TMNT The Cowabunga Collection è la nuova raccolta di videogiochi sviluppata presso Digital Eclipse e pubblicata da Konami disponibile dal prossimo 30 agosto . Contenente tredici videogiochi Teenage Mutant Ninja Turtles sviluppati da Konami negli anni ’80 e ’90 è forse lo scrigno del tesoro per tutti gli appassionati delle Tartarughe Ninja!
Nuova generazione di console, remake di giochi vecchi: questo assioma, tanto bislacco quanto incontrovertibile, sta divenendo l’uso quotidiano, quando si parla delle uscite videoludiche più attese. Che si parli del re-re-remake (sic…) del blockbuster di un paio di generazioni fa o della riproposizione 1:1 di glorie videoludiche di tempi oramai morti e sepolti, poco importa: l’effetto nostalgia sta colpendo duro e forte e le software house non perdono occasione per cavalcare un’onda mai realmente sopitasi. Windjammers, Streets of Rage e, ora, Teenage Mutant Ninja Turtles, per gli amici TMNT, sono passati sotto questa lente di ingrandimento trovando posto nelle attuali line-up, sotto forma di seguiti diretti.
L’ultimo di questi tre titoli, inoltre, oltre al nuovissimo episodio sbarcato un mesetto fa sul game pass, vede arrivare una riproposizione 1:1 dell’intera saga storica, che si tratti di episodi coin-op o delle varie versioni home console, uscite nel corso degli anni ‘80-’90, fatta passare sotto il nome di TMNT The Cowabunga Collection.
Se, dunque, appartenete a quella schiera di utenti, abbastanza attempati invero, che ha vissuto in prima persona il fenomeno trasmediale delle Tartarughe Ninja, passato attraverso cartoni animati, film di animazione, album di figurine, fumetti e, ovviamente, videogiochi, e se nominando Donatello, Leonardo, Michelangelo e Raffaello il vostro primo pensiero non vi porta ai notissimi pittori rinascimentali, ebbene, siete nel posto giusto.
La Cowabunga Collection, infatti, vi mette a disposizione tutti, e sottolineo TUTTI, i titoli videoludici susseguitisi nel corso degli anni, inerenti Splinter e compagnia cantante. Per esser precisi, potremo rivivere, in un tripudio di nostalgia, le gesta del primissimo Teenage Mutant Ninja Turtles, coin-op che, nel 1989, consegnò alla storia le quattro tartarughe ninja, creando e definendo un mito che, di li al 1994 le avrebbe viste protagoniste di altri dodici titoli, tutti ovviamente inclusi in questa raccolta.
Tutti i giochi TMNT su un unico disco!
Nella fattispecie, mai come in questo caso, è necessario, per via dell’enorme numero di videogames inseriti nella collection, stilare un elenco dettagliato dei titoli a nostra disposizione:
– Teenage Mutant Ninja Turtles (Arcade) – 1989
– Teenage Mutant Ninja Turtles: Turtles in Time (Arcade) – 1991
– Teenage Mutant Ninja Turtles (NES) – 1989
– Teenage Mutant Ninja Turtles II: The Arcade Game (NES) – 1990
– Teenage Mutant Ninja Turtles III: The Manhattan Project (NES) – 1991
– Teenage Mutant Ninja Turtles: Tournament Fighters (NES) – 1993
– Teenage Mutant Ninja Turtles IV: Turtles in Time (Super Nintendo) -1992
– Teenage Mutant Ninja Turtles: Tournament Fighters (Super Nintendo) – 1993
– Teenage Mutant Ninja Turtles: The Hyperstone Heist (Sega Genesis) – 1992
– Teenage Mutant Ninja Turtles: Tournament Fighters (Sega Genesis) – 1993
– Teenage Mutant Ninja Turtles: Fall of The Foot Clan (Game Boy) – 1990
– Teenage Mutant Ninja Turtles II: Back From The Sewers (Game Boy) – 1991
– Teenage Mutant Ninja Turtles III: Radical Rescue (Game Boy) – 1993
Per chi non avesse mai giocato a nessuno di questi titoli (ERESIA) o al recentissimo seguito, disponibile gratuitamente su Xbox Game Pass, ci troviamo di fronte a dei Beat-em up a scorrimento, sulla falsa riga di Streets of Rage, in cui ci troveremo ad affrontare in uno scenario 2D, dotato solo di profondità, una pletora di avversari, ciascuno con il suo pattern di mosse speciali, al fine di terminare lo stage ed arrivare all’immancabile boss fight.
