Le riprese del film dedicato ad Uncharted proseguono e già diverse di esse sono state concluse, ma pare che il protagonista di tale film, Tom Holland, non sia proprio soddisfatto della sua interpretazione di Nathan Drake (protagonista della famosa serie dei videogiochi dal quale il film prende spunto).
Holland, con tutta la sincerità, ha spiegato durante un’intervista fatta con GQ di non essersi ben calato nel personaggio e spesso durante le riprese si lascia soppraffare da quella che lui definisce la volontà di apparire “figo”, una sorta di malus negativo che spesso può capitare agli attori. Soprattutto se parliamo di produzioni importanti e ruoli importanti come quelli in Uncharted.
Il famoso interprete di Spider-Man e ormai volto di spicco all’interno delle produzioni Sony, ha spiegato per filo e per segno ciò che sta accadendo:
“Quando uno si inizia a preoccuparsi solo se ha un bell’aspetto durante le riprese, recitare diventa qualcosa di diverso dal calarsi pienamente in un personaggio. Nella mia interpretazione di Uncharted sono caduto spesso in questi tranelli, arrivo a pensare in un determinato momento delle riprese che voglio avere un’aspetto cool, essere figo, deve essere il mio momento insomma”.
Tutto ciò ha portato Tom Holland ad imparare una lezione importante sul comportamento da tenere in termini professionali quando si registra una scena di un film, portandolo così a pensare che invece di addottare un atteggiamento da “big action hero”, avrebbe potuto interpretare in maniera diversa il ruolo affidatogli così da caratterizzare meglio il proprio personaggio.
Tom Holland aveva già fatto sapere che in Uncharted ha registrato alcune delle scene action più grandi che abbia mai fatto, insomma rimane comprensibile che si sia lasciato prendere dall’entusiasmo, ma con il rinvio al 2022 ci sta tutto il tempo per migliorare ancora di più la propria interpretazione di Natan Drake.