La celebrazione del ritorno di un franchise, che non si vedeva sulla scena videoludica da oltre 10 anni, finisce con delle note amare che fanno rima con un’occasione persa. Test Drive Unlimited Solar Crown, sviluppato da KT Racing ed edito da Nacon Gaming, non riesce nel suo obiettivo, nonostante la carica del fattore nostalgia era al gusto di protossido di azoto. Troppo simile alla concorrenza, per quanto i margini per distanziarsi da loro erano tangibili ed anche serviti su un piatto d’argento. Invece la scelta è ricaduta sul voler spostare la location sull’isola di Hong Kong, con un Forza Horizon like che non impressiona nè per grafica e nè tantomeno per contenuti offerti. Il sistema di guida scelta è un ibrido simulazione/arcade che va capito prima di andare a regime. A salvare la barracca ci pensano il concessionario e l’officina da cui arrivano degli input di originalità. Bene, vi lasciamo alla nostra recensione di Test Drive Unlimited Solar Crown, giocato su console PS5.
In principio era…ma adesso non più
Eden Games, alla epoca degli storici Test Drive Unlimited – parliamo degli anni 2006 e 2011 – riuscì a creare una nicchia, veicolando l’attenzione dell’utenza sul lancio di un inedito genere, ovvero quello dei Massively Open Online Racing (siglabile MOOR). All’epoca i riflettori erano tutti puntati sui vari Need for Speed, con un franchise che deteneva il monopolio nel settore delle corse su strada “non simulative”. L’uscita dei vari Fast and Furious al cinema fungeva da NoS per la spinta dell’hype degli appassionati del genere, che videro comunque di buon occhio questa novità sui generis.
La magia si concluse nel 2011 e in questo silenzio assordante ultradecennale hanno trovato spazio i vari Forza Horizon e The Crew. Ironia della sorte, il primo iniziò la sua avanzata nel mondo dei MOOR nel 2012 in esclusiva su Microsoft Xbox 360 e da quel momento il trono è rimasto sempre coperto dallo stesso Re. Un dominio incontrastato che KT Racing tenta di scalfire con la pubblicazione di Test Drive Unlimited Solar Crown.
Annunciato nel 2020, funestato da numerosi rinvii e vittima delle limitazioni imposte dalla pandemia sui luoghi di lavoro, questa nuova esperienza di guida “aperta” giunge, ahinoi, come già vista. La domanda che ci è sorta spontanea è stata la seguente: perché dovremmo giocare a Test Drive Unlimited Solar Crown se offre il medesimo mood della serie Forza Horizon? Quali dovrebbero essere le differenze – e le motivazioni – che ci dovrebbero convincere ad abbandonare le strade messicane per percorrere i 550 km dell’isola di Hong Kong?
A queste domande abbiamo sì trovato una risposta, giunta troppo velocemente rispetto alle nostre aspettative. Per quanto l’esperienza di guida tenta di distanziarsi da Forza Horizon e The Crew, troviamo poche novità sul fronte gameplay tali che ci facciano celebrare questo atteso ritorno del franchise. Attenzione, i margini per differenziarsi c’erano ed erano anche facilmente sfruttabili. Purtroppo si è preferito guardare troppo in casa d’altri e poco nella propria.
Simulazione o Arcade, questo è il dilemma
Test Drive Unlimited Solar Crown è ambientato in una versione futuristica dell’isola di Hong Kong. Qui si svolge un torneo molto particolare intitolato “Solar Crown”. Un campionato automobilistico autorizzato dai governi locali dove i piloti si sfidano nelle strade cittadine e di periferia per aggiudicarsi il titolo di miglior driver del mondo. Ad ogni guidatore, dopo la creazione del proprio avatar, è chiesto di fare una scelta tra due Clan: Sharps o Streets. Semplificando, i primi sono “i fighetti” mentre i secondi sono quelli che amano respirare l’asfalto.
