Addentrarsi nella recensione di questo bundle, specificamente progettato e realizzato per Playstation 5, vuol dire fare un viaggio all’interno della storia videoludica degli J-RPG. Si, perchè The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel III-IV, comprende due titoli che definire seminali per il genere, seppure in salsa old-school, sarebbe riduttivo. I due capitoli qui presenti, gli ultimi in ordine cronologico, portano a conclusione la quadrilogia di Erebonia, preparando il grande pubblico al lancio di The Legend of Heroes: Kai no Kisesi – Farewell to Zemuria. Rilasciati originariamente per PlayStation 4, rispettivamente nel 2017 e nel 2018, e giunti qualche anno dopo in occidente, i suddetti titoli arrivano, debitamente “potenziati” su PlayStation 5 dopo un fugace approdo sulle lande di Nintendo Switch. Ci troviamo dunque di fronte ad un porting 1:1 o ad un rifacimento ex-novo di questi due (oramai) classici? Tra le due, sicuramente la prima. Scopriamone di più con la nostra recensione di The Legend of Heroes: Trails of cold Steel III-IV – PS5.
Sotto il sole di Erebonia (si, di nuovo).
L’annuncio di questa versione specificamente progettata per PlayStation 5, avvenuto oramai qualche mese fa, colse di sorpresa gli addetti del settore. Questo non per mancanza di validità dei titoli proposti ma perchè i medesimi, usciti su PlayStation 4 solo qualche anno fa, risultano essere perfettamente retrocompatibili (e giocabili), senza problematicità alcuna, sulla attuale ammiraglia Sony. Va da sé che la curiosità per una ennesima ri-edizione di questi piccoli capolavori di giocabilità e narrativa, si è insinuata nella mia mente, nonostante avessi spolpato i diretti equivalenti per PlayStation 4.
I mesi precedenti, però, il lancio (che avverrà il 16 Febbraio prossimo venturo) hanno visto un silenzio assordante provenire da Nioh Falcom, mossa di marketing bislacca, quando si tratta di ri-edizioni di all-time classics. Giunto, oramai qualche settimana fa, il codice review, ci siamo resi conto di quanto la presente, altro non fosse una ri-proposizione 1:1 dei prodotti originari, senza spazio a novità o a migliorie nella quality of life generale. Ma andiamo per ordine.
Le versioni presenti in questo bundle, a differenza delle loro dirette antesignane per PlayStation 4, risultano essere native per PlayStation 5, facendo affidamento, per l’appunto in modo nativo, alla maggiore potenza computazionale dell’ultima nata in casa Sony al fine di presentare un prodotto gradevole e più performante del precedente.
In media res
I titoli presenti in questo bundle ci trasportano esattamente a metà della quadrilogia di Erebonea, mettendoci nei panni di un Rean Schwarzer oramai “adulto”. Finiti i tempi dell’accademia, per la giovane speranza dell’esercito è ora giunto il momento di passare dall’altra parte della barricata, diventando egli stesso un formatore di reclute. L’ambiente non è dei più favorevoli: l’anagraficamente giovane Schwarzer viene visto infatti, nonostante i suoi arcinoti meriti in battaglia, come un raccomandato e la diffidenza la farà da padrone nei suoi allievi.
Ciononostante, Rean riuscirà a guadagnare la fiducia delle reclute e costruire, con loro e grazie a loro, una classe preparatissima. Quello che potrebbe sembrare, qui, un nuovo inizio, è invero una diretta prosecuzione della storyline di Trails of Cold Steel II. L’atmosfera, solitamente scanzonata, si fa lugubre ricordando le molte morti causate dalla guerra civile e gli equilibri susseguenti alle nuove suddivisioni del potere. Tutto ciò è solo l’incipit, inerente il terzo episodio, di un comparto narrativo avvincente e mai banale. Verremo guidati, evento dopo evento, ad un ritmo sostenuto e che non lascerà spazio a tempi morti, in un crogiolo di accadimenti che ci aiuteranno a scoprire i più reconditi segreti di Zemuria.
