Close Menu
  • Articoli
    • Anteprime
    • Recensioni
    • Speciali
    • Guide
  • Notizie
  • Eventi
  • PlayStation
  • Xbox
  • Nintendo
  • PC
  • VR
  • Esports
  • Tech
  • POP
    • Film tratti da videogiochi
    • Serie TV tratte dai videogiochi
    • Libri e fumetti da videogiochi
Facebook X (Twitter) Instagram Pinterest YouTube LinkedIn Twitch Telegram
Game-eXperience.it
  • Articoli
    • Anteprime
    • Recensioni
    • Speciali
    • Guide
  • Notizie
  • Eventi
  • PlayStation
  • Xbox
  • Nintendo
  • PC
  • VR
  • Esports
  • Tech
  • POP
    • Film tratti da videogiochi
    • Serie TV tratte dai videogiochi
    • Libri e fumetti da videogiochi
Game-eXperience.it
Home»Articoli»Recensioni»Star Wars: Dark Forces Remaster, la recensione

Star Wars: Dark Forces Remaster, la recensