A distanza di quasi sei mesi dalla prima apparizione ufficiale, Assassinio su Eridanio è finalmente pronto al banco di prova portatile dell’ibrida di casa Nintendo. L’ultimo tassello del mai troppo lodato action RPG di casa Obsidian torna sul palcoscenico che conta con una versione, ritagliata sulle feature di Switch, attesa dai fedelissimi di The Outer Worlds non solo per l’interessante risultato raggiunto dal precedente DLC (Pericolo su Gorgone ) “in territorio Nintendo”, ma – e soprattutto – per l’ottima dimostrazione che, proprio nei mesi scorsi, Assassinio su Eridano aveva dato di sé su PC e console “maggiori”. Vuoi per l’abilità indiscussa di storytelling che contraddistingue l’operato dello sviluppatore, vuoi per il fascino hard-boiled che caratterizza le circa 6/7 ore di playthrough di questo atto conclusivo, è impossibile negare come, al netto dell’assenza – comprensibile – di novità eclatanti, l’epilogo di questa avventura intergalattica meriti attenzione e rispetto. Consapevoli del dazio, immancabile, che una conversione per Nintendo Switch porti irrimediabilmente con sé in termini tecnologici.
Agatha Christie spaziale
Si torna a bordo dell’Inaffidabile, la nave spaziale col nome più bello (e forse veritiero) dell’universo la cui ciurma, come tutti ricorderete, avevamo lasciato in quel di Gorgone nella tutto tranne che allegra Magione degli Ambrose. Ma lo sapete, ad Alcione ne succede una al giorno: e non c’è nemmeno il tempo di riposarsi sugli allori che tocca indossare gli abiti da investigatore privato per fare luce sulle misteriosi circostanze della morte di Helen Alcione, star intergalattica conosciuta anche ai confini del sistema solare ma, cosa ancora più importante, volto della famosa – e famigerata – corporazione Rizzo. Un omicidio insolito, questo, avvenuto nei fasti del prestigioso Grand Colonial Hotel proprio in occasione del lancio della Spectrum Brown, una nuova spettrovodka già sulla bocca dell’intera galassia.
Avete presente la Signora in Giallo? Ecco, metteteci un tocco letterario dal retrogusto a metà strada tra Poirot e Marlowe et voilà, ci si ritrova nel mezzo di un torbido turbinio di cospirazioni, sotterfugi, inganni e gelosie da primedonne – del resto, il mondo dello spettacolo è sempre lo stesso anche nel Sistema di Alcione – che poco di buono portano, di solito, se non una buona scia di cadaveri. Un caso tutto tranne che scontato, nelle cui maglie dovremo infilarci cercando di stanare il colpevole di un omicidio che, di sicuro, passerà alla storia. Non fossero sufficienti le nostre – opinabili – doti investigative, a darci un prezioso supporto arriva l’Amplificatore di Discrepanze, un gingillo creato dalla dottoressa Goodnight (medico legale della colonia) che a conti fatti rappresenta l’unica vera novità in termini di mero gameplay. Per dirla in maniera facile, l’Amplificatore permette di evidenziare incoerenze temporali che l’occhio umano non potrebbe certo cogliere da solo: puntando questo gioiellino in corrispondenza di uno dei numerosi punti di interesse potremo dunque esaminare eventuali indizi, unire i proverbiali puntini e, all’occorrenza, avere una marcia in più per carpire qualche informazione cruciale dai sospettati.
Poco di nuovo all’orizzonte
Se l’Amplificatore di Discrepanze rappresenta da un lato l’aspetto più fresh della formula di Assassinio su Eridano, di contro non possiamo negare come il suo apporto sia interessante più sulla carta che pad alla mano. Vuoi perché si tratta di una meccanica alquanto superficiale e trattata in modo basilare, vuoi perché gran parte delle sezioni che prevedono il suo utilizzo risultano semplicistiche e ripetitive, l’effetto wow legato alla sua introduzione svanisce in fretta. Fortunatamente, l’assenza di acuti memorabili in termini di giocabilità viene soppesata da uno storytelling ancora una volta, e forse ancor più di prima, strabordante ed incontenibile, capace di attrarre il giocatore con un fascino magnetico che lo spinge ad esplorare anche l’anfratto più inaccessibile dell’Arcipelago di Eridano, cercando qualche indizio. Dialoghi di altissimo livello ed escamotage narrativi quantomai astuti rendono le quasi sette ore di gioco, gran parte delle quest secondarie incluse, uno spasso continuo. Persino le missioni opzionali godono di una contestualizzazione ideale, dimostrandosi funzionali nell’arricchire l’indagine in corso con dettagli, intuizioni e “sparate” che si sposano alla perfezione con l’universo della crime-fiction. La magia scivola un po’ sul finale, proprio quando ci si aspettava quel colpo di scena mozzafiato da innalzare l’asticella. Ma, nel complesso, il marchio di fabbrica narrativo di Obsidian è al proprio posto, facendo di Assassinio su Eridano l’avventura più bella, in termini di sceneggiatura, dell’intero pacchetto di The Outer Worlds.