Tra il terzo ed il quarto capitolo della quadrilogia di Erebonea, i prodotti presenti in questo bundle ci terranno occupati almeno 120-130 ore, per la sola main quest, tranquillamente raddoppiabili per chi ha smania di completismo. Va fatta notare, vero e proprio punto di forza di tutto il franchise The Legend of Heroes, un comparto narrativo di altissimo livello, che riuscirà a tenerci incollati, senza pausa o esitazione alcuna fino ai titoli di coda.
Nota dolente, nonostante siano passati anni dalla primissima release, nemmeno in questa ri-edizione PlayStation 5 è stata inserita la localizzazione italiana. Essendo ambedue quelli presenti, titoli profondamente narrativi, la mancata conoscenza della lingua d’albione potrebbe rappresentare un congruo ostacolo per una corretta fruizione del prodotto finito.
Feel the difference (o forse no…)
L’impatto con lo straconosciuto mondo di Erebonia è sempre piacevole, così come lo è ritrovare Rean Schwarzer, al suo posto, alle prese con mille battaglie. Sin dai primi momenti traspaiono cura ed impegno realizzativi, messi dai ragazzi di Nioh Falcom, per portare i due episodi di Trails of Cold Steel su PlayStation 5. La qualità dei modelli poligonali è ben maggiore di quella vista nell’antesignano per PlayStation 4, anche ad occhio nudo.
Se, però, non possiamo lamentarci per la pulizia grafica tanto dei modelli dei protagonisti, quanto di quello dei nemici, non possiamo fare a meno di notare un notevole stacco tra le textures di sfondo, presenti negli ambienti chiusi, apparentemente di matrice old-gen, con i suddetti modelli poligonali, tirati a lucido e ritexturizzati ad-hoc per questa incarnazione next-gen.
Il bundle oggetto di recensione porta in dotazione un numero abbastanza corposo di DLC, sfortunatamente tutti di matrice estetica. Questa scelta, ovviamente legata e pensata alla distribuzione nel mercato giapponese, ha poco appeal per i fan del vecchio continente, consegnando loro un prodotto si ripulito ma, essenzialmente, uguale all’originale. The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel III-IV viene dunque a configurarsi come un port molto pigro, per PlayStation 5, utile per chi non ha ancora giocato gli ultimi due capitoli della quadrilogia, ma assolutamente trascurabile per i fan di vecchia data che avranno già spolpato i due sopraccitati titoli.
Un compitino fatto a metà
Questa ri-edizione di The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel III-IV per PlayStation lascia con l’amaro in bocca, non tanto per la caratura dei titoli proposti, ma per la pigrizia con cui il processo di transizione generazionale è stato messo in atto dai ragazzi di Nihon Falcom. Una pulizia generale ci fornisce un prodotto si tirato a lucido, dotato di modelli poligonali di buona caratura e con un frame rate stabile, riportando con sé, però, tutte le debolezze del prodotto originario.
Nulla è stato fatto per fixare il movimento della telecamera con l’analogico destro, ancora ballerina e fastidiosa alla vista, né si è pensato, in vista di una futura espansione del franchise con l’imminente sequel, di inserire localizzazioni aggiuntive oltre alla sola inglese (e di quella francese, ma solo per l’episodio III…).
La recensione in breve
Nihom Falcom porta, in modo nativo, The Legend of Heroes: Trails of Cold Steel III-IV su PlayStation 5. Al netto della disponibilità, con modelli poligonali aggiornati e frame rate stabilissimo, di questi due capolavori in maniera nativa sulla ammiraglia Sony, nulla è stato fatto per invogliare gli utenti ad un nuovo acquisto. La presenza di tutti i DLC estetici rilasciati nel tempo fatica ad esercitare appeal sul pubblico occidentale, che avrebbe maggiormente gradito qualche localizzazione aggiuntiva.
-
Voto Game-eXperience