Un documentario su Valve ha portato alla luce problemi non indifferenti che riguardano le politiche aziendali e che impattano sul benessere dei dipendenti. Dalla diversità nella selezione del personale alla facilità di cancellazione dei progetti, il video mostra lati oscuri che faranno discutere.
Il documentario è stato realizzato e pubblicato da People Make Games e si è concentrato sui metodi di lavoro all’interno del colosso dietro a Steam e a numerosi giochi di successo. Un successo che ha risvolti non cristallini legati ad alcune regole interne che sono quanto meno discutibili.
Per fare un esempio che coinvolge indirettamente anche i videogiocatori, una delle linee guida aziendali riguarda la libertà assoluta di cambiare o eliminare progetti in corso. Se da un lato questo approccio ha consentito di produrre successi commerciali come Steam e Steam Deck, dall’altro ha condotto alla cancellazione di giochi potenzialmente interessanti per il pubblico.
Sul versante del personale le cose non vanno meglio. Ogni anno di tengono riunioni tra i dipendenti dove questi devono giudicarsi a vicenda sulla base di meriti o demeriti lavorativi, con valutazioni che poi possono sfociare anche in aumenti di stipendio per i più meritevoli. Qualcuno potrebbe parlare di meritocrazia, qualcun altro invece lo ritiene un metodo troppo radicale.
Passando alla diversità nella selezione del personale e nei giochi stessi, sembra che questa non sia una priorità per Valve. L’azienda impiega quasi solo maschi bianchi e non ritiene un valore aggiunto l’inclusione nei videogiochi. In questo ambito anche il mancato supporto al movimento Black Lives Matter è stato un duro colpo per alcuni dipendenti che hanno preferito dare le loro dimissioni.
Condivisibili o meno, le pratiche aziendali di Valve daranno di che parlare per un po’ di tempo a chi segue le dinamiche del settore.