Ogni anno non c’è mai penuria di videogiochi sportivi, nonostante gli alti e bassi del genere. Calcio e tennis nel 2024 hanno conquistato la scena grazie alla moltitudine di alternative rese disponibili. I titoli legati ai ring più spettacolari al mondo, al contrario, non sono mai molti e spesso si limitano alle console. È il caso di EA SPORTS UFC, che ancora deve debuttare su PC. Oppure, la serie di WWE 2K si sta riprendendo il pubblico di amanti del wrestling dopo alcune edizioni sottotono. E la boxe che fine ha fatto? Al netto di un ottimo Thrill of the Fight su piattaforme VR, di titoli legati a questo sport se ne sono visti molti pochi, tanto che si contano con le dita di una mano. Tra di essi, c’è Undisputed.
Sviluppato da Steel City Interactive e pubblicato da Deep Silver, si propone come il “gioco di boxe più realistico mai creato” con un ricco sistema di licenze, alta qualità grafica e un sistema di combattimento profondo. Gli amanti del pugilato hanno potuto provarlo da inizio 2023 grazie all’accesso anticipato. Ora, però, è pronto a uscire da questa fase. Noi abbiamo ottenuto la versione definitiva in anteprima e siamo pronti a dirvi la nostra. Ecco, pertanto, la recensione di Undisputed.
Undisputed convincerà gli amanti della Boxe
Dai lontani tempi di Knockout Kings, Fight Night, Ready 2 Rumble Boxing e Contender, ne è passata di acqua sotto i ponti. Dall’approccio arcade per gli sportivi si è passati a una preferenza per la simulazione o una prospettiva ibrida simcade. Il realismo è considerato una necessità e i tentativi di proporre esperienze più casual catturano prevalentemente per la maggiore solidità delle meccaniche. Nel genere, un esempio consiste nel confronto tra Madden NFL e Legend Bowl, dove il secondo offre una simulazione più piacevole nonostante l’assenza di licenze e l’estetica pixel. Per la boxe, però, è chiaro che il focus deve riguardare la tecnica dei combattimenti, il comparto grafico in toto tra animazioni e modelli, e modalità di gioco che rispecchino la carriera di un pugile professionista.
Queste ultime in Undisputed non sono molte: c’è, naturalmente, una modalità esibizione per match rapidi con CPU e amici in locale, assieme a un multigiocatore focalizzato sulla creazione del proprio pugile per scontri in una leaderboard globale. Il cuore, tuttavia, resta la modalità Carriera.
Si tratta forse di una delle visioni sportive da singolo professionista più convincenti da noi provate, che cerca di scavare a fondo cogliendo i minimi dettagli del mondo della boxe. In essa si parte dalle palestre locali, accompagnati da allenatore, cutman e manager da noi assunti, negoziando incontri con altri pugili emergenti e allenandosi duramente per tenersi in forma e vincere i match, salendo nelle classifiche mondiali. È una sequenza ripetitiva ma complessa: tra un match e un altro bisogna valutare se concentrarsi sulla dieta o sull’allenamento base, per poi focalizzarsi sulla preparazione intensa una volta raggiunto l’accordo con un altro pugile.
La preparazione in Undisputed si divide poi in allenamento vero e proprio con vari esercizi, al fine di migliorare statistiche come Velocità, Difesa e Potenza; Campagna Mediatica, per incrementare la fama e accedere a incontri più importanti; e Recupero, per recuperare energia e giungere perfettamente pronti sul ring. La selezione di attività consente di migliorare le proprie abilità, progredendo tra match singoli e tornei fino alla conquista del titolo di categoria.
La carriera in Undisputed è pertanto profonda e, indiscutibilmente, la più imponente novità della prima versione definitiva del gioco. È una sfida continua che richiede pazienza, tempo trascorso fuori dal ring e può risultare frustrante anche a causa di match non bilanciati proposti dalla selezione automatica. Tuttavia, più si padroneggiano tutti gli aspetti della modalità, più è semplice controllare manualmente ogni suo aspetto, ottenendo infine l’impressione di un’esperienza entusiasmante.
Il gameplay è molto tecnico…
Ad essere profondo è anche il gameplay, caratterizzato da un sistema di combattimento articolato e molto tattico, e una risposta dei comandi molto buona, ma non immacolata. Con lo stick destro del controller, o i quattro pulsanti frontali, si controllano jab, diretti e ganci. Con i pulsanti dorsali è possibile passare a colpi al corpo o ai colpi pesanti, o attivare entrambi per un pugno caricato alle costole. Il trigger destro attiva la difesa, quello sinistro permette di schivare i colpi. Infine, il d-pad consente di attivare o meno un approccio più offensivo o difensivo, esponendosi a KO in cambio di colpi più poderosi.
