Total War Warhammer 3 arriva a conclusione di una trilogia iniziata nel 2016, completando l’opera magna di Creative Assembly e raggiungendo l’apice dei Total War.
Un sogno che si corona per qualsiasi appassionato di Warhammer fantasy, il gioco definitivo che segna il tramonto definitivo di un gioco da tavolo che per decenni ha tenuto impegnati gli strateghi (e i portafogli) di tutto il mondo. Da questa introduzione si capisce già che la conclusione della saga è riuscita nel suo intento di lasciare un ricordo indelebile, assicurandosi per gli anni a venire il posto come miglior Total War mai realizzato. Ma scendiamo adesso nel dettaglio.
La Fine dei Tempi
Dopo averci mostrato la guerra nel vecchio mondo e i massacri nelle giungle lussureggianti di Lustria, Total War Warhammer 3 cambia totalmente ambientazione e ci porta a Nord, nella fredda Kislev, bastione dell’umanità contro le forze barbare e mostruose del Caos. Nel prologo della campagna principale, che funge finalmente da lungo ed elaborato tutorial delle meccaniche del gioco, scopriremo come il dio kislevita Ursun, l’orso dei ghiacci, sia scomparso, lasciando la sua gente in un inverno senza fine. Il tentativo di ritrovarlo darà inizio ad una serie di eventi che porteranno il mondo sull’orlo della distruzione, una fine dei tempi che cavalcherà la tempesta del Caos in quella che sarà la battaglia fianle della luce contro l’oscurità. Oltre a Kislev, potremo prendere il comando anche dei misteriosi regni del Cathay, un potente impero ad est, che per la prima volta nella storia del gioco viene mostrato in tutta la sua fierezza, con una mappa dedicata e una serie di meccaniche nuove (e qui Three Kingdoms è venuto in grande soccorso). Con questo si consacra l’unione tra Creative Assembly e il mondo di Warhammer, dato che gli è stata affidata una grande libertà su un aspetto della lore del gioco mai veramente approfondita prima.
L’equilibrio, il ghiaccio e il mutamento
Le forze dell’oscurità invece faranno affidamento su quattro differenti eserciti di Demoni, ognuno rappresentante dei quattro dei oscuri, Khorne, Tzeentch, Slaanesh e Nurgle; inoltre avremo la possibilità di giocare come Principe Demone, personalizzando completamente il nostro alter ego e reclutando truppe da tutte le quattro divinità. Infine, come bonus preordine (o sul gamepass), potremmo giocare con i famelici Ogre, mostruosità il cui unico scopo è mangiare e massacrare qualsiasi cosa sia pià piccola di loro, il che gli pone davanti una vasta scelta di opzioni. Senza scendere troppo nel dettaglio di ogni esercito, questi mantengono intatta la struttura già vista nei precedenti capitoli, con truppe semplici, d’elite, mostruosità e macchine da guerra che vengono via via potenziate con tecnologie ed esperienza in combattimento. Tutte risultano estremamente versatili e divertenti da giocare, con un bilanciamento davvero impressionante, segno dell’eccezionale lavoro svolto da Creative Assembly. Ogni fazione avrà le sue meccaniche specifiche che influenzeranno l’intera campagna, facendoci adattare di volta in volta il nostro stile di gioco in base alla fazione scelta.
Nei regni del Caos, nessuno può sentirti urlare
Sempre su questa falsariga, le nuove meccaniche dei regni del Caos manterranno l’attenzione ed il pericolo sempre costante durante la campagna macro. L’apertura ogni dieci turni di un regno del Caos e la conseguente invasione demoniaca ci costringeranno a compiere delle scelte veloci che magari non avevano nulla a che vedere con la nostra strategia, rimandando per esempio un assedio perchè un’orda di Orrori Rosa di Tzeentch minaccia la nostra capitale. Questo introduce anche i nuovi combattimenti nel Regno del Caos, luoghi alieni e misteriosi che saranno influenzati dai malvagi Dei dei poteri Perniciosi, dove le normali regole per le battaglie non valgono. Queste battaglie sono estremamente divertenti da giocare, proprio perché le condizioni cambiano costantemente, facendoci sfruttare al massimo ogni singola unità del nostro esercito.
Dal punto di vista delle battaglie campali, altra grandissima componente dei Total War, non ci sono state enormi rivoluzioni, ma una rinfrescata generale. Total War Warhammer 3 rinnova l’interfaccia grafica in favore di una più snella e intuitiva, a nostro parere molto più funzionale delle precedenti, consentendoci di gestire in maniera più agile le migliaia di soldati che compongono il nostro esercito. Le battaglie sono sempre uno spettacolo incredibile, e in Total War Warhammer 3 rappresentano il sogno definitivo di ogni appassionato. Centinaia e centinaia di modelli ai nostri ordini, tutti personalizzati e dall’estetica ispiratissima che si gettano nell’inferno della guerra in una coreografia al massacro circondati da mondi alieni che collassano su di loro. Semplicemente eccezionale.
Malvagia bellezza
Come avrete capito, Total War Warhammer 3 non rivoluziona la serie, ma raffina tutte le meccaniche già presenti fino a renderle perfette. Lo stesso bilanciamento tra le fazioni risulta praticamente perfetto, sfida assolutamente non facile in un titolo del genere. L’unico neo che tuttora rimane su tutti i titoli della serie è la diplomazia, che rimane purtroppo invariata e non riesce a scardinare dalle solite meccaniche, ovvero chi offre di più vince, senza particolari raffinatezze. Quantomeno si è ridotto il numero di richieste assurde che vengono fatte al giocatore senza motivo, come la pretesa di tributi da parte di fazioni microscopiche, ma per il resto siamo sempre davanti a qualcosa che sembra non trovare la propria identità in un contesto di meccaniche perfette.
Al di là della campagna principale, Total War Warhammer 3 offre anche le classiche battaglie storiche, ora utili a sbloccare alcuni eroi aggiuntivi per le fazioni e ovviamente il multiplayer, anche classificato per le battaglie campali, per ora solo con le fazioni di quest’ultimo capitolo. Attendiamo con ansia l’aggiornamento finale dei Mortal Empires che raggrupperà tutte le fazioni della trilogia, ma ci vorrà tempo (almeno un anno, se guardiamo quello che è successo con il secondo episodio). Anche tecnicamente Total War Warhammer 3 non innova tantissimo, ma pulisce e perfeziona, regalandoci un’estetica per ogni esercito unica e ben definita ma non con un dettaglio grafico precisissimo. Poco male però, perchè parliamo letteralmente di migliaia di modelli a schermo che si massacrano tra di loro in maniera fluida, e questo già di per sé è un miracolo. Il risultato finale è eccezionale comunque, soprattutto se guardiamo l’estetica originale di tutte e sette le nuove fazioni.
La recensione in breve
Total War Warhammer 3 è l’apice del lavoro di Creative Assembly e a nostro parere il miglior Total War di sempre. Tutta l'esperienza dello studio di sviluppo è stata riversata in questo gioco, regalando a tutti gli appassionati qualcosa che andrà avanti per anni e che difficilmente verrà contrastata. Ogni singolo aspetto del gioco è stato migliorato, al netto di piccolissime imprecisioni, ma di fatto siamo di fronte ad un vero e proprio capolavoro del genere, un'opera che va avanti da anni e da tre titoli che collaborano tra loro. L’esperienza strategica definitiva che ogni fan e non dovrebbe provare assolutamente. Creative Assembly, grazie di tutto.
-
Voto Game-Experience