In un intervista con Famitsu, Haruhiro Tsujimoto, presidente di Capcom, ha dichiarato che la compagnia mira a vendere almeno 10 milioni di copie di Street Fighter 6, questo grazie alle modifiche che hanno reso il videogioco picchiaduro appetibile per un pubblico più ampio.
Stando a quanto riportato da Videogames Chronicle, Street Fighter è considerato uno dei titoli di punta della compagnia, e per questo non c’è stata esitazione negli investimenti sul franchise. Inoltre, considerando che più giochi della serie Resident Evil hanno raggiunto le 10 milioni di copie vendute e alcuni Monster Hunter mirano addirittura alle 20 milioni, è plausibile puntare a cifre simili anche per Street Fighter 6, soprattutto quando il precedente capitolo aveva già raggiunto le 7 milioni di copie.
Questo aveva resto Street Fighter 5 il titolo più venduto della serie, ma sembrerebbe proprio che Capcom voglia puntare ben più in alto, grazie anche al maggior numero di software venduti negli ultimi anni. Secondo Tsujimoto tale tendenza sarebbe legata alla presenza del mercato digitale, che attualmente compone l’80% delle vendite di Capcom, il quale permette agli sviluppatori di non doversi più affidare alla capienza degli scaffali dei rivenditori, che costringevano a inviare sul mercato un numero di copie pari a quanto il gioco avrebbe venduto nei sei mesi successivi.
La presenza del mercato digitale, invece, permetterebbe agli sviluppatori di mantenere alto l’interesse degli utenti ben più che in passato, tanto che ormai le cifre obiettivo vengono pensate per essere ottenute nell’arco di tre anni dal lancio di un gioco. L’obiettivo dei tre anni significa ovviamente molti più profitti dell’azienda, che di solito riesce a recuperare tutti i soldi dello sviluppo nell’arco dei primi due e poi guadagnare dalle vendite a prezzo ridotto durante il successivo.
Intanto, sempre Capcom ha preso in mano la situazione delle copie craccate di Street Fighter 6, minacciando il ban dai tornei ufficiali chiunque ne venga scoperto in possesso.