I pianeti vuoti in Starfield stanno tenendo banco in questi giorni di accesso anticipato. Più che di ogni altro aspetto del videogioco di Bethesda si sta parlando proprio delle distese senza vita e senza luoghi di interesse che costituiscono gran parte dei suoi 1000 pianeti.
Anche Bethesda è intervenuta sulla questione, fornendo la stessa risposta a cui molti utenti stanno arrivando da soli nelle guerre che si sono scatenate nei commenti social. Proprio come nella realtà, infatti, in cui l’universo è per lo più triste e disabitato, anche in Starfield non si è voluto creare qualcosa di non verosimile.
Il managing director Ashley Cheng ha spiegato che lo sviluppo doveva realizzare un equilibrio tra divertimento e autenticità. Parlando con il New York Times (via Gamespot), Cheng ha spiegato che non tutti i pianeti devono necessariamente essere una Disney World. Trovarsi di fronte alla vastità desertica dello spazio è anche un modo per trasmettere il senso di piccolezza dell’uomo di fronte all’infinita del cosmo.
Il motivo della vastità dello spazio è che deve farci sentire piccoli. Deve essere una cosa opprimente. Tutti si preoccupano che i pianeti vuoti sono noiosi. Ma quando gli astronauti sono andati sulla luna non hanno trovato niente. E non erano di sicuro annoiati.
Siamo certi che anche questa precisazione non placherà le critiche. Se siete tra coloro che parlano poco e giocano tanto, comunque, potete crearvi il vostro personale giudizio tuffandovi nell’avventura di Starfield ora o dal 6 settembre, in base all’edizione che avete scelto. Come voi ci saranno centinaia di migliaia di giocatori connessi contemporaneamente.