La TIGA, l’associazione commerciale che si occupa del mercato videoludico nel territorio del Regno Unito, ritiene che la CMA, l’organo antitrust del territorio, dovrebbe incoraggiare una maggior concorrenza nel settore dei motori di gioco, mentre sostiene che Unity dovrebbe rivedere la sua nuova strategia di tassazione basata sulle installazioni dei software.
“I membri della TIGA sono particolarmente preoccupati per l’applicazione della tassa su titoli esistenti e il mero preavviso di tre mesi fornito. Gli studi non possono istruire lo staff esistente per un ruolo diverso, assumere programmatori dedicati a motori alternativi e trasportare i loro giochi su un’altra piattaforma facilmente. Unity dovrebbe tornare sui suoi passi”, ha affermato il CEO di TIGA, il dottor Richard Wilson, in un post sul sito ufficiale. “Il governo britannico e la [CMA] devono promuovere una maggiore concorrenza nel mercato dei motori di gioco. Non è salutare che oltre il 60% degli sviluppatori usi un unico motore di gioco”.
Stando a quanto affermato nel post in questione, l’ente ritiene che, malgrado la nuova tassazione possa essere sostenuta dai più grandi nomi del settore, potrebbe rendere il mercato insostenibile per gli studi con grandi community di giocatori e pochi utenti paganti come i free-to-play, andando a danneggiare anche e soprattutto gli sviluppatori indipendenti, in particolare concentrati su PC e mobile.
Questa dichiarazione da parte dell’ente britannico arriva dopo una denuncia simile pubblicata stamattina dall’EGDF, il quale richiede interventi simili da parte degli organi europei, incurante delle scuse diffuse precedentemente da Unity stessa sui suoi canali social, in cui afferma che modificherà il sistema di tassazione proposto.