I 14 distretti da esplorare offrono numerose tipologie di sfide e gare, con manti stradali che si muovono in due direzioni ben precise: asfalto e sterrato. Sui secondi, in un certo senso, KT Racing gioca in casa, forte della sua esperienza costruita con le diverse edizioni di WRC. Sulla prima, a conti fatti, potrebbe essere una interessante prima esperienza. Resta il fatto che gli sviluppatori non se la sentono di abbandonare il regno del simulativo per scivolare tra le braccia dell’arcade, o meglio, crea una sorta di “né carne e né pesce” che va, in qualche modo, compreso.
Giocato su console PS5 (e con le feature tipiche del DualSense lambite e non sfruttate a dovere), non è stato facile trovare una giusta via di mezzo tra lo spericolato e la guida oculata. L’utilizzo dell’indicatore facilitato delle traiettorie fornisce un’idea circa il possibile esito della nostra guida, ma l’interpretazione del tracciato – rispetto alle caratteristiche del veicolo e le condizioni dell’asfalto – non giunge mai naturale e fluida. Insomma, il feeling è molto (e forse oseremmo dire anche troppo) “spintaneo”.
Le eccezioni che (non) confermano la regola
Non ci sono, però, solo degli aspetti negativi che hanno caratterizzato la nostra esperienza a bordo dei bolidi presenti in Test Drive Unlimited Solar Crown. Come vi abbiamo anticipato in precedenza, KT Racing non ha voluto abbandonare completamente il realismo e questa volontà si riverbera, non solo in fase di guida, ma anche in tutti quei momenti dove possiamo staccare le mani dal volante.
In tale contesto, occorre quindi parlare di due feature che rendono questo MOOR “diverso” dalla concorrenza: il concessionario e l’officina. Soffermandosi sul primo dei due, vi lanciamo subito un monito da tenere bene a mente prima di scoraggiarvi: mettettevi l’anima in pace, guadagnare soldi non sarà facile. Seguendo la scia del realismo, se volete rinnovare il vostro garage ed essere sempre sul pezzo dovrete letteralmente “svenarvi”. I prezzi sull’isola di Hong Kong non vanno per il sottile e i premi, dopo ogni gara, non fanno rima con “crepi l’avarizia”. Armatevi di Santa Pazienza e non abbiate fretta, ci va solo un po’ di tempo prima di veder crescere il proprio parco auto (e il portafoglio).
Interessante, invece, la presenza di un’officina per la messa a punto del proprio bolide. Oltre a riparare i danni subiti nel corso delle gare (che minano le prestazioni e la tenuta su strada), una volta entrati in confidenza con il sistema di guida si sente la necessità di rivolgersi al proprio meccanico di fiducia per massimizzare la resa e trovare una quadra rispetto a quelle che sono le nostre esigenze. Vi sono due modalità per agire sulle varie compenenti del mezzo, una guidata dalla presenza dei preset ed un’altra più complessa e che richiede un know-how sulla materia (oltre che una maggiore voglia di testare le prestazioni su strada).
A proposito di Test Drive su strada, apprezzatissima la possibilità di provare un’auto prima di procedere con il suo acquisto. Il concessionario, con vivissimo apprezzamento (e fiducia nei nostri confronti), ci concede la possibilità di provare su strada quello che individuiamo come un papabile acquisto. Giusto per restare sul tema realismo, avere un’anteprima del come cambierà il nostro modo di guidare non è mica roba da poco.
La recensione in breve
Da creatore ad inseguitore: è questo il triste destino che spetta al ritorno di un precursore del genere dei MOOR. KT Racing non osa e confeziona un prodotto troppo simile a quello della concorrenza. Non spinge sulla narrativa, il sistema di guida si ferma a metà tra la simulazione e l'arcade, la logica delle gare va per obiettivi e premi. Insomma tutto già visto da altre parti. Raggiunge la sufficienza grazie alla presenza del concessionario e dell'officina, che allietano l'esperienza generale. Un ritorno che non possiamo definire come tale.
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Voto Game-Experience