Naughty Dog ha cancellato lo sviluppo di The Last of Us Online nonostante il gioco fosse in uno stato avanzato e ritenuto “fantastico” da Shuhei Yoshida, ex presidente dei Sony Worldwide Studios. La decisione non è stata motivata da problemi qualitativi, ma dalla necessità dello studio di focalizzarsi su nuovi progetti single-player, evitando di diventare uno sviluppatore esclusivamente dedicato ai giochi live service.
Durante il podcast Sacred Symbols+ (grazie ad Eurogamer), Yoshida ha rivelato di aver giocato a The Last of Us Online e di averlo trovato eccellente. Tuttavia, Bungie, coinvolta nel progetto per la sua esperienza nei giochi live service, ha avvertito Naughty Dog sulle sfide legate al mantenimento e all’espansione di un titolo di questo tipo nel lungo periodo.
Dopo attente valutazioni, Naughty Dog ha preferito abbandonare il progetto per concentrarsi su Intergalactic: The Heretic Prophet, una nuova IP di genere sci-fi hack ‘n’ slash presentata ai The Game Awards.
Questa decisione rientra in una strategia più ampia di Sony, che inizialmente aveva pianificato oltre 10 giochi live service entro il 2026, ma che ha successivamente ridimensionato i propri piani. Negli ultimi mesi, diversi progetti live service sono stati cancellati, tra cui Concord, oltre a titoli in sviluppo presso Bend Studio e Bluepoint Games. Questo potrebbe spiegare la recente scarsità di annunci first-party da parte di Sony.
Yoshida ha inoltre chiarito che la scelta di sviluppare The Last of Us Online è partita direttamente da Naughty Dog, senza pressioni dall’alto. Ha evidenziato come gli studi spesso vedano le iniziative aziendali come un’opportunità per ottenere supporto ai loro progetti, piuttosto che una direttiva imposta. Tuttavia, la realtà della gestione di un titolo live service ha spinto “i Cagnacci” a riconsiderare le proprie priorità e a concentrarsi sullo sviluppo di esperienze single-player più tradizionali.
L’industria dei videogiochi sta attraversando un periodo di transizione, con molte aziende che stanno rivedendo i propri investimenti post-pandemia. Yoshida ha spiegato che, dopo un’espansione eccessiva durante gli anni del Covid, molte compagnie, inclusa Sony, si sono trovate a dover ridimensionare le proprie ambizioni. Ciò ha portato a tagli e ristrutturazioni, con impatti anche sui progetti in corso.
In definitiva, la cancellazione di The Last of Us Online non è una sconfitta per Naughty Dog, ma piuttosto una scelta strategica volta a preservare la qualità e l’identità dello studio. I giocatori possono ora attendersi nuove esperienze single-player da uno degli sviluppatori più apprezzati del settore, a partire da Intergalactic: The Heretic Prophet.