I licenziamenti nel mondo dei videogiochi non sembrano conoscere fasi di sosta. Anche le festività Pasquali non sono riuscite a interrompere una tendenza che sembra destinata a continuare finché non verrà raggiunto un nuovo equilibrio, o un definitivo punto di rottura.
Le ultime notizie nefaste arrivano da Ubisoft, che ha annunciato una nuova ondata di licenziamenti. In questo caso i numeri sono più contenuti rispetto a quelli a cui ci siamo abituati in passato, visto che si parla “solo” di 45 lavoratori licenziati. Dal loro punto di vista, comunque, cambia ben poco.
Ubisoft aveva già licenziato altre 120 persone lo scorso novembre, come ricorda anche Gaming Bolt. I nuovi tagli colpiscono le divisioni publishing Global e Asia-Pacific. La motivazione dietro ai tagli è la necessità di ottimizzare le operazioni di lavoro e migliorare l’efficienza collettiva. Un comunicato ufficiale recita:
Negli ultimi mesi, ogni team in Ubisoft ha cercato modi per ottimizzare le operazioni e migliorare l’efficienza collettiva, in modo da posizionarci meglio per il business sul lungo termine. In questo contesto, oggi abbiamo annunciato una riorganizzazione della nostra divisione Global Publishing e di quella dell’area Asia-Pacific, per adattarle alle evoluzioni del mercato con un approccio più efficiente e agile. Questi cambiamenti colpiranno 45 posizioni in tutto. Non sono decisioni prese a cuor leggero e stiamo assicurando supporto ai nostri colleghi colpiti. Vogliamo anche condividere la nostra estrema gratitudine e rispetto per il loro contributo alla compagnia.
Il 2024 si conferma così un anno pessimo per l’industria videoludica. Da gennaio abbiamo visto migliaia di posti di lavoro persi, dai 1900 di Microsoft ai 900 di PlayStation, dai 670 di Electronic Arts ai 240 di Sega, senza dimenticare Embracer Group che nei mesi ha tagliato 1400 posizioni. La tendenza, come dicevamo, non sembra ancora destinata a interrompersi.