Per la tossicità nei videogiochi Ubisoft ha deciso di compiere un importante e radicale passo avanti. Vista la crescente tendenza all’odio, all’intimidazione e al bullismo tra videogiocatori online, una sede inglese dello sviluppatore ha deciso di creare un filo diretto con la polizia per interventi immediati.
Già da tempo Ubisoft si sta interessando alla questione. Non a caso ha creato una collaborazione con Riot Games per lo sviluppo di intelligenze artificiali capaci di aggirare o segnalare i comportamenti negativi nei giochi online. La sede di Newcastle, ora, è andata oltre e ha coinvolto la polizia di Northumbria.
Come riportato dalla BBC, Ubisoft ha dapprima informato i suoi dipendenti sulle misure studiate dalle forze dell’ordine per interventi in caso di tossicità in rete. In futuro, lo stesso sviluppatore attiverà segnalazioni vere e proprie che porteranno a interventi della polizia, ovviamente nel caso di minacce serie e comprovati rischi per l’incolumità della vittima dell’odio.
Attualmente solo un caso di tossicità su diecimila arriva alla polizia, ma anche così si parla di diversi episodi al mese. La “pena” per chi viene riconosciuto colpevole è il semplice ban dal gioco, nonostante la polizia ritenga che in alcuni casi sarebbero necessarie vere e proprie misure correttive.
Altro problema è il fatto che il gioco online è per sua definizione internazionale. Sembra però che la polizia inglese possa contattare le sue controparti in altre nazioni per dare seguito a eventuali segnalazioni. A quanto pare è già accaduto un episodio che ha coinvolto la Norvegia.
Abbiamo milioni di giocatori e decine di di milioni di interazioni, perciò come facciamo a individuare tutti gli episodi? È una sfida, ma è molto importante, motivo per cui abbiamo voluto firmare questo contratto e provare a fare la cosa giusta. Vogliamo concentrarci sui casi più estremi, assicurarci di fare la cosa giusta lì perché ci dà una base solida su cui costruire il resto del nostro lavoro.