Secondo un rapporto di Axios, quasi 500 dipendenti Ubisoft hanno firmato una lettera a favore dei dipendenti Activision-Blizzard che hanno organizzato uno sciopero. Nella lettera dei dipendenti Ubisoft si legge “Crediamo in voi, siamo con voi e vi supportiamo”, con i firmatari di 32 studi Ubisoft in tutto il mondo.
I dipendenti di Activision Blizzard hanno organizzato uno sciopero per protestare contro la risposta dell’azienda a una causa dello Stato della California, che sostiene che la cattiva condotta sessuale e gli abusi si sono verificati con pochi o nessun rimprovero delle parti incriminate.
La lettera dei dipendenti di Ubisoft continua spiegando che i lavoratori della firma sono frustrati dalla risposta di Ubisoft a una vasta gamma di accuse che sono scoppiate nel 2020, tra cui cattiva condotta sessuale e abusi. Mentre più dirigenti e sviluppatori senior sono stati licenziati, molti degli accusati rimangono ancora in posizioni di leadership per enormi franchise Ubisoft come Assassin’s Creed.
“Siamo rimasti a guardare mentre licenziavate solo i trasgressori pubblici. Avete lasciato che gli altri dessero le dimissioni o peggio, li avete promossi, spostati da uno studio all’altro, da una squadra all’altra, dando loro una seconda possibilità dopo l’altra senza alcuna ripercussione. Questo ciclo deve finire”, afferma la lettera.
I dipendenti Ubisoft chiedono collaborazione tra Ubisoft, Activision Blizzard e altri lavoratori di diversi editori, affermando che “Questo è essenziale per garantire che coloro che sono direttamente interessati da questi comportamenti siano alla guida del cambiamento”
A seguito della notizia dello sciopero, il CEO di Activision Blizzard, Bobby Kotick, ha rilasciato una dichiarazione in cui affermava che la risposta iniziale dell’azienda era stata “sorda” e delineava i passaggi che l’azienda avrebbe dovuto affrontare. E’ sicuramente una situazione abbastanza problematica, e non lo scopriamo oggi o dopo la causa ad Activision-Blizzard, tutto il settore videoludico dovrebbe fare un passo indietro e prendersi cura dei propri lavoratori, e questa lettera cerca di allargare la voce dei dipendenti che chiedono un cambiamento radicale e fondamentale per tutta l’industria.