L’obiettivo tutto – non certo celato – del DLC è spingere il giocatore ad esplorare ulteriormente il Sistema di Alcione, introducendo per l’occasione l’ottimo Arcipelago di Eridano. Non manca qualche sporadico aggiornamento, che dona leggera manforte al già citato Amplificatore, ma si tratta per lo più di novità marginali che impattano in minima misura il playthrough: l’aumento del cap massimo, l’introduzione di un parassita gigantesco con cui, non certo per nostra volontà, dovremo fare conoscenza, un terzetto di armi interessanti tra cui spicca una sorta di mitragliatore gatling a base di spettrovodka. Nulla che alteri una formula già super collaudata e che, in Assassinio su Eridano, viene riproposta in modo pedissequo. Di contro, siamo ancora una volta di fronte ad una direzione artistica sontuosa ed ispiratissima, che pur pagando dazio in termini di ripetitività regala degli scorci davvero notevoli: dalle foreste rigogliose che popolano le isole fluttuanti dell’arcipelago agli edifici in perfetto stile retrò, impossibile non lodare l’ottimo lavoro svolto dallo sviluppatore. Meno performante il level design, ad onor del vero, ancora una volta ripetitivo e decisamente più prevedibile rispetto a quanto già visto in The Outer Worlds.
Inaffidabile anche su Switch?
La versione Switch di Assassinio su Eridano si comporta in modo complessivamente positivo, offrendo una risoluzione di 1080p in modalità docked e di 720p nella variante handheld. Inutile dire che il passaggio ai lidi Nintendo si paga con una riduzione abbastanza evidente della qualità delle texture e della resa visiva complessiva, non certo paragonabile a quanto apprezzato su PS5 o Xbox Series X. I 30 fps dichiarati da Obsidian sono effettivi, e questo è un punto a favore, ma la declinazione di questo open world sull’ibrida del Sol Levante porta ancora una volta con sé fenomeni occasionali di tearing e, più di frequente, un popup abbastanza evidente. Diciamo che sì, a saltare all’occhio (al netto della risoluzione minore e dei 30 fps più stabili in docked, ma nemmeno troppo ballerini in portabilità) è l’impatto cromatico/visivo del titolo, che appare meno brillante e vivace di quanto già sperimentato mesi or sono. Ma la decadenza delle location di Eridano, la sua ispirazione artistica e, soprattutto, il suo ritmo serrato riescono in parte a soppesare queste mancanze – senza contare che, comunque, la modalità portatile The Outer Worlds fa comunque la sua porchissima figura. Il che significa che, se la portabilità rappresenta il valore assoluto di giudizio, la versione Switch potrà comodamente fare al caso vostro.
La recensione in breve
The Outer Worlds: Assassinio su Eridano, a distanza di una manciata di mesi, rappresenta ancora oggi il punto più alto dell’accoppiata di DLC per l’interessante action RPG targato Obsidian. Ritmo scoppiettante e stile da vendere, narrazione di altissima caratura e una patina costante di noir/hard-boiled che ok, merita da sola il prezzo del biglietto, regalano a Switch ulteriori 6/7 ore di divertimento garantito nella galassia di Alcione. L’arcipelago di Eridano, ispiratissimo nel proprio stile, offre un divertissement di buon livello, che convince anche su Switch nonostante gli innegabili, ma parimenti comprensibili, limiti tecnici dell’hardware. L’assenza di novità significative in termini di gameplay è soppesata da un ordito narrativo fatto di dialoghi serrati, espedienti presi in prestito dal crime-noir e un mood complessivo che non si prende mai troppo sul serio, regalando delle buone ghignate a denti stretti. Non è certo la versione regina, quella per Switch, laddove il confronto con la current gen sarebbe spietato: manca un finale davvero all’altezza della trama grandiosa su cui si basa l’intera indagine, e un level design non ottimale – vittima di una certa ripetitività di fondo – tende a farsi notare già all’altezza del giro di boa. Ma a parte tutto, fosse questa la vostra unica possibilità di salire a bordo dell’Inaffidabile, difficilmente ne rimarrete delusi.
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Voto Game-Experience