È uno schema di controlli complesso, senza alcun dubbio. Ciononostante, in poche ore di gioco si riescono a inquadrare le combinazioni vincenti a seconda delle mosse dell’avversario. Queste, peraltro, sono tendenzialmente intuibili. Di conseguenza, gli scontri richiedono sempre una prontezza nella decisione del colpo da sferrare e nella difesa da attuare, evitando così di subire eccessivamente l’attacco del nostro contendente. Purtroppo può capitare che gli input non vengano sempre registrati correttamente, e ciò può compromettere alcune sequenze del combattimento.
Cruciale è il monitoraggio della stamina. L’indicatore posato sopra il nostro nome ci fa capire quanta energia abbiamo per difenderci con efficacia, sferrare attacchi ripetuti o pochi ma pesanti. Più l’incontro va avanti e più colpi si subiscono, più essa cala e rende difficile arrivare al round successivo. A ogni colpo, inoltre, compaiono più barre che indicano la salute di testa, corpo, i gonfiori generati dai colpi e l’eventuale presenza di tagli. Gonfiori e tagli portano al KO tecnico, mentre ridurre a zero la salute dell’avversario dà una scarica di adrenalina al nostro alter ego, che quindi può scatenare un’offensiva senza calo di stamina per mandare a terra il rivale.
…ma con alcuni problemi evidenti
Questo scambio continuo, anche a difficoltà intermedia (in tutto si trovano quattro impostazioni disponibili) non è affatto facile. È, invece, sempre soddisfacente…o quasi. Per puntare al realismo dei corpi, il team di Steel City Interactive ha adottato modelli di buona fattura ma con alcune animazioni problematiche. In alcune circostanze e sequenze di ganci e diretti, le braccia dei due boxeur si “intrecciano” in modi molto anomali, riducendosi infine ad animazioni rapide e confuse che non registrano appropriatamente i colpi stessi e tolgono quel realismo tanto desiderato.
Sempre à propos di animazioni e modelli, il ragdoll dei KO non è propriamente realistico e l’impatto con le corde a volte origina collisioni bizzarre. Le brevi cutscene di ripresa dalla perdita di sensi sono pressoché identiche e danno l’idea di un “copia e incolla” poco gradevole. A dimostrarlo è anche l’arbitro degli incontri, con un modello unico utilizzato per qualsiasi classe di match.
A confondere ulteriormente sono le telecamere adottate in Undisputed. Nei ring circondati da un pubblico più numeroso, la visuale può spesso nascondere il combattimento con gli spettatori. Oppure, la possibilità di muoversi lateralmente sul ring può scombussolare il giocatore non permettendogli di rispondere correttamente ai colpi dell’avversario, a causa dei movimenti repentini della telecamera.
Se non altro, lato performance, su PC con NVIDIA GeForce RTX 3070, AMD Ryzen 5 5600X e 16 GB di RAM il frame rate a dettagli alti non mostra segni di cedimento. Undisputed si presenta pertanto con un aspetto ottimo e prestazioni granitiche su computer. Al contrario, non avendo provato le versioni console per PlayStation 5 e Xbox Series X/S, non sappiamo confermarvi l’assenza di problemi su tali piattaforme.
Undisputed è il gioco di boxe definitivo?
Considerati tutti i suoi alti e bassi, Undisputed è certamente un ottimo simulatore di boxe. Crediamo però non si tratti della espressione definitiva di questo sport, per quanto soddisfacente. Il gameplay è decisamente valido ma i pochi difetti, nella loro comparsa costante, potrebbero spazientire anche gli amanti del genere sul lungo termine. La modalità Carriera ha una profondità notevole, ma può ancora migliorare. Il tentativo di approfondire le dinamiche dietro le quinte è certamente lodevole. Eppure, si percepisce ancora qualche vuoto che potrebbe essere colmato. Basterebbe arricchire le attività del nostro pugile per vivere la vita sportiva sotto ogni aspetto.
Certo è che l’assenza di altre alternative giunte recentemente sul mercato rende impossibile paragonare Undisputed ad altro. Ciò gioca nettamente a favore di Steel City Interactive che, a oggi, propone una simulazione della boxe concreta, pregiata, non perfetta ma assolutamente da promuovere e consigliare agli amanti di questo sport.
La recensione in breve
Il lungo Early Access di Undisputed ha dato i suoi frutti: riporta ufficialmente la boxe tra i videogiochi sportivi in maniera convincente, con un modello di combattimento soddisfacente e profondo, minato tuttavia da animazioni imperfette e una telecamera che confonde, problemi che si presentano in ogni match e possono rovinarli anche pesantemente. Buona la presenza di molte licenze ufficiali, ma più opzioni di personalizzazione sarebbero gradite. La carriera è il fulcro dell’esperienza ludica e sicuramente catturerà gli amanti del pugilato.
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Voto Game-Experience