Il numero di pianeti di Starfield sarà straordinario e le possibilità esplorative concesse ai giocatori non avranno praticamente limiti. Todd Howard, game director dell’esclusiva Xbox e PC, ha spiegato in un’intervista come gli sviluppatori sono riusciti a raggiungere un simile risultato.
Già lo scorso anno, in occasione dello showcase Xbox che aveva mostrato il gameplay di Starfield, Bethesda aveva annunciato che il suo RPG includerà più di 100 sistemi solari e oltre 1000 pianeti esplorabili. Non si tratta di una novità assoluta, per chi conosce No Man’s Sky, ma questa quantità declinata nel mondo Bethesda apre un mondo di possibilità.
Proprio il confronto con No Man’s Sky ha acceso in alcuni fan timorosi la paura che i 1000 pianeti in realtà siano solo degli scenari vuoti pensati per raccogliere risorse e poco più. In occasione del podcast Starfield Signal, Howard è intervenuto sulla questione, dando rassicurazioni in merito.
Una nuova tecnica di sviluppo usata da Bethesda consiste nell’utilizzare porzioni di paesaggi, strutture artificiali e altri elementi e nel riempire l’intera superficie di un pianeta mescolando questi ingredienti. Il risultato dovrebbe consistere in una buona varietà e ricchezza dei pianeti, anche se forse si perderà qualcosa in termini di unicità e cura dei dettagli.
A quanto pare, insomma, non si utilizzerà una pura tecnica procedurale come si vede in molti altri videogiochi, compreso lo stesso No Man’s Sky, ma una sua forma edulcorata. Resterà da vedere quali sistemi Bethesda ha implementato per fare in modo che l’esplorazione sia interessante e utile.
Vi ricordiamo che Starfield sarà disponibile dal 6 settembre e che l’11 giugno sarà uno dei protagonisti dell’Xbox Showcase.