ben confezionata. E quando ci si rende conto che dietro il fascino dell’estetica Nintendo c’è poco più di un “manuale interattivo”, la delusione si fa sentire.
Chi ride, chi sbadiglia
Alcune sezioni, come quella ambientata nello spazio o nel museo, hanno un certo fascino visivo e sfruttano bene le capacità sonore della console. In particolare, le attività che richiedono cooperazione a due giocatori possono sorprendere per inventiva, specie nel contesto party o familiare. Ma appena si alza l’asticella – e si prova a considerare Welcome Tour come un prodotto autonomo – l’intero impianto inizia a scricchiolare.
Questo perché, per quanto ci siano momenti di leggerezza e trovate creative, l’impressione dominante resta quella di stare completando un compito, non vivendo un’avventura. Ogni modulo ti insegna “come usare la console”, ma nessuno ti invoglia davvero a restare.
Welcome Tour per chi, allora?
La domanda centrale resta questa: a chi si rivolge Welcome Tour? Ai nuovi utenti? Forse. Ai bambini? Anche. Ma se sei un giocatore esperto, o semplicemente qualcuno che ha già confidenza con l’universo Nintendo, l’esperienza non offre nulla che non si possa intuire da soli. Eppure, con qualche accortezza in più – un sistema di sfide, un punteggio globale, una modalità party più strutturata – il titolo avrebbe potuto ambire a qualcosa di più che una tech demo con pretese.
Ogni tanto affiora un guizzo, un’idea più brillante della media. Ma restano episodi isolati. L’open world di Mario Kart World, per quanto discutibile, tentava di espandere. Welcome Tour, invece, resta in apnea, confinato nei suoi corridoi interattivi. Una cartolina animata. Bella da vedere, ma incapace di lasciare il segno.
In Conclusione
In definitiva, Welcome Tour non è un brutto prodotto, ma è un prodotto sbagliato nel formato in cui viene proposto. Se fosse stato gratuito, preinstallato su ogni Switch 2 come introduzione interattiva, avrebbe trovato la sua giusta dimensione: quella di un benvenuto simpatico, tecnologicamente curato e stilisticamente ineccepibile. Ma nel momento in cui si presenta come titolo standalone, con un prezzo e uno slot nella libreria, si espone a un giudizio da videogioco – e lì, purtroppo, non regge il confronto.
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Voto Game-eXperience