La serie di The Last of Us si preannuncia come un evento di portata globale, che coinvolgerà non solo i videogiocatori amanti dei due titoli per PlayStation, ma anche gli amanti del cinema in generale. Un articolo del New Yorker, con un’intervista a Neil Druckmann, ipotizza che la serie possa sfatare il mito delle trasposizioni disastrose e rivela che l’esperienza “televisiva” influenzerà i prossimi lavori di Naughty Dog.
The Last of Us contribuisce all’avvicinamento tra videogiochi e cinema
Neil Druckmann, vice presidente dello studio di sviluppo dietro ad Uncharted e The Last of Us, ha infatti ammesso che il suo prossimo titolo per PlayStation 5 sarà strutturato proprio come una serie TV. La trama sarà così centrale nel progetto che nello studio è stata allestita una sala dedicata agli sceneggiatori.
Da un lato, quindi, ci aspetta una serie TV, quella di The Last of Us, che vuole alzare l’asticella degli adattamenti cinematografici dai videogiochi. A contribuire al successo crescente di queste operazioni ci sarebbe il fatto che molti professionisti di Hollywood sono cresciuti come gamer e hanno una sensibilità diversa rispetto a ciò che i fan si aspettando da una trasposizione.
Dall’altro lato avremo un gioco per PlayStation che trarrà spunti e strutture dal mondo del cinema. Neil Druckmann ha ammesso di rivolgersi sempre più spesso a operatori del settore cinematografico per reclutare collaboratori per Naughty Dog. Al di là delle facili battute di chi critica l’assenza di gameplay ed innovazione nelle esclusive PlayStation, questa fusione tra settori diversi può portare a risultati interessanti.
Purtroppo al momento non si sa nulla di questo fantomatico progetto, anche se il tempo porterà nuovi dettagli. Trattandosi di Naughty Dog, vale la pena aspettare.