Un flashback che ci porta a conoscere il passato di Ellie, in questo settimo episodio della serie TV di The Last of Us. Tocca al DLC “Left Behind” finire sul piccolo schermo, anche se in un modo diverso rispetto quanto lo conoscevamo in gioco. Arriviamo da una sesta puntata che è terminata con un pugno allo stomaco e con la povera Ellie che si trova a prendere una delle decisioni più importanti della sua giovane vita. E per trovare il senso in questa sua decisione ci viene somministrato il suo passato in un piatto unico. Quello che è successo prima di quell’incontro, prima di Marlene e prima della sua eterna dannazione, ed arriviamo a conoscere quando la giovane scoprì la sua immunità. E oltre che il “quando” anche il “come”.
Non ci sentiamo di proseguire oltre con le premesse, anche perché il rischio spoiler è veramente dietro l’angolo. Vi lasciamo, quindi, alla recensione dell’episodio 7 di The Last of Us, la serie TV.
Nelle puntate precedenti
Ellie e Joel si incontrano per caso. Il destino ha deciso di farli incontrare nel corso del primo episodio, affidando al primo una pericolosa missione: trasportare quella che sembra essere una possibile cura per il Cordyceps. I due, accompagnati da Tess, partono in questo viaggio della speranza, affrontando i temibili clickers ed evitando i non amorevoli morsi degli infetti. Purtroppo, nel corso del secondo episodio della serie, qualcuno decide di lasciare anzitempo la partita. Il viaggio inizia a farsi sempre più in salita.
L’episodio 3 di The Last of Us è quello che a tutti gli effetti può rientrare nel novero dei cd. filler, raccontando la storia d’amore tra Bill e Frank. Una pausa dal corso regolare degli eventi, ed una mosca bianca rispetto a quanto visto nei primi due episodi, ma assolutamente funzionale all’evoluzione del rapporto tra Joel ed Ellie. Un rapporto che migliora ancora di più nel corso del quarto episodio, in uno scenario di guerriglia urbana che vede una Kansas City teatro di una spietata caccia all’uomo.
In questo contesto i due protagonisti incrociano le loro strade con Henry e Sam, anche loro fuggitivi. Si capisce subito che l’unica speranza per tutti è quella di collaborare, anche perché il vero nemico giace nel sottosuolo. Il quinto episodio rimette tutte le cose al loro posto, completando – nel peggiore dei modi – la fuga da Kansas City. Direzione Wyoming. E finalmente Joel e Tommy, fratelli nella vita come in armi, si riuniscono a Jackson, un piccolo angolo di paradiso. Ma si tratta solo di una breve pausa per rifiatare e rimettersi in marcia, una pausa che per quanto breve ha messo i due protagonisti faccia a faccia e senza filtri. Un sesto episodio molto intenso a livello emotivo e forse tra i migliori dell’intera serie sinora.
Alla ricerca di un posto nel mondo
Il settimo episodio si concentra interamente sugli eventi narrati nel DLC del primo capitolo di The Last of Us intitolato “Left Behind”, medesimo titolo della puntata. Ambientato diversi anni prima dell’incontro con Joel, gli eventi vedono una Ellie studentessa in uno degli istituti d’istruzione gestiti dalla FEDRA e finalizzati all’arruolamento di nuove reclute. La giovane, ricordiamo, non ha mai avuto una famiglia, ed è proprio proprio nata e cresciuta nel pieno della pandemia del Cordyceps. Non ha né legami e né ricordi del mondo prima della capitolazione.
Il suo carattere burbero la rende oggetto di scherno, oltre che suscettibile di provvedimenti disciplinari. È chiaro che l’adolescente non ha ancora ben compreso il senso della sua esistenza nel mondo, anche perché non ha nessuno che gli ha mai fatto capire per che cosa vale la pena di lottare. Vi è, però, un’eccezione da identificare in Riley. La sua migliore amica, incontrata sotto lo stesso tetto dell’istituto FEDRA.
Costei, ad un certo punto, sparisce e decide di sposare la causa delle Luci. Ma anche lei, al pari di Ellie, non ha ancora ben chiaro il suo posto nel mondo. Entrambe lo comprendono all’interno di un centro commerciale abbondonato, anche se non hanno l’opportunità di godersi il momento fino in fondo.
Il tenore emotivo dell’episodio non è alla stessa altezza di quello precedente, questo è indubbio. I ritmi sono decisamente più lenti e ricordano molto quelli della terza puntata, con il racconto della storia d’amore tra Bill e Frank. Trattandosi, allora, di un episodio inedito, l’attenzione era tutta veicolata dal fattore novità. Con “Left Behind”, invece, giochiamo in casa e sappiamo esattamente come finirà la faccenda. Il nostro apprezzamento è tutto rivolto verso una precisa scelta narrativa, quella di voler creare una sorta di bypass temporale tra il DLC e la serie, contestualizzando il tutto in un dramma che vede Ellie come unica e sola protagonista in una disperata corsa contro il tempo. Cosa sarà mai successo?
La terza opzione
Tutti noi amiamo fare dei progetti, da realizzare nel corso della nostra vita. Ellie è una figlia della pandemia, quasi nata in cattività. Lei non conosce il potere dell’amore, quello di un genitore verso il proprio figlio. Lo ha sentito per racconto, per il tramite di altri. Addirittura viene anche messa da parte per questo, visto che lei non sa cosa significa avere una famiglia. Ebbene sì, lei non lo sa, ma lo desidera con tutta sé stessa.
Riley è la prima persona a cui si affeziona veramente e tramite lei scopre la sua sessualità. Parliamo di primi amori adolescenziali, quelli che ti fanno tentennare per paura della reazione dell’altro, che ti creano quelle farfalle nello stomaco e ti costringono a dipingere delle poker face da pesce lesso. Tutto bello, sul serio, se non fosse che il destino ha sempre un piano alternativo al nostro. Talvolta può anche coincidere, ma il più delle volte non c’entra una beneamata mazza.
Questioni di scelte, decisioni e opzioni. Ad Ellie e Riley il destino ha regalato una notte da sogno al centro commerciale, una notte in cui le due ragazze hanno fatto i conti con i propri sentimenti ed hanno avuto il coraggio di non nasconderli. E lì, nel silenzio assordante di quell’enorme e fatiscente edificio, le loro vite cambiarono per sempre, giustificando la Ellie che conosciamo adesso. Dando un senso compiuto a quella stretta di mano con Joel che vale veramente come best moment della serie. Senza Left Behind, quel gesto non avrebbe avuto lo stesso significato di oggi.
Sicuramente, la scelta di collocare questo episodio, dopo quanto successo nella sesta puntata, è stata vincente. Questo DLC, nel videogioco, funzionava come prequel senza legarlo (in)direttamente ad alcuna vicenda del gioco. La collocazione di questo antefatto nella timeline della serie è stata una mossa azzeccata, che sottolinea, ancora una volta, le competenze di coloro che si trovano dietro la macchina da presa.
La recensione del settimo episodio
Un nuovo rallentamento, al pari del terzo episodio. Dopo la fantastica sesta puntata arriva una nuova battuta d'arresto rispetto all'intensità narrativa cui siamo stati abituati. Viene riproposto il DLC "Left Behind", con una trasposizione (quasi) fedele rispetto l'esperienza videoludica. Il ritmo non decolla mai, e solo verso il gran finale arriva il primo ed unico sussulto emotivo.
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Voto Game-Experience