The Last of Us: Parte II è stato il grande protagonista dei The Game Awards 2020, nuovo titolo Naughty Dog che è riuscito a portarsi a casa ben 7 premi tra cui l’ambito Game of the Year ed il Best Direction.
Proprio quest’ultimo premio però non sembra essere andato a genio ad Ian Walker, giornalista di Kotaku, che ha espresso tutto il proprio disappunto con un nuovo articolo dove critica l’assegnazione della Miglior Direzione all’esclusiva PS4.
Il redattore afferma infatti che titoli tripla A come The Last of Us: Parte II, creati grazie a lunghi periodi crunch che vanno a massacrare i vari sviluppatori, non dovrebbero mai ricevere il premio come Best Direction non soltanto per una questione puramente etica, ma anche perché tutto ciò va a scontrarsi con la definizione stessa del concetto “miglior direzione“.
Secondo Ian Walker infatti un director che costringe il proprio team di sviluppo a fare crunch semplicemente non è un bravo leader, e l’utilizzo di tale subdola pratica non è altro che la prova concreta del proprio fallimento nella gestione della forza lavoro a propria disposizione.
Il giornalista di Kotaku prosegue poi il proprio articolo facendo l’esempio di giochi molto apprezzati sia da pubblico che da critica e candidati per il GOTY di quest’anno, Hades ed Animal Crossing: New Horizon, titoli questi che hanno infatti potuto godere di tempi di sviluppo sufficientemente lunghi da non ricorrere al crunch, così che gli sviluppatori potessero lavorare con calma e dedizione ai giochi. Tranquillità questa che ha poi ripagato con la qualità complessiva molto alta dei due titoli citati poco sopra.
Walker cita Supergiant e Nintendo come gruppo di dirigenti intelligenti e rispettosi verso i propri dipendenti, obbligando i propri lavoratori a fare almeno 20 giorni di vacanze all’anno, a non rispondere alle email di lavoro dopo le 17 e a non fare periodi di crunch, preferendo rinviare i giochi anche svariate volte pur di rispettare gli esseri umani al lavoro su nuovi progetti.
In conclusione il redattore di Kotaku afferma quindi che un gioco realizzato sfruttando il crunch non andrebbe premiato come Best Direction poiché il titolo potrà pure essere un Capolavoro, come nel caso di The Last of Us: Parte II, ma nonostante ciò la direzione non è andata ovviamente di pari passo con la qualità complessiva dell’opera che, nel caso specifico, resta di livello assoluto anche secondo lui.
E voi invece cosa ne pensate dell’articolo del giornalista di Kotaku? Secondo voi Neil Druckmann meritava il premio di Best Direction oppure no? Ditecelo nei commenti qui sotto!
Al seguente link trovate invece le precedenti dichiarazioni di Neil Druckmann riguardo il pesante leak che ha colpito il titolo.
Intanto vi ricordiamo che dal 13 agosto è disponibile il nuovo update gratuito che aggiunge la modalità Realismo, la Permadeath e tante altre novità al gioco.
Cliccate qui per gustarvi lo Story Trailer del gioco in italiano, mentre qui trovate la nostra recensione del gioco.
Cinque anni dopo il loro pericoloso viaggio attraverso gli Stati Uniti post-pandemici, Ellie e Joel si sono stabiliti a Jackson, in Wyoming. Vivere in una fiorente comunità di superstiti ha consentito loro di lavorare in pace e in stabilità, nonostante la costante minaccia degli infetti e di altri superstiti ancora più disperati.
A seguito di un evento violento che interrompe questa quiete, Ellie si imbarca in The Last of Us: Part II in un viaggio senza sosta per farsi giustizia e trovare finalmente l’agognata tranquillità. Mentre cerca i responsabili, si scontra con le devastanti ripercussioni fisiche ed emotive delle sue azioni.
- Una storia complessa ed emozionante
Vivi il crescente conflitto morale creato dall’implacabile sete di vendetta di Ellie. La violenza che si lascia alle spalle ti farà dubitare delle tue nozioni di giusto e sbagliato, bene e male, eroe e criminale.
- Un mondo bellissimo ma pericoloso
Accompagna Ellie in The Last of Us: Parte II in un viaggio che la porterà dalle pacifiche montagne e foreste di Jackson alle rovine di Seattle ormai soffocate da una lussureggiante vegetazione. Incontra nuovi gruppi di superstiti, ambienti sconosciuti e insidiosi e terrificanti evoluzioni degli infetti.
Portati in vita dall’ultima versione del motore “Naughty Dog”, i personaggi e il mondo sono più letali, realistici e dettagliati che mai.
- Gameplay a base di azione e sopravvivenza intensa e disperata
I sistemi di gioco nuovi ed evoluti fanno leva sulle questioni di vita o morte che Ellie affronterà durante il suo viaggio attraverso un mondo ostile. Percepisci a pieno la sua disperata lotta per la sopravvivenza grazie a funzionalità migliorate come il combattimento corpo a corpo ad alta intensità, i movimenti fluidi e la furtività dinamica.
Un’ampia varietà di armi, oggetti per il crafting, abilità e aggiornamenti ti permettono di personalizzare le capacità di Ellie in base al tuo stile di gioco.
Vi ricordiamo infine che The Last of Us: Part II è disponibile ufficialmente su PlayStation 4 dal 19 giugno. Il titolo è perfettamente retrocompatibile con PlayStation 5.