Quando si parla di remaster o di remake è il caos, e The Last of Us: Parte 1 non fa la differenza in tale senso, avendo scatenato un vero e proprio uragano dopo il suo annuncio. Questo gioco ha davvero bisogno di un remake? Questo è il tema di discussione principale sul tavolo delle comunità videoludiche al momento, e il pubblico è spaccato tra chi la ritiene una cosa inutile e chi invece ci vede un certo valore. Ovviamente non poteva mancare un tema ricorrente, prettamente tecnico, ovvero in che misura il comparto grafico è migliorato?
The Last of Us Remake fa discutere per il suo comparto tecnico:
L’esistenza del remake fu anticipata da un leak, con la presentazione vera e propria avvenuta solo durante il recente Summer Game Fest 2022 diretto da Geoff Keighley. Il titolo, lanciato in origine su PlayStation 3, ha già avuto una versione remaster per rilanciarne il successo su PlayStation 4 e, ora, con questa ennesima rinascita il titolo non solo si riproporrà sull’ultima generazione di console Sony ma, anche, su PC Windows – una eventualità, il lancio su altre piattaforme, che i più irriducibili fedeli del marchio giapponese hanno sempre negato con forza (perfino l’idea che fosse una possibilità li urtava, e invece).
Questo remake promette di dare al gioco un comparto grafico rinnovato e un “gameplay modernizzato”. Già al lancio, nel 2013, The Last of Us: Parte 1 fece gridare al miracolo e al capolavoro, sia per l’ottimo gioco che è, complessivamente parlando, sia per il comparto grafico che per allora era veramente stupefacente. La versione remastered PlayStation 4 del 2014 migliorò ulteriormente questo aspetto, mantenendo invariato il gameplay. Questa edizione del 2014 è ancora estremamente valida, tecnicamente parlando, ed è una delle ragioni per cui ci si interroga se questo remake sia necessario o meno.
Oggi c’è chi nel remake in arrivo questo inverno vede un enorme passo avanti – un gamer ha scritto “la differenza è incredibile!” – mentre altri ritengono i cambiamenti poco marcati – “Non sembra molto meglio della remaster” scrive un altro utente. Non sorprende dunque che al momento i social siano invasi di immagini che mettono in confronto, a fianco a fianco, immagini della remaster e del remake di The Last of Us: Parte 1 in arrivo.
Altri hanno criticato il cambio artistico, che porta alcuni personaggi, come per esempio Joel, ad assomigliare troppo al modello di The Last of Us: Parte 2, gioco ambientato molti anni dopo in cui è visibilmente più maturo. Qui, invece, appare già troppo anziano, a detta di alcuni, per quella che è l’età che dovrebbe avere in gioco. Tanti avrebbero preferito vedere le risorse di Sony e i talenti di Naughty Dog concentrarsi su un nuovo progetto piuttosto che su questo.
Due aspetti che invece giustificano ampiamente il remake sono, cominciando dal più importante, il lancio su PC Windows, che darà modo al titolo forte di un enorme successo di ampliare enormemente il suo bacino d’utenza, raggiungendo gamer che prima non potevano avvicinare il titolo non possedendo una console PlayStation. Altra ragione ovvia: rilanciare il marchio The Last of Us per massimizzare la visibilità sulla serie HBO attualmente in fase di montaggio/post-produzione.