Neil Druckmann ha parlato di The Last of Us a ruota libera nell’intervista con il New Yorker. Nella stessa serie di riflessioni che lo ha portato a confessare la natura da serie TV che avrà il suo prossimo gioco, il vice presidente di Naughty Dog si è spinto a dire che l’adattamento con protagonisti Pedro Pascal e Bella Ramsey sarà il migliore di sempre.
The Last of Us, il materiale di partenza è un valore aggiunto
È vero, trattandosi del diretto interessato è facile pensare che si tratti di una facile mossa di marketing, ma le argomentazioni a sostegno della dichiarazione di Druckmann sono diverse. The Last of Us, tanto per cominciare, ha saputo trionfare come videogioco, conquistando milioni di giocatori nel mondo grazie alla sua storia e ai suoi protagonisti profondamente umani.
Anche le premesse della produzione televisiva, di conseguenza, sono più che interessanti. Considerato il cast, il budget, l’interesse mediatico che da anni ruota intorno al progetto e il coinvolgimento dello showrunner Craig Mazin, le possibilità che il risultato sia insoddisfacente sono molto basse. Ma è l’approccio generale, secondo Druckmann, ad essere migliore.
“Credo che cambierà le cose. A volte questi adattamenti non funzionano perché il materiale di partenza non è abbastanza valido, a volte perché la gente che ci lavora non lo comprende.” In questo caso, però, lo stesso Druckmann è coinvolto, motivo in più per essere rassicurati.
“Uno degli elementi che hanno contribuito maggiormente a questa maledizione è il fatto che molti giochi sono già ispirati a film“, ha detto invece lo showrunner Craig Mazin. “Halo ha preso qualcosa da Aliens, Tomb Raider è una rivisitazione al femminile di Indiana Jones, e così elaborare questi adattamenti è un po’ come passare un testo in Google Translate, col risultato di renderlo sempre più ingarbugliato.“
Mazin spiega poi che alcuni giochi offrono esperienze non riproducibili in un film, come nel caso della libertà degli open world alla Skyrim. The Last of Us, invece, ha una storia al centro ed è questa storia che può essere riprodotta e parzialmente rivisitata in una serie TV, trasmettendo ai vecchi e nuovi spettatori le stesse emozioni provate dai videogiocatori.
A venti giorni dal debutto del primo episodio, insomma, i motori sono caldissimi. Con tutte queste premesse e queste promesse, però, i margini di errore per la serie TV sono nulli.