Da quando Destiny 2 è passato da Battle.net a Steam si è visto un moltiplicarsi di fenomeni di cheating, come confermato anche dalla stessa Bungie, e questa situazione purtroppo continua a verificarsi tuttora nonostante le precauzioni prese da parte degli sviluppatori.
Ora, la storia che vi riportiamo oggi è sicuramente particolare e vede come protagonista lo streamer e creatore di contenuti noto come BakenGangsta, noto per le sue notevoli capacità competitive nel multiplayer di Destiny 2.
Dopo essere stato bannato per una seconda volta, e senza ricevere motivazioni da parte di Bungie Studios, lo youtuber ha protestato via Twitter direttamente nei confronti del team, giudicando la situazione come ridicola e chiedendo a gran voce risposte chiare.
Secondo BakenGangsta non ci sono quindi spiegazioni dietro questo nuovo ban, ma il community manager di Bungie gli ha risposto direttamente su Twitter per gettare maggior luce sulla vicenda. Qui sotto trovate le sue dichiazioni.
I ban non vengono effettuati senza ragioni. Il team ha convalidato questa azione diverse volte grazie a software anti-cheat e ulteriori investigazioni.
Per maggiori informazioni, raccomando di leggere la nostra pagina sulle Restrizioni per l’Account e politiche di Ban su Bungie.net.
Questa risposta abbastanza tranquilla non è stata abbastanza per BakenGangsta, il quale ha richiesto addirittura delle prove sulla sua colpevolezza. In assenza di prove, le dichiarazioni e le azioni di Bungie sono secondo lui “stronzate“.
Come potete vedere dai tweet riportati qui sopra, il community manager di Bungie ha risposto nuovamente dopo aver fatto un’ulteriore investigazione sul suo caso, scovando a tutti gli effetti dei comportamenti illeciti da parte del content creator.
C’è voluto del tempo per effettuare un triple check di questa cosa con il team della sicurezza. Abbiamo rilevato 2 account sotto il suo possesso che hanno utilizzato programmi di cheat giocando a Destiny 2, e abbiamo bannato 4 account in totale. Questa è la nostra comunicazione finale sulla questione.