Tolta la parentesi dei due personaggi nuovi introdotti nella terza stagione (Fakhumran e Leroy), Namco torna a riproporre lottatori classici di Tekken. Questa volta tocca a Kunimitsu, anche se con qualche piccolo cambiamento. La kunoichi però non è l’unica novità di questa quarta stagione, la quale aggiunge diverse cose, di cui una davvero molto attesa: un nuovo netcode.
La terza stagione di Tekken aveva lasciato molti giocatori perplessi per la discutibile scelta di mettere come contenuto a pagamento la frame data. Nello specifico, si tratta di un elenco dettagliato di quanti fotogrammi compongono una singola mossa, permettendo ai giocatori di quantificare con esattezza la sua efficacia per attacco di difesa. La framedata serve per capire quanto è necessario per riprendersi dall’utilizzo di una mossa tornando in posizione neutra e parare, dopo averla eseguita o per usarla partendo da posizione neutra per attaccare. Per i giocatori di livello competitivo (e specialmente torneistico) una frame data è essenziale. Anzi, si può persino dire che è nell’interesse della software house non solo implementarla sin da subito nel gioco e come contenuto base proprio per rendere più traspararente e chiaro l’approfondimento del gioco per chi voglia imparare, consolidando la scena competitiva e lo zoccolo duro di giocatori.
La quarta stagione si lascia alle spalle tutto questo, proponendo come unici contenuti a pagamento i consueti fondali e personaggi, inserendo tutto il resto come parte di una patch gratuita di cui possono usufruire anche i possessori della versione base.
Il cambio di netcode è sicuramente la cosa di cui tutti sentivano il bisogno. Namco ha recentemente abbandonato il netcode delay (considerato poco preciso e fonte di lag qualora usato per partite tra giocatori di paesi lontani) per introdurre un netcode rollback (considerato più affidabile e capace di connettere con buoni risultati anche utenti di continenti diversi). Una decisione condivisa anche da SNK e Arc System Works, le quali hanno recentemente aggiornato il netcode di molti loro giochi tra Steam e console. Giocare online a Tekken 7 ora è un’esperienza molto più stabile, riducendo davvero di molto il lag. Questo però non è scomparso del tutto, difatti durante le prove si sono verificati sporadici stop e rallentamenti, ma bisogna dire quasi sempre limitati ai casi di avversari dotati di connessione WIFI. E’ sempre bene sottolineare che quest’ultima è una pessima scelta per giocare online, rendendo preferibile una connessione via cavo, che garantisce un segnale più stabile e performante. L’esperienza online complessiva comunque è migliorata davvero tanto e la qualità della connessione tra le partite adesso ha raggiunto livelli ragguardevoli, permettendo di utilizzare anche personaggi più complessi o basati su combo più complicate, senza temere problemi dovuti al lag. Per tutti i personaggi sono state introdotte nuove mosse, così come variazioni al bilanciamento generale che puntano ad aggiustare la tier list. In alcuni casi queste variazioni hanno reso meno esagerati personaggi come Leroy (il quale appena uscito era davvero fuori scala) e Akuma (che per quanto perda la sua combo mortale resta comunque top tier) così come migliorato altri, ma non sempre in modo incisivo (low tier come Lars e Noctis, rimangono tali). In generale si è cercato di fornire nuovi strumenti a ciascun lottatore, di modo da ampliare la loro rosa di opzioni, ma senza stravolgerne gli stili.
Passando ai contenuti inclusi nel season pass di Tekken vero e proprio, si può brevemente citare il Vermilion Gates, il nuovo fondale che sembra preso da una cartolina spedita dal Giappone e che è stato modellato come livello per ospitare l’altrettanto nipponica Kunimitsu. In aggiunta sono stati inseriti degli oggetti per personalizzare i personaggi e le targhette a tema Pacman, per celebrarne l’anniversario (scelta doverosa, trattandosi di una delle IP storiche di Namco, oltre che un titolo ad aver fatto la storia del videogioco al punto da diventare un’icona. A lui è stata dedicata una retrospettiva a tema retrogaming su queste pagine). In aggiunta arriveranno come parte finale di questo pass un’altro lottatore e un’altro fondale.
La nuova Kunimitsu si presenta davvero bene in termini di giocabilità. Si tratta di un personaggio forte da usare, ma non per questo eccessivamente complicato o tecnico, per cui è accessibile anche agli utenti meno esperti. La sua complessità infatti si basa sulla sua impostazione di combattere attraverso diverse posture, attraverso le quali cambiare in modo significativo il suo stile di combattimento. Ogni postura è attivabile con una sequenza di tasti basilare, quindi non è nulla che un giocatore alle prime armi non possa sfruttare sin da subito. La difficoltà al massimo risiede nell’imparare le mosse relative a ciascuna postura, ma l’esecuzione rimane mediamente semplice per la serie. Mentre Kunimitsu passa attraverso queste posizioni può anche effettuare delle mosse per produrre dei counter hit e contrattaccare l’avversario. Questo rende la meccanica molto solida, confermando come il suo utilizzo sia agevole e non penalizzante, come invece alcune variazioni troppo macchinose tendono ad essere in altri personaggi o picchiaduro.
Tra le sue specialità ci sono i mixup tra i migliori del gioco e più divertenti da usare, attuabili con la postura Katon. Sfiziosa anche la posa in cui Kunimitsu si piazza dando le spalle al nemico, combattendo in modo particolare.
I suoi colpi inoltre sono efficaci in molte situazioni: il suo launcher (mossa che sbalza l’avversario in aria lasciandolo in balia delle combo prima che atterri) è utilissimo, così come le sue mosse sul medio-lungo raggio, che riescono a produrre molte punizioni su colpi nemici. Da buona ninja non mancano le mosse a scomparsa, alcune delle quali piuttosto utili proprio per i suddetti mixup, anche se alcune sembrano copiate di peso dalla rosa di mosse di Master Raven con un riciclo piuttosto pigro. Meglio invece il lancio del kunai, che aggiunge un proiettile all’arsenale di Kunimitsu, rendendola più pericolosa anche sulla distanza meno ravvicinata.
Nella storia di Tekken questa kunoichi (ovvero ninja donna) non è lo stesso personaggio che eravamo soliti vedere nei precedenti Tekken. La nuova Kunimitsu è decisamente più loquace (in quanto la precedente era muta) e vivace, segnando un cambio di caratterizzazione netto rispetto alla versione sobria e austera con cui siamo soliti conoscerla. La sua professione però resta quella della ladra, ma stavolta puntando ad un bottino decisamente ambizioso: la spada di Yoshimitsu.