In queste ore sta facendo rapidamente il giro del web un nuovo servizio del TG1, secondo il quale i videogiocatori sarebbero di fatto assimilabili a dei cocainomani. Entrando nello specifico della questione, un paio di giorni fa, precisamente nel corso della giornata del 12 Aprile 2022, il programma TG1 Diretta ha deciso di mandare in onda un servizio dedicato interamente ai giovani di oggi e al loro rapporto con le nuove tecnologie.
Ed in particolar modo il servizio di cui sopra si è concentrato con forza con l’utilizzo che i ragazzi fanno del mondo del web intero, focalizzandosi in particolar modo sui social media e sui videogiochi e di conseguenza sui videogiocatori, con tanto d’intervento di Andrea Cangini, giornalista nonché senatore di Forza Italia, che ha deciso di tirare fuori il proverbiale carico da novanta contro i videogame.
Difatti il buon Cangini, cogliendo la ghiotta occasione rappresentata dalla presentazione del suo ultimo libro, intitolato CocaWeb e che ricordiamo ha invaso le librerie di tutta Italia proprio in questi giorni, ha affermato come i videogiocatori dovrebbero essere visti dalla società come dei veri e propri cocainomani, mentre invece un po’ tutti quanti cercano di tutelarli e di etichettarli semplicemente come persone che hanno una passione, un vero e proprio hobby.
I videogiocatori dovrebbero essere trattati come dei cocainomani, stando ad Andrea Cangini
Ma per Andrea Cangini così non è, visto che secondo quanto affermato da lui tutti gli esperti interpellati dalla commissione, dove tra questi troviamo psicologi, neurologi, grafologi e tanti altri ancora, hanno descritto un comportamento persino patologico e di dipendenza assoluta verso i videogiochi in gran parte dei giovani alle prese con questo media e più in generale nei confronti delle nuove tecnologie.
Il nostro ha poi continuato affermando come l’utilizzo costante di queste nuove tecnologie non possa che alla fine causare un vero e proprio “abuso” da parte degli utenti, con dei meccanismi chimici che si innescano automaticamente nel cervello umano appena sollecitato da uno di questi mezzi.
Ed è qui che il senatore la spara veramente grossa, affermando che i videogiocatori subiscono dall’utilizzo di videogiochi gli effetti “identici, letteralmente identici” a quelli della cocaina, questo a causa dell’utilizzo degli stessi neuroni che trasmettono la sensazione del piacere.
La parte finale del suo discorso infine è letteralmente delirante, con Cangini che ha affermato addirittura quanto segue:
“Chiunque di noi ha un figlio drogato nel senso tradizionale, sa di avere un problema e lo affronta. Tutti noi, e io stesso preferiamo non affrontare il problema dei nostri figli, che non sono meno drogati dal web rispetto alle droghe tradizionali, perché questo ci consente di non renderci responsabili.
Per questo il libro sostiene come ci siano tante cose da fare, ma che non si fanno. Arriverà un momento come per il tabacco: ci si è accorti che fumare fa male, io fumo, e so che fa male, e credo che sia giusto che le compagnie del tabacco investano per dire che il tabacco fa male. Vorrei che le compagnie del web destinassero parte del loro fatturato a dire che il web fa male ai giovani.“