Tutti, in cuor nostro, conserviamo più di qualche ricordo del piccolo GBA. La celeberrima handheld Nintendo, capace di rappresentare un autentico punto di svolta nel mondo delle console portatili, ha avuto negli anni l’indubbio merito di unire la nostalgia dei cari vecchi pixel ad una potenza inedita per i tempi, specie nel contesto della mobilità, che apriva la strada ad un nuovo livello di esperienza, tanto ludica quanto visiva. Un pezzo di storia amatissimo ancora oggi e bramato dai collezionisti, forte di un design unico e fortemente distintivo e, inutile dirlo, di un parco titolo (come da tradizione Nintendo) su cui, oggettivamente, c’era poco di cui lamentarsi.
Il Game Boy Advance rappresenta insomma un candidato perfetto per il “trattamento Bitmap Books”, che con The GBA Pixel Book offre una celebrazione unica e sontuosa di quel piccolo prodigio di tecnologia: e, sempre con lo stile impeccabile dell’editor britannico, ecco che ci ritroviamo tra le mani un volume sensazionale che non si limita a dare il giusto tributo all’arte di quei pixel, ma fornisce un viaggio entusiasmante nei meandri della creatività e della visione che hanno caratterizzato quell’epoca.
Un volume che è un tributo alla storia
Tutti, oramai, conosciamo Bitmap Books sin troppo bene. L’editor d’oltremanica, tutto tranne che nuovo a questo genere di progetti, è da anni specializzato nella realizzazione di volumi da collezione di altissima qualità dedicati al mondo del retrogaming. Inutile sottolineare come l’azienda di Sam Dyer e soci, nel tempo, si sia meritatamente guadagnata la fiducia di milioni di appassionati, conquistati volume dopo volume sia per la cura maniacale che contraddistingue ogni prodotto, sia per l’attenzione alla fedeltà storia che trasuda in ciascuna pagina. The GBA Pixel Book si inserisce alla perfezione in questa tradizione, portando sul piatto della bilancia non solo l’ennesimo design curato e studiato anche nel più minuscolo dei particolari, ma anche una profondità di contenuti e di informazione che possiamo definire tranquillamente straordinaria.
The GBA Pixel Book firme importanti, quali quelle di Robert Bannert, Thomas Nickel e Martin Nagel. Il tomo nasce originariamente in Germania nel 2023, pubblicato da Elektrospieler: soltanto nel corso di quest’anno, Bitmap Books prende in mano il progetto e lo riadatta in lingua inglese, estendendone all’inverosimile la platea di potenziali lettori precedentemente frenati da un’ovvia barriera linguistica. Il volume è un’autentica celebrazione visiva dell’hardware alla base del GBA e della sua vastissima libreria di titoli. Attraverso oltre 300 pagine che non lesinano, come sempre, immagini strabordanti di dettaglio e dai colori vividi, il lettore è guidato in un viaggio dei ricordi che esalta la maestria tecnica e artistica alla base dei principali titoli di questa meravigliosa console. Bitmap non si limita ovviamente alla mera “rappresentazione cartacea” di screenshot e spritesheet: al contrario, ogni immagine viene corroborata da analisi approfondite, insight sul contesto storico di produzione del titolo e curiosità o aneddoti che ne hanno contraddistinto la fase di sviluppo. Il consueto approccio a 360 gradi, che lodiamo in occasione di ogni nuova release dell’editore e che, anche in questo caso, si dimostra estremamente vincente.
Qualità editoriale senza compromessi
E come sempre partiamo da uno dei marchi di fabbrica di Bitmap Books, che troviamo immancabile anche in questo The GBA Pixel Book: la qualità della sua realizzazione. La copertina rigida, impreziosita da finiture eleganti e una stampa impeccabile, conferisce al volume quasi un aspetto di lusso, lasciando presagire quanto di buono possa celarsi al proprio interno. La carta, ancora una volta di grammatura molto alta, non solo esalta i colori vibranti delle immagini (realizzate con un processo di stampa certosino e attento ai minimi particolari), ma garantisce al volume una durata nel tempo tutto tranne che trascurabile, anche a fronte di “utilizzi prolungati”. Complice una rilegatura robusta, The GBA Pixel Book potrà essere aperto e sfogliato più e più volte, senza incorrere nel timore di rovinarlo in alcun modo.
Estremamente interessante anche la struttura contenutistica del tomo. Quest’ultimo è suddiviso in aree tematiche, ciascuna dedicata ad un genere o ad un aspetto specifico del design dei titoli per GBA. Un approccio che potremmo quasi definire scolastico, tanto è rigoroso e metodico, con un’organizzazione contenutistica che permette al lettore di immergersi a dovere in ciascun tema presentato, che si tratti di platform, jrpg o titoli sportivi più o meno innovativi, recuperandone sempre la giusta dose di curiosità o informazioni al contorno. Il tutto senza dimenticarci delle immancabili interviste agli sviluppatori, che offrono uno sguardo dietro le quinte talvolta inedito che, inutile sottolinearlo, aggiunge ulteriore valore storico e qualitativo all’intero contenuto.
