La chiusura dei server di The Crew sta portando con sé diverse polemiche. Anche se parliamo di un gioco molto datato e praticamente abbandonato dall’utenza, le modalità scelte da Ubisoft nella gestione aprono la strada a dubbi e a critiche.
Trattandosi di un gioco always online, The Crew è diventato ingiocabile anche in single player dopo la chiusura dei server del 31 marzo scorso. Con alcuni exploit sarebbe stato possibile continuare a sfrecciare nell’open world, almeno su PC, ad esempio ricorrendo a server privati, ma Ubisoft vuole impedire anche questa soluzione.
I giocatori regolarmente in possesso di una copia di The Crew su Steam o su Ubisoft Connect, infatti, hanno visto la loro licenza revocata. Provando ad avviare il titolo dalle due piattaforme si viene rimbalzati da messaggi che invitano ad acquistare qualche gioco diverso o che richiedono una nuova chiave di licenza.
Le polemiche, ovviamente, riguardano la decisione arbitraria di annullare l’acquisto di un prodotto regolarmente pagato. Questo crea un precedente per nulla accettabile, soprattutto in un mondo dove il mercato digitale sta diventando lo standard sia su PC che su console.
A una domanda in merito, un portavoce di Ubisoft ha dribblato, concentrandosi sul motivo della chiusura dei server e ignorando la questione licenze.
Il 14 dicembre 2023 abbiamo annunciato che, dopo quasi un decennio di supporto, avremmo dismesso The Crew 1 il 31 marzo 2024. Anche se comprendiamo che questo possa essere deludente per i giocatori, è stato necessario a causa dell’infrastruttura dei server e dei vincoli di licenza.