Il 2023 è stato un anno d’oro per il settore delle console da gaming “handheld”. Nintendo Switch continua a macinare vendite e conquistare il pubblico, è innegabile. Sony ha tentato la sorte con PlayStation Portal per rendere l’esperienza PS5 più versatile. A illuminare il panorama come supernova, tuttavia, sono stati ASUS ROG Ally, Lenovo Legion Go e Steam Deck OLED.
Il primo PC handheld citato si è lanciato come competitor pregiato del pioneristico progetto firmato Valve. Processore più potente, Windows come sistema operativo e schermo Full HD ad alto refresh rate sono upgrade non da poco. Il prodotto targato Lenovo, invece, sfrutta la gimmick dei controller estraibili ed esagera con il display dalla risoluzione ancora più elevata e dalla dimensione maggiore.
Quando Valve ha ufficializzato di punto in bianco la versione OLED di Steam Deck, però, la partita si è riaperta. Lo scontro a tre (o Triple Threat, per gli amanti del wrestling) ha richiesto settimane di attesa per analisi approfondite. Noi, nel nostro piccolo, abbiamo provato la perla di Gabe Newell e soci e, ora, siamo pronti a offrirvi il nostro punto di vista. A voi, dunque, la recensione di Steam Deck OLED.
Cosa cambia tra Steam Deck OLED e LCD?
Molti speravano in un aggiornamento quasi radicale di Steam Deck, in un secondo modello ancora più potente e generoso con le specifiche. Valve, invece, ha ragionato sapientemente su un upgrade limitato, ma poderoso. La prima novità, che dà il nome al dispositivo, è il pannello OLED da 7,4 pollici con HDR e la medesima risoluzione pari a 1.200×800 pixel, ma con bordi leggermente più sottili e un refresh rate massimo più elevato.
Non cambia il processore AMD, prodotto però con processo a 6nm anziché 7nm: in termini pratici, ciò si traduce in una maggiore efficienza. Parlando sempre di energia, i tecnici hanno optato per una batteria da 50Whr anziché 40Whr, incrementando ulteriormente l’autonomia. In più, il caricabatterie è più veloce. Lato connettività e utility, quindi, si passa agli standard Wi-Fi 6E per download più veloce e al Bluetooth 5.3. Il design è cambiato quanto basta affinché la riparabilità risulti ancora più veloce e semplice, e affinché Steam Deck OLED risulti più leggera. Dulcis in fundo, Valve ha reso disponibile anche una opzione da 1TB, proposta al medesimo prezzo della configurazione top della versione LCD.
Sulla carta queste sono le modifiche che si possono leggere ma, in realtà, alcune di esse si celano dietro il test effettivo. Steam Deck OLED cosa offre in più?
Il display: meraviglia per occhi e mani
Di primo acchito è difficile non rimanere di stucco dinanzi al pannello OLED in dotazione. Il salto dall’LCD è evidente nei colori e nella luminosità: anche all’aperto, in una giornata ben soleggiata, il display è ben visibile pur limitando al contempo i consumi. Il supporto all’HDR è confinato a una serie limitata di titoli ma, dove si attiva, rende ancor più estasiante l’esperienza di gioco.
E non sono soltanto gli occhi a gioire di questo aggiornamento. Al netto della maggiore fluidità grazie ai 90Hz e dei toni più vivi, lo schermo risponde molto bene all’input touch e assomiglia di più a un tablet. Ne consegue, pertanto, che questa piccola variazione nel design di Steam Deck è grande a tutti gli effetti. Saggia, oltretutto, la decisione di snellire i bordi per facilitare l’uso del pannello e incrementare l’immersività.
Titoli come Hades e Control sono bastati a convincerci della necessità di uno schermo OLED su un prodotto simile: ogni minuto trascorso in gioco e un minuto in cui si resta rapiti da ciò che un PC handheld può fare. La vera bellezza, però, resta nell’insieme delle cose.
Ergonomia e audio: piccoli tweak che cambiano tutto
L’esperienza in-game si compone, del resto, anche di feedback sonoro e tattile: in quest’ottica, Steam Deck OLED è una garanzia. Con il passaggio del processore da 7nm ai 6nm sono risultate necessarie modifiche lievi a ciò che circondano tale cuore pulsante. In primis, l’implementazione di un dissipatore più spesso ha richiesto l’uso di una ventola più grande, particolarmente silenziosa anche in condizioni di stress, se non pressoché impercettibile durante attività più leggere.
Più silenziosa è la ventola e più udibile è il gioco, ma non manca l’upgrade parallelo degli altoparlanti: ora i suoni avvolgono le orecchie risultando più potenti e puliti, impedendoci di distogliere l’attenzione dallo schermo. Attorno a quest’ultimo troviamo quindi una scocca poco più leggera rispetto alla variante LCD, nella quale si incastrano stick analogici più comodi, un D-Pad più reattivo e touchpad dal feedback aptico sensazionale.
La sensazione generale con Steam Deck OLED alla mano è quindi quella di avere accesso a un prodotto davvero premium, nonostante il suo prezzo contenuto rispetto alla concorrenza.
Esperienza di gioco: Steam Deck OLED è (quasi) tuttofare
I precedentemente citati fattori influenzano molto positivamente (ed è riduttivo) l’esperienza di gioco. Ve lo diciamo subito: Steam Deck OLED fatica a reggere titoli degli ultimi anni piuttosto esigenti e, magari, non ottimizzati per questa periferica. Abbiamo provato Cyberpunk 2077 e i cali di framerate sono evidenti, sintomo di un’instabilità che va controllata tra le impostazioni del gioco e dei consumi del PC.
Con titoli come Red Dead Redemption 2, Control e Baldur’s Gate 3, però, siamo rimasti piacevolmente stupiti. Dove c’è stato un lavoro di ottimizzazione, dunque, l’esperienza sa essere scorrevole e raramente minata da bug o crash. Il nuovo pannello, come già illustrato, convince con qualsiasi gioco e aiuta soprattutto a ridurre i consumi, ottenendo più ore di divertimento con lo stesso wattaggio.
“Smanettando” con impostazioni come consumi, refresh rate e FPS desiderati tramite SteamOS – il sistema operativo in dotazione, basato su Linux -, è facile rimanere incollati a un videogioco meno esigente come Vampire Survivors o Slay The Spire anche per oltre 7 ore. Sta all’utente decidere se rimanere su 30fps o salire a 60fps, a volte raddoppiando l’autonomia. Le stesse conseguenze si vedono riducendo l’energia massima a disposizione della console su titoli specifici, e il refresh rate dello schermo per una maggiore o minore fluidità.
La scocca si scalda più sensibilmente solo quando Steam Deck OLED è sotto stress, ma non è una sensazione evidente e fastidiosa. La batteria, poi, si ricarica da 0 a 80% in poco più di un’ora. Altra novità molto apprezzata è il supporto a Wi-Fi 6E, che si traduce in download ridicolosamente rapidi. L’unico eventuale difetto è l’ergonomia per chi ha le mani piccole: le dimensioni, pari al modello LCD, restano pur sempre generose.
I casi d’uso migliori e più particolari
Giungiamo quindi alle battute conclusive osservando i casi d’uso migliori per Steam Deck OLED: FPS come Counter Strike 2 ed Apex Legends è preferibile evitarli senza munirsi di mouse e tastiera o di controller, facilmente collegabili tramite USB-C o Bluetooth. Altrimenti, senza periferiche esterne è possibile godersi GDR, visual novel, strategici, sportivi e simulativi, a patto che si adottino le configurazioni adeguate ai singoli titoli: per farlo è sufficiente aprire il gioco, accedere al menu dedicato al Controller e selezionare l’opzione più consigliata dalla community.
Ciò vale soprattutto per titoli scaricati tramite store esterni come Epic Games, GOG, Amazon Games e Xbox Game Pass. Il loro supporto non è garantito nativamente, ma è possibile grazie ad applicazioni Linux scaricabili direttamente da sistema operativo, accessibile durante il processo di spegnimento o riavvio di Steam Deck OLED. Chi desidera sfruttare a pieno questo “computer portatile” dovrà accedervi, prima o poi, al fine di arricchire la propria libreria con i giochi non presenti su Steam. Avvisiamo subito, tuttavia, che le performance non saranno sempre delle migliori: si tratta difatti di titoli che necessitano della compatibilità Proton e devono superare la “barriera” del front-end Steam in modalità Gaming.
Parlando proprio del sistema operativo, la complessità di utilizzo dipende esclusivamente da quanto l’utente abbia dimestichezza con Linux. SteamOS, basato sulla distro Debian 8, a nostro avviso è molto accessibile anche per un newbie, complici le numerose guide disponibili su Internet. Per qualsiasi problema tecnico o modifica che si desidera applicare c’è una soluzione. Che si tratti di installare store esterni o esplorare videogiochi di altre ere, basta un po’ di olio di gomito per giungere ai traguardi prefissati.
La recensione in breve
Steam Deck OLED non sarà tanto performante quanto i diretti rivali di ASUS e Lenovo, ergo non permette di giocare alle triple A degli ultimi anni con la medesima fluidità. Resta, tuttavia, il PC handheld più “a tutto tondo”, pronto a soddisfare il giocatore soprattutto con titoli indie, qualche AAA poco più datato, e giochi dei tempi che furono. La “semplice” modifica dello schermo ha lasciato spazio ad altre variazioni oculate che hanno elevato ulteriormente il dispositivo. Non consigliarlo è molto difficile, ma è una spesa che va valutata attentamente. Chi desidera un PC handheld da gaming dalle performance elevate deve guardare altrove. Coloro che sono disposti a questo compromesso minimo, invece, dovrebbero valutare Steam Deck OLED come il best-buy sulla scena.
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Voto Game-eXperience