Warzone 2.0 è il battle-royale più facile della storia. A dirlo con certezza non è un giocatore qualunque, bensì Aydan, pro-player di Call of Duty e content creator per i New York Subliners.
Durante una diretta streaming, Aydan ha espresso la sua opinione senza mezzi termini. L’eccessiva facilità di Warzone 2.0, senza rivali nel passato del genere, è un aspetto ovviamente negativo. Questo perché nel gioco mancherebbero meccanismi volti a premiare l’abilità del giocatore, appiattendo così l’esperienza per tutti e rendendolo un’esperienza “casual”.
Il giudizio di Aydan si va a sommare a quello di altri colleghi streamer e pro-player che hanno espresso il loro disappunto per l’approccio di Warzone 2.0 al genere battle royale. In molti casi si citano difetti come il rinculo delle armi, troppo casuale e imprevedibile, e il time-to-kill troppo corto, un problema quest’ultimo affrontato anche da Aydan.
Spiegando la sua posizione, lo streamer ha constatato che per come stanno le cose adesso un giocatore alle prime armi può averla vinta contro un veterano. Grazie all’aim assist e al time-to-kill basso, infatti, in caso di scontro 1 contro 1 a vincere è spesso il più veloce e non il più bravo. Se questo può rappresentare un approccio “inclusivo” per chi è meno bravo, per i cosiddetti pro-player si trasforma in uno svantaggio.
Nella Stagione 2, prevista per il 15 febbraio, dovrebbero arrivare interventi anche sul time-to-kill. Questa novità e l’introduzione delle partite classificate dovrebbero consentire un bilanciamento verso l’alto che potrà riaccendere il senso di sfida anche nei giocatori più esperti, senza comunque tagliare fuori i novellini.