In un 2023 pieno di titoli e quasi giunto alla fine, c’è spazio anche per videogiochi più piccoli, apparentemente, con un forte senso di introspezione e fortemente legati anche ad un immaginario diverso. Starward Industries, lo studios che ha realizzato The Invincible, vuole sdoganare in game un racconto che ha fatto sicuramente cultura del proprio paese e storia della fantascienza mondiale. Non aspettatevi di trovare spade laser o una fitta pioggia chimica, ma preparatevi ad immergervi in panorami spaziali, uno stile retro-futuristico e scorci atompunk. Stanislao Lem, l’autore polacco del libro di The Invincible, tratta nelle sue opere la filosofia di come noi prendiamo posto nell’universo, la disperazione in mondi alieni ed è uno dei primi autori ad aver anticipato l’idea dell’intelligenza artificiale. Vi lasciamo alla nostra recensione di The Invincible.
La narrazione domina su tutto
E’ un videogioco narrativo in prima persona e vestiamo i panni di Yasna, astrobiologa esperta e preparata per il suo ruolo. Viene inviata su Regis III per ritrovare il proprio equipaggio disperso e come ci si aspetta, le cose non andranno come pianificate. Novik, l’operatore radio con cui saremo in contatto, ci farà da supporto per esplorazione e aiutandoci psicologicamente nella nostra missione. Nei mesi passati abbiamo giocato due demo su Steam che affrontavano due porzioni diversi ma lasciandoci un’idea chiara. Anche durante l’evento del Pc Gaming Show 2023 abbiamo avuto un’idea del personaggio di Yasna. Per chi volesse correre subito a comprare The Invincible, ad oggi, non dispone di sottotitoli in italiano. Riconosciamo che per molti questo è un limite ma in realtà, se masticate un pochino l’inglese, non è particolarmente difficile. I temi centrali del gioco sono l’autoriflessione e contemplazione umana ma vengono raccontati in un modo molto semplice e che arriva all’orecchio di tutti.
Il ritmo è importante
Non conosciamo quanto il gioco sia fedele all’opera letteraria ed immaginiamo che il team non abbia voluto snaturarne la sua essenza. The Invincible è un videogioco narrativo e ogni dialogo, apparentemente inutile, porterà conseguenze sull’esito dell’avventura come gli oggetti che raccoglierete. Il gioco dura una decine di ore in cui potrete vedere come scelte diverse portino a soluzioni nuove. Tutti i dialoghi presenti in gioco, anche se siete rapidi nella lettura, non sono in nessun modo saltabili. Ogni inciampo o momento di ansia va colto ed emotivamente incanalato seppur fugace. Ha un ritmo molto particolare e Starward Industries ha voluto fatto questa scelta di design definendola “senza fretta ma molto intensa” ma allo stesso tempo crea alti e bassi nell’esperienza di gioco.
Le difficoltà che si affrontano nella ricerca dei propri compagni sono evidenti e ci portano ad una continua esplorazione anche se non colpiscono emotivamente come dovrebbero. Inutile dirvi che la trama si evolve passo dopo passo come il gameplay stesso.
Gameplay, emerge “il giusto”
Durante l’avventura potremo utilizzare alcuni oggetti che ci aiuteranno a capire il mondo di gioco. Il primo che troviamo è il binocolo con opzioni di zoom e distanza regolabili a piacimento. Non aspettatevi di trovare il cannocchiale tecnologico, ma come veniva immaginato nel futuro (degli anni cinquanta) molto colorato e funzionale. Anche gli altri tool che troveremo avranno caratteristiche simili, lasciandoci quel senso di impossibilità e privazione anche nei luoghi più tranquilli. Il gameplay si presta moltissimo per un approccio VR e meno per una sua fruizione pad alla mano, anche se incanta nella sua esplorazione (che rimane contenuta). Ogni macro area è grande “il giusto” e sarebbe servita una boccata d’aria in più. Arrampicarsi o scavalcare alle volte risulta forzato: capita di salire una roccia camminando e basta, ed altre volte si deve cliccare il grilletto destro per arrampicarsi su un’altezza similare. L’esplorazione viene rotta dai continui dialoghi che si susseguono rompendo quel senso di smarrimento ed alienazione. Non ci aspettavamo di giocare un titolo open world o con la possibilità di arrampicarsi ovunque ma il senso di isolamento su un mondo sconosciuto viene a mancare.
Non è un punta e clicca
Abbiamo sempre fame di avventure grafiche anche con alto budget. Non vi aspettate che ogni azione sia guidata e indirizzata come nella accezione classica del genere, perchè durante la nostra run abbiamo anche “perso” alcuni oggetti per strada. Comunicare, ad esempio, all’astrogatore Novik alcune informazioni o non farlo (o rimanere in silenzio) differiscono rispetto alla formula “classica”. La libertà di poter fare certe scelte narrative acquistano un fascino più maturo per un gameplay di questo tipo, e non sempre riusciamo a cogliere al meglio tale possibilità. Ogni volta che ci viene presentata la possibilità di poter parlare, automatizziamo l’idea di dover rispondere ma come nella vita reale, ma possiamo anche decidere di eluderla. Non è una banalità e questo può generare multiple situazioni esperienziali anche se non conosciamo quanto possa influire nel finale di gioco.
Se parliamo, invece, di esplorazione il discorso resta lo stesso. Non abbiamo degli indicatori a schermo ad eccezione della mappa attivabile con il tasto giù e con la possibilità di sfogliarla. Non è necessario visitare ogni strada e e luogo indicato in mappa ai fini della prosecuzione, ma un minimo di curiosità comunque resta sempre.
Artisticamente esterefatti
Starward Industries, per esser il loro primo lavoro, è riuscita a concepire un videogioco doppia A molto curato graficamente e artisticamente molto ispirato. Spesso e volentieri vi capiterà di uscire da un tunnel sotterraneo o da una nave ed imbattersi in un panorama mozzafiato. Ogni elemento è stato chiaramente posizionato in un certo modo, creando un’armonia visiva di spazi, colori e ed altri elementi. Anche il design delle astronavi ci ha colpito, fortemente ispirato alle idee dei progetti sovietici e strumenti futuristici del tempo. Lo abbiamo giocato con i settaggi ad Epic per saggiare i suoi limiti ed anche con un computer non particolarmente recente l’esperienza è stata ottima. Sono stati riscontrati piccoli cali ma nulla di particolarmente problematico da esser menzionato. Il team ha comunque dimostrato particolare interesse verso il mantenimento del gioco, promettendo già una patch di correzione al dayone. E’ compresa una Photo Mode basilare ma che vi regalerà scatti eccezionali.
Versione testata: PC
La recensione in breve
The Invincible è un onirico viaggio sci-fi nel mondo retro-futuristico creato da Stanislao Lem. Forse, per colpa del voler a tutti costi essere fedele all'opera originale, il titolo si presenta con alti e bassi. La narrativa domina in tutto il gioco e guida le azioni di Yasna, la protagonista, creando quel mix di psicologia e ansia per gli amanti della fantascienza. L'esplorazione è presente ma calcolata senza mai andare oltre quello che promette. Starward Industries ha creato un gioco che si prende i suoi tempi in un mondo artisticamente rifinito.
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Voto Game-Experience