La realtà virtuale è ricca di titoli sportivi piacevoli, compresi successi assoluti come Eleven Table Tennis per gli amanti del ping pong, oppure di Golf+ per gli amanti, appunto, del golf. Alcuni videogiochi sono meno convincenti di altri, prevalentemente a causa dell’inadeguatezza di certe meccaniche in VR: ad esempio, a oggi non esistono calcistici in VR eccetto per Final Soccer, che si limita a tiri e parate per non rovinare l’esperienza con motion sickness. Più recentemente, Tennis League VR ha esordito cercando di proporsi elevando tale sport con dinamiche ben distanti dal pad, da tastiera e mouse o dagli stick arcade – per i nostalgici di Virtua Tennis.
Riesce a ritagliarsi il suo spazio con un pacchetto ludico adeguatamente immersivo? Scopritelo nella recensione di Tennis League VR.
Più arcade, più divertimento?
Tennis League VR si pone come via di mezzo tra un simulativo e un’esperienza più casual, facendo respirare un’aria di autenticità al giocatore sul fronte delle regole ma introducendo elementi più arcade, concepiti al fine di rendere più leggero il gameplay. Descrivere questo gioco è alquanto semplice: immaginatevi il tennis proposto all’interno di Wii Sports, ma in prima persona e con controlli più precisi, oltre a un sistema di teletrasporto al posto del movimento automatico del proprio alter ego virtuale.
Ebbene sì, poiché gli sviluppatori hanno pensato di proporre una versione più veloce e forse meno tattica del tennis, dove bisogna essere piuttosto attenti alla direzione della palla al fine di premere i pulsanti giusti del controller in tempo, per risposte più o meno rapide a seconda dello stile di gioco personale. Utilizzando i pulsanti frontali del controller touch è possibile spostarsi istantaneamente tra due posizioni in cui la palla è destinata a rimbalzare, mentre con A/X ci si teletrasporta vicino alla rete per giocate più offensive, e con B/Y si rimane a fondo campo per un gioco più difensivo.
Queste sono le elementari meccaniche di gioco, accompagnate dal movimento del controller al fine di colpire correttamente la palla con la racchetta. Pur essendo facili da apprendere, si rivelano difficili da padroneggiare e più adatte a un gioco di tennis più autentico, ovverosia all’alternativa più complessa: il movimento tramite stick, comunque selezionabile nelle impostazioni, che non solo può confondere il giocatore e affaticare gli occhi, ma anche causare motion sickness alla luce della naturale rapidità dello sport. Fortunatamente, Tennis League VR offre anche un approccio ibrido per accedere al “meglio dei due mondi”.
Tennis League VR, pertanto, lascia la libera scelta al giocatore: se si preferisce una partita più casual, arcade, allora ci si può affidare al teletrasporto; altrimenti, gli amanti della simulazione potranno optare per il movimento autentico. Entrambe le soluzioni, tuttavia, non si dimostrano perfette.
Alcuni problemi sostanziali
Il sistema di movimento continuo tramite stick, come abbiamo già affermato, può risultare stancante sul lungo termine, specialmente se si decide di cimentarsi in un match completo con più set. D’altro canto, il sistema a teletrasporto non sempre funziona come previsto, ponendo il giocatore in una posizione scomoda per colpire la palla, dando poco tempo per reagire o rendendo meno intuitivo il movimento giusto della racchetta.
Colpire la palla da tennis con la giusta potenza e inclinazione richiede molta pratica e, anche nonostante quest’ultima, in alcune circostanze un leggero movimento del polso diventa un tiro eccessivamente potente. In altri termini, dosare la forza sul controller non solo è problematico, ma diventa irritante nel momento in cui la risposta del gioco non corrisponde al moto del nostro braccio o della mano.
Per queste ragioni, il gameplay si rivela piacevole e frustrante allo stesso tempo: guadagnarsi un game è entusiasmante e, una volta padroneggiati i controlli – nonostante i loro difetti –, l’intero match diventa elettrizzante. Pur non esistendo una meccanica del momentum, il giocatore percepisce chiaramente una sensazione di forza e successo che lo spinge ulteriormente verso la vittoria. Peccato, appunto, per il feedback discutibile, noioso e poco stimolante specialmente nelle prime ore di gioco.
Le modalità di Tennis League VR
Tennis League VR include più modalità progettate per soddisfare qualsiasi giocatore. La più notevole resta la modalità Carriera, per giocatori offline che vogliono competere tra quattro diversi tornei contro avversari controllati dall’IA: ognuno di essi ha i suoi attributi chiave (potenza, velocità, reazione di precisione e tecnica), ma si comportano tendenzialmente alla stessa maniera, senza comunque risultare uno la copia dell’altro. Il percorso professionale, dunque, vede il giocatore umano passare dai match del quartiere su cemento agli stadi migliori al mondo, guadagnando esperienza e salendo di livello, migliorando caratteristiche come topspin e backspin. Il sistema di progressione è gradevole e ribadisce nuovamente la natura arcade di Tennis League VR.
Non mancano poi più modalità di allenamento, utili alla comprensione delle meccaniche di base, fino al padroneggiamento di quelle più avanzate. O ancora, la modalità Droid Rush è un vero e proprio minigioco dove bisogna difendere la propria base da sciami di droni colpendoli con la palla da tennis: se volete sudare un po’ con il vostro amato visore indosso, affidatevi a Droid Rush. Infine, troviamo una modalità multiplayer 1 contro 1 con supporto fino a otto spettatori, per un’esperienza più social: durante la nostra prova abbiamo notato picchi di lag situazionali, probabilmente dovuti alle performance dei server, potenzialmente problematici durante un match.
Al netto di questi ultimi, comunque risolvibili sul breve termine, Tennis League VR si dimostra pulito, ben realizzato e senza bug critici, né sul fronte del gameplay, né per quanto concerne i comparti audio e video. Ogni colpo della racchetta che va a segno restituisce suoni ed effetti soddisfacenti, che beneficerebbero tuttavia di un feedback aptico per una maggiore immersione. Al contempo, la grafica è semplice e d’impatto, ma a volte eccessivamente essenziale. Tutto sommato, si tratta di un’esperienza di gioco in realtà virtuale discreta, sfortunatamente colpita da problemi nel gameplay e dall’assenza di opzioni di accessibilità più concrete.
La recensione in breve
Tennis League VR purtroppo non è un Ace. Pregi e difetti si scambiano colpi di racchetta e il verdetto è chiaro: il gioco è soddisfacente, ma il suo potenziale è evidentemente sprecato. Il gameplay non sempre è piacevole e, anzi, in alcune circostanze confonde. Per i giocatori casual potrebbe dimostrarsi intrigante; i veri appassionati di tennis, invece, potrebbero ritenersi delusi dal pacchetto ludico firmato AnotheReality.
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Voto Game-Experience