Le trame, allestite episodio dopo episodio, non brillano mai per originalità e servono come puro e semplice pretesto per menare le mani e per avere, conseguentemente, ragione dei propri avversari. A dispetto delle versioni originali, qui sarà possibile salvare in qualsiasi momento e, opzione non da poco, rimappare i tasti per utilizzare, alla bisogna, anche degli arcade stick in questa TMNT The Cowabunga Collection.
Gradevole aggiunta, inoltre, le versioni di TMNT:Tournament Fighters, prodotto che, modellato sulla falsa riga del primo Street Fighter, ci permetterà di impersonare protagonisti ed antagonisti in un picchiaduro bidimensionale schematico, divertente, senza chissà quali pretese ma, comunque, gradevole.
Diradiamo subito le nubi che potrebbero addensarsi su questa raccolta: contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non siamo di fronte né ad un remake, né ad una remaster. La TMNT The Cowabunga Collection viene a configurarsi come un’opera di preservazione videoludica dura e pura. A riprova di ciò, per undici dei tredici titoli contenuti nella raccolta oggetto di recensione, eccezion fatta per TMNT – (Arcade) e TMNT Tournament Fighters (NES), è presente anche la versione regionale Jap, così da permettere, ai puristi, di saggiare le differenze qualitative, soprattutto in termini di refresh rate dello schermo, tra le due edizioni.
TMNT The Cowabunga Collection è un opera di preservazione videoludica dura e pura!
Cionostante, i ragazzi di Digital Eclipse, già autori di Disney Classic Games Collection e della più nota Street Fighter 30th Anniversary Collection, non si sono limitati a svolgere il compitino, aggiungendo, ove possibile ed inizialmente previsto dai giochi originali, nella fattispecie in TMNT (Arcade), TMNT: Turtles in Time (Arcade), TMNT The Hyperstone Heist, TMNT Tournament Fighters (SNES), delle modalità multiplayer (locali o online, a seconda del titolo).
Il lavoro di riproposizione ha portato inoltre, come già visto in gran parte delle raccolte antologiche pubblicate fin ad ora, la possibilità di giocare con l’aspect ratio originale, dando però la possibilità di estendere l’immagine a tutto lo schermo, limitando, fin quanto possibile, la distorsione dell’immagine. Non mancano, a corredo, i classici filtri retrò/vintage/televisivi, da applicare per riprodurre l’effetto dei vari monitor/televisori CRT in voga negli anni ‘90. Menzione di merito, inoltre, alla sezione “antologica”, contenente artwork originali dei vari giochi: una chicca che non mancherà di soddisfare perfino i palati più esigenti.
Tecnicamente ci troviamo di fronte ad una riproposizione enciclopedica solida e di tutto rispetto che pecca solamente, limite endemico dato dalla estrema datazione dei titoli proposti, in fluidità, scattando anche su una Playstation 5 che, a ragion veduta, ha capacità di calcolo che le permetterebbero facilmente di mantenere la fluidità dei titoli qui presenti: nulla di trascendentale, sia chiaro, ma un piccolo lavoro di ottimizzazione avrebbe sicuramente giovato a dei titoli che fanno del gameplay il centro del loro appeal.
Va da sé che TMNT The Cowabunga Collection, per quanto ben realizzata, non fa nulla per uscire da una nicchia autoimposta che vedrà, quasi esclusivamente nel popolo dei nostalgici e dei gamer di annata (cui il sottoscritto appartiene tout-court), il pubblico di riferimento.
Al netto, dunque, di un impatto grafico sicuramente spiazzante (giocare su un 65 pollici giochi di 30 e più anni, fa un certo effetto), la possibilità di fruire, senza ricorrere a software di emulazione di sorta, di prodotti che pensavamo oramai relegati al mondo dell’abandonware, ha un fascino tutto suo: scendendo, dunque, a patti con evidenti limiti tecnici, accendere questa macchina del tempo porterà grandi soddisfazioni e ore di divertimento, da soli o in compagnia.
La recensione in breve
TMNT The Cowabunga Collection rappresenta il crogiolo del gameplay e della nostalgia. Una macchina del tempo capace di trasportarci a fine anni '80 per farci rivivere le avventure di Splinter & Co., in tutte le loro incarnazioni. Tredici titoli, di cui undici con doppia versione regionale, ci forniscono una chiave di accesso a tutto lo scibile delle tartarughe ninja, capace di generare, nonostante gli evidenti limiti tecnici, dipendenza alimentata da divertimento e nostalgia. Qualche sbavatura nella gestione del framerate nelle versioni EU non va comunque ad inficiare un quadro di insieme allettante ma, ahimé, fortemente legato e limitato ad una utenza fatta di giocatori di vecchio corso. Imperdibile per tutti coloro che hanno vissuto quel periodo in sala giochi, per tutti gli altri una interessante variazione sul tema beat-em up a scorrimento!
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Voto Game-Experience