Il design e il layout di ciascuna pagina ricordano sornionamente l’impaginazione e la struttura delle riviste dei giochi degli anni 90, dando ulteriore importanza e risalto alle grafiche in esse contenute. Può sembrare pleonastico, ma è pressoché impossibile sfogliare anche solo poche pagine senza essere investiti dal desiderio ardente di rispolverare il proprio GBA dalla collezione e assistere alla meraviglia di quei pixel colorati in movimento. Da un punto di vista di design sì, The GBA Pixel Book è un’autentica festa visiva, un tripudio per gli occhi degli amanti del retrogame.
The GBA Pixel Book e l’arte del pixel
Autentico cuore pulsante del titolo, per ovvi motivi, è l’arte del GBA. Ogni pagina è un trionfo visivo di pixel e colori, che dà sfoggia della golden age della grafica a 32 bit: l’obiettivo è sì dare giusta celebrazione al valore artistico della console, evidenziandone stili distintivi e colori, per l’epoca, ai limiti della fantascienza, ma anche sottolineare la complessità e la ricchezza del design che ha definito la libreria di titoli GBA. Bitmap Books ha svolto un lavoro straordinario nel catturare la bellezza e la poetica di questo medium, portando su carta sprite, sfondi o screenshot in alta risoluzione per un parco enorme di titoli, ricorrendo spessi ad ulteriori ingrandimenti – senza perdita di dettaglio – per permettere al lettore di apprezzare i dettagli apparentemente più marginali.
Parlare dei giochi coperti in questo tomo rischierebbe di essere un discorso fine a se stesso, vista la presenza di oltre 240 titoli elencati, per un totale di oltre 4000 immagini di gioco incluse. Si spazia da classici senza tempo come The Legend of Zelda: The Minish Cap e Metroid Fusion, agli immancabili capitoli portatili di Mario o Sonic, passando per icone del medium come Crash o Spyro (nelle relative accezioni GBA, ovviamente) e gli onnipresenti Final Fantasy.
Ma non mancano titoli sicuramente meno conosciuti ma non per questo non affascinanti, come Astro Boy: Omega Factor, James Bond Nightfire, Lunar Legend o chi più ne ha più ne metta. Come dicevamo in apertura, il parco giochi di GBA è un qualcosa di impressionante, tanto è vasto: e, senza alcun dubbio, al netto di qualsiasi fattore legato a parametri puramente soggettivi, la scelta effettuata da Bitmap Books non solo appare convincente sotto ogni punto di vista, ma anche funzionale nell’ottica dei contenuti e delle aree tematiche di cui si compone il volume.
Uno degli aspetti che più ci ha convinto di The GBA Pixel Book è il modo in cui analizza le limitazioni tecniche intrinseche dell’hardware del GBA, e come gli sviluppatori siano comunque riusciti a mutarle in opportunità creative. Il volume non si limita a mostrare il prodotto nella sua forma definitiva, quella approdata agli scaffali e divorata da milioni di giocatori, ma analizza anche le sfide affrontate nel cuore del processo di sviluppo: a titolo di esempio, uno dei passaggi più interessanti che abbiamo letto riguarda il sistema di gestione della palette dei colori o le tecniche principali utilizzate nei platform per simulare la profondità e il movimento.
Concetti non sempre immediati, specie per chiunque non sia a proprio agio con la programmazione o la grafica, spiegati con una chiarezza e una semplicità da renderli accessibili ad un pubblico enorme. Il tutto, come già anticipato, è stato reso possibile grazie alla collaborazione con sviluppatori e artisti dell’epoca, che hanno condiviso aneddoti, racconti e dietro le quinte con le penne alla cabina di regia di questo The GBA Pixel Book. Leggendone le pagine si ha davvero l’impressione di tornare indietro nel tempo, entrando in quelli che decenni fa pensavamo essere laboratori super segreti al cui interno nascevano i nostri giochi preferiti.
La recensione in breve
Con The GBA Pixel Book, Bitmap Books ha realizzato l’ennesimo capolavoro imperdibile. Non un semplice libro da sfogliare, ma un’esperienza da vivere che ciascun collezionista dovrebbe fare propria. L’ultima creatura dell’editor inglese è l’omaggio ad una console che ha segnato un’epoca e, parimenti, a tutti quei talenti che l’hanno resa indimenticabile. Che siate nostalgici dei tempi passati o, al contrario, curiosi di scoprire qualcosa in più su uno dei capitoli più importanti della storia del nostro medium, The GBA Pixel Book rappresenta un viatico imprescindibile che non deluderà le aspettative: un invito ad immergersi nuovamente nella magia del GBA, per scoprire ancora oggi quanto dei semplici pixel abbiano da raccontare. Semplicemente, un must-have.
-
Voto Game-Experience