Chi segue con una certa assiduità il mondo dei videogiochi sa fin troppo bene come le casse premio, e più in generale le microtransazioni, siano finite da un po’ di anni a questa parte al centro di non poche critiche, questo a causa della volontà dei publisher di renderle sempre più presenti all’interno dei propri titoli.
Proprio in tal senso infatti è sempre più frequente leggere in rete non pochi episodi che vedono genitori letteralmente disperati perché i propri pargoli spendono migliaia di soldi all’interno dei loro giochi preferiti, attraverso i meccanismi di acquisti in-game.
Ebbene anche in questo articolo ci troviamo a commentare l’ennesimo episodio di un genitore disperato a causa di un figlio troppo spendaccione. Questo è infatti il caso di un papà che è stato costretto a vendere la sua auto dato che il figlio ha speso, senza averne il permesso ovviamente, oltre £ 1.300 (circa 1.800 dollari) con le microtransazioni di un gioco per dispositivi mobile.
Il papà in questione risponde al nome di Muhammad, 41 anni, con la triste scoperta che gli è piovuta addosso in seguito a ben 29 ricevute di corretto acquisto e pagamento all’interno della propria posta elettronica, con una gran quantità di transazioni con al centro delle cifre che vanno dai £ 1,99 ai £ 99,99, il tutto con al centro il gioco mobile Dragons: Rise of Berk.
Ebbene, il povero Muhammad, che abita nel Galles del nord, è quindi stato costretto a vendere la sua Toyota Aygo per riuscire a pagare l’intera cifra spesa dal figlio su iTunes e corrispondente a ben £ 1.289,70.
Muhammad ha commentato il suo incidente con le seguenti dichiarazioni:
“Inizialmente, il mio pensiero era che fossi stato truffato. Non avrei mai pensato che sarebbe stato possibile spendere così tanti soldi per un gioco per bambini”.
Il povero papà ha inoltre deciso di segnalare l’intera storia ad Apple, attraverso il servizio clienti del colosso americano, ricevendo un rimborso di appena £ 207.
“Ho detto al servizio clienti: ‘Ben fatto, mi avete derubato, siete riusciti a derubare mio figlio'”.
Segnaliamo infine come Apple sia stata contattata da vari portali online, come The Sun, per commentare questo episodio finito non propriamente bene, ma il colosso americano si è barricato dietro il più classico dei “no comment”, affermando però di aver preso “molto sul serio” quanto accaduto al malcapitato Muhammad.