Un’introduzione è sempre necessaria quando si parte per un lungo viaggio come quello che stiamo per intraprendere insieme: The Indie Dungeon è la nuova rubrica targata Game-eXperience che vi porterà alla scoperta di un mondo tanto ampio quanto stravagante. I videogiochi creati da studi indipendenti ormai sono un’istituzione e molti titoli possono competere con produzioni tripla A… ma da dove nasce tutto questo? Esiste un “sottobosco” enorme ed in continua evoluzione dove volenterosi e speranzosi developers si muovono costantemente per mostrare al mondo le loro creazioni. In questa rubrica a cadenza regolare potrete scoprire, insieme a noi, giochi indie praticamente sconosciuti e (per ora) relegati a piattaforme di distribuzione meno note. Troverete recensioni stringate (nel caso di titoli già terminati) oppure anteprime altrettanto stringate, il tutto corredato da link per il download ed alcune considerazioni finali. Chissà: forse scopriremo per primi il prossimo grande successo indie prima ancora che veda la luce. Siete pronti ad esplorare The Indie Dungeon?
NONSENSE AT NIGHTFALL
Che dire di questo curioso e divertente titolo? Creato da Siegfried Croes in Unity utilizzando lo stile grafico e sonoro tipico della console portatile Nintendo Game Boy, parla di un tizio qualunque che non riesce proprio a prendere sonno durante la notte. Dovremo guidare i suoi passi in un’avventura davvero assurda e parecchio divertente nella quale subiremo parecchie trasformazioni: investigare ed interagire con gli oggetti dello scenario è il fulcro del gameplay di Nonsense at Nightfall. Nonostante lo stile grafico elementare il gioco si difende molto bene creando un feeling retro’ molto piacevole sia a livello visivo che sonoro. Decisamente interessante e divertente con un gran numero di references a titoli Nintendo famosi, abbattimenti della quarta parete e situazioni assurde che strapperanno più di una risata.
Sicuramente un lavoro ben fatto da un singolo developer che si dimostra capace di gestire grafica, sonoro e gameplay in completa autonomia, rendendo chiaro (semmai fosse ancora necessario) quanto uno sviluppatore con le idee chiare possa ormai creare un titolo avvincente con pochissimi mezzi a disposizione. Uniche pecche: alcuni puzzle sono un po’ “forzati” e richiedono una dose di esplorazione aggiuntiva per arrivare ad una conclusione logica che permetta l’avanzamento. A parte questo si ha tra le mani una piccola perla disponibile gratuitamente che allieterà la giornata di qualunque appassionato di retrogaming e (perché no) anche chi cerca qualcosa di originale con cui divertirsi. Apprezzabile anche l’idea di creare un titolo dallo spiccato stile retro’ utilizzando Unity, engine troppo spesso spinto ai limiti da molti sviluppatori indipendenti nel tentativo di scimmiottare produzioni tripla A con risultati spesso deludenti. Il gameplay vince sempre sulla grafica, ricordatelo sempre se volete lanciarvi nell’avventura del development.
STATO DI SVILUPPO: Gioco completo
CONSIGLIATO – VOTO FINALE 8,5
KID ICARUS INFINITE UNDERWORLD
Era il 1986 ed approdava su Nintendo Famicom Disk System 光神話 パルテナの鏡 (Hikari Shinwa: Parutena no Kagami, ovvero “Il Mito della Luce: lo Specchio di Palutena) da noi noto semplicemente come Kid Icarus. Da allora molti anni sono passati ma oggi, soprattutto nel mondo indie, lo stile retro’ pixel art è tornato prepotentemente di moda e quale miglior momento per rispolverare un classicone come Kid Icarus in una veste rinnovata a livello di gameplay? Il developer MatthewRoy ha tirato fuori una corposa mod in Unity che rivisita il titolo targato Nintendo inserendo meccaniche da “endless platform” a scorrimento verticale.
Nei panni di Pit il giocatore dovrà salire, salire sempre più in alto affrontando svariati nemici ed evitando di cadere nei burroni sottostanti identificati con effetti particellari viola. Fondamentalmente si tratta di un “Kid Icarus rivisitato” che aggiunge alcune meccaniche e ne toglie (inspiegabilmente) altre come ad esempio la possibilità di attaccare verso l’alto. Un mashup di grafiche ed effetti vecchi e nuovi come i già citati effetti particellari che sono chiaramente “moderni” e che si sposano abbastanza male con lo stile grafico pixelloso di una volta. Il tutto risulta poco godibile a conti fatti: il gameplay richiama il tipico stile dei giochi per smartphone che puntano alla ripetizione di azioni semplici piuttosto che alla creazione di vere meccaniche di gioco. Apprezzabile il tentativo di richiamare il Kid Icarus originale ma tutto sembra un po’ raffazzonato, una mescolanza di grafiche e featuers che funziona solo a metà.
STATO DI SVILUPPO: Gioco completo
CON RISERVA – VOTO FINALE 6
Termina qui il nostro primissimo viaggio nei meandri dell’undeground indie. C’è un vero oceano di titoli che ci aspettano e vi invitiamo a seguire e commentare questa nostra nuova rubrica per dirci cosa ne pensate e soprattutto se avete provato i giochi che abbiamo cercato per voi! A presto sulle pagine virtuali di Game-eXperience!