Starfield è senza alcun dubbio uno dei giochi più attesi dal pubblico di tutto il mondo, con i fan che non vedono l’ora di potersi gustare il nuovo GDR sci-fi di Bethesda che li catapulterà in un mondo di gioco letteralmente sconfinato, contraddistinto addirittura da 1000 pianeti liberamente esplorabili.
E visto quanto sia atteso il nuovo progetto del publisher americano, non sorprende vedere Digital Foundry aver pubblicato un nuovo video di analisi dedicato interamente al primo video gameplay del gioco, analizzando ovviamente il comparto tecnico della nuova esclusiva Xbox.
Partiamo quindi dalla risoluzione del rendering, con la redazione inglese che ha affermato come il trailer di Starfield sia presentato in 4K nativo ma gli scatti variano in termini di nitidezza, con le sequenze di gioco che sembrano prive di qualsiasi tipo di anti-aliasing.
Al di là della semplice risoluzione, Digital Foundry ha rivelato che in una scena all’aperto è possibile vedere che il gioco presenta delle ombre a lunga distanza, che è fondamentale per mantenere i dettagli anche alla distanza, oltre a presentare anche degli effetti volumetrici come la nebbia piuttosto convincenti. Anche il cielo ha convinto la redazione inglese, mentre invece non è ancora chiaro come verrà gestita l’esplorazione nello spazio.
Starfield è finito sotto la lente d’ingrandimento di Digital Foundry
Stando a Digital Foundry inoltre, le superfici e le strutture del pianeta sono costruite utilizzando una combinazione di generazione procedurale e risorse posizionate manualmente, che è un approccio comune di questi tempi. Il rendering del terreno stesso ricorda i precedenti giochi Bethesda, ma il pop-in ora è ridotto al minimo e i dettagli sono evidenti anche in lontananza.
Negli ambienti interni invece le cose sono diverse: le ombre su larga scala, che erano a bassa risoluzione e sgranate all’esterno, diventano nitide. E stando a DF, in questo senso il salto compiuto da Starfield è netto rispetto a Fallout 4, poiché il nuovo gioco presenta un’illuminazione interna e delle texture molto migliori.
Digital Foundry ha criticato l’assenza di riflessi in ray tracing e dello screen space reflection, sostituiti da semplici cubemap, ma ha apprezzato e non poco la realizzazione delle armi, il sistema d’illuminazione diretto e la realizzazione degli NPC, che sembrano godere di un netto miglioramento rispetto a quelli presenti nei precedenti giochi di Bethesda.
Riguardo a quest’ultimo elemento però, le animazioni appaiono ancora un po’ ingessate e legnose se paragonate a tante altre produzioni presenti sul mercato.
Quello che ha però colpito negativamente la redazione inglese è il framerate, che in questo primo gameplay di Starfield si è mostrato incredibilmente ballerino ed incostante, con DF che spera in un netto miglioramento con il proseguo dello sviluppo.