E finalmente Joel prende la sua decisione. Giunti al sesto episodio della serie TV di The Last of Us, possiamo finalmente constatare che la relazione con Ellie prende una direzione ottimale. Da semplice consegna a scelta di vita, con quel cuore che urlava a squarciagola una soluzione al protagonista. Ci è voluto un po’ per ammettere a se stessi la verità, ma tutto è bene quello che finisce bene.
Joel e Tommy si riconciliano a Jackson, una piccola comunità che sembra aver trovato la pace. Dopo aver lasciato Kansas City, i due protagonisti si godono del sano relax, riabbracciando alcune abitudini che sembravano appartenere ad un passato oramai dimenticato. La missione è sempre quella, consegnare Ellie alle Luci nella speranza di trovare una possibile cura.
A livello emotivo siamo molto vicini a quanto visto nell’episodio 3 con la storia di Bill e Frank. Sicuramente molto meno drammatica, e con un finale decisamente più rilassante. La relazione tra Joel ed Ellie transita verso un next-level sentimentale. La seconda non riesce più a trattenere le sue emozioni ed esce allo scoperto. E poi accade quello che doveva accadere.
Bene, senza proseguire con logoranti sproloqui vi lasciamo alla nostra recensione dell’episodio 6 di The Last of Us, la serie TV.
Nelle puntate precedenti
Ellie e Joel si incontrano per caso. Il destino ha deciso di farli incontrare nel corso del primo episodio, affidando al primo una pericolosa missione: trasportare quella che sembra essere una possibile cura per il Cordyceps. I due, accompagnati da Tess, partono in questo viaggio della speranza, affrontando i temibili clickers ed evitando i non amorevoli morsi degli infetti. Purtroppo, nel corso del secondo episodio della serie, qualcuno decide di lasciare anzitempo la partita. Il viaggio inizia a farsi sempre più in salita.
L’episodio 3 di The Last of Us è quello che a tutti gli effetti può rientrare nel novero dei cd. filler, raccontando la storia d’amore tra Bill e Frank. Una pausa dal corso regolare degli eventi, ed una mosca bianca rispetto a quanto visto nei primi due episodi, ma assolutamente funzionale all’evoluzione del rapporto tra Joel ed Ellie. Un rapporto che migliora ancora di più nel corso del quarto episodio, in uno scenario di guerriglia urbana che vede una Kansas City teatro di una spietata caccia all’uomo.
In questo contesto i due protagonisti incrociano le loro strade con Henry e Sam, anche loro fuggitivi. Si capisce subito che l’unica speranza per tutti è quella di collaborare, anche perché il vero nemico giace nel sottosuolo. Il quinto episodio rimette tutte le cose al loro posto, completando – nel peggiore dei modi – la fuga da Kansas City. Direzione Wyoming.
Faccia a faccia con la realtà
Dopo quella maledetta notte a Kansas City, Joel ed Ellie si ritrovano nuovamente soli. L’obbiettivo è quello di arrivare nel Wyoming e cercare Tommy, fratello del primo. Da anni si sono perse le sue tracce, e dopo aver seguito le Luci nella loro missione, voci lo davano per disperso non si sa in quale posto. Dopo aver fatto una breve tappa nell’abitazione di una simpatica coppietta, i due protagonisti si ritrovano braccati da un gruppo di cowboy a cavallo. Le loro intenzioni non sembrano amichevoli, se non che qualcuno riconosce in Joel un altro viso familiare.
Giunti a Jackson, i due fratelli finalmente si riconciliano. Finalmente abbiamo modo di vedere una delle main location di The Last of Us Part II, rievocando in noi tristi ricordi videoludici. Ritornando alla serie TV, la puntata in questione stenta a decollare a livello di componente action, con i riflettori puntati tutti su Joel e sul dramma che sta vivendo. Il passato ritorna e il cuore inizia a far di nuovo male. Subentra in gioco la paura, un sentimento che il povero protagonista aveva dimenticato da tempo.
La paura di ammettere, la paura di fallire, la paura di non farcela, la paura di non essere all’altezza. La paura di essere onesti con sé stessi e con chi ci sta intorno. Joel fa i conti con tutto questo, e alla fine prende la decisione forse più dolorosa: accettare la realtà. Una realtà che vede Ellie, che non potrà mai essere una sostituta di Sarah, ma che per lui è quella seconda chance che non ha mai potuto avere.
Dal punto di vista emotivo, togliendo la terza puntata, l’episodio è forse quello più significativo in tal senso. L’interpretazione di Pedro Pascal è sopra le righe e l’attore dimostra delle capacità di recitazione pazzesche. Vedere un personaggio – come quello di Joel – cambiare radicalmente, sino a trasformarsi in una persona nuova, è stato fantastico.
Verso il gran finale
Jackson è stato solo una tappa intermedia. Dopo aver sellato i cavalli, si va verso il primo uno dei quartier principali delle Luci. Il destino di Ellie è stato già deciso, visto che in lei si potrebbe celare una possibile speranza per sconfiggere il Cordyceps. Ancora una volta, però, il destino ha in serbo altre sorprese per i due protagonisti. Ad attenderli non ci saranno le Luci ma un gruppo di banditi. Quello che succederà avrà dell’inaspettato.
Dopo aver lasciato la comunità di Jackson, si assiste alla nascita della seconda vita del rapporto tra Joel ed Ellie. Un nuovo livello di complicità sboccia tra i due. Il primo racconta la sua storia passata ed alcuni suoi segreti, la seconda ascolta estasiata e la sua curiosità sembra non conoscere confini. Un perfetto incontro tra domanda ed offerta, con la chimica che fa il resto. Il cuore, che prima faceva un male “cane” al protagonista, inizia pian piano a sciogliersi. E si comincia già a parlare al plurale in ottica futuro, cosa impensabile nelle scorse puntate.
Le loro realtà sono destinate a cambiare in meglio, anche se il gran finale inizia a suonare le suo prime note. Mancano ancora 3 episodi, e le cose iniziano a prendere una piega che conosciamo molto bene. Qualcuno dovrà prendere delle decisioni, altri dovranno avere il coraggio di accettarle. In tutto questo scenario, nessuno sarà costretto a fare nulla, con il famoso butterfly effect che attende un solo ed unico gesto.
La recensione del sesto episodio
Un episodio che vede l'evoluzione del personaggio di Joel, rimasto sinora sempre nella sua zona di comfort. L'interpretazione di Pedro Pascal è fantastica, una prova di spessore professionale di assoluto rilievo. Poca azione e tantissime emozioni. Era quello che ci voleva adesso, dopo una rocambolesca fuga finita in tragedia.
-
La recensione in breve