La durata di Star Wars Outlaws non sarà esagerata, come conferma Ubisoft che sembra aver imparato dai mezzi errori del passato con Assassin’s Creed Odyssey e Assassin’s Creed Valhalla. Il videogioco non sarà un RPG interminabile, ma un action RPG molto diretto e coinvolgente che andrà dritto al punto.
A parlare della questione sono stati il creative director Julian Gerighty e il narrayive director Navid Khavary nel corso del San Diego Comic-Con, come ripreso da IGN. Nella loro opinione, un gioco troppo grande è quello che la gente non riesce a giocare, godersi e finire.
Il nostro obiettivo è quello di portare le persone in un’avventura molto densa e ricca, in un open world che possono esplorare seguendo il loro ritmo. Perciò non parliamo assolutamente di un RPG epico interminabile da 200 o 300 ore. Questo è un RPG action-adventure molto diretto che porterà le gente in un viaggio e che sarà molto gestibile.
Khavari ha aggiunto che è importante che i giocatori si sentano parte del viaggio di Kay Vess:
Ne abbiamo parlato molto nel team e la risposta è che sì, stiamo costruendo mondi aperti, stiamo costruendo città e locali e pianure estese, ma cerchiamo sempre di approcciarci a tutto dal punto di vista del personaggio, della storia e dell’idea che ogni volta è la prima per Kay Vess su un pianeta come Toshara. Perciò abbiamo sempre bene in mente che dobbiamo fondere l’elemento narrativo con quello di gameplay.
Tra le altre informazioni emerse dall’intervista c’è quella che vede la necessità di ridurre le indicazioni a schermo per lasciare che il giocatore viva da protagonista la sua avventura. Vi ricordiamo che Star Wars Outlaws non ha ancora una data di uscita, ma sembra che nel gioco potremo anche lavorare per Jabba the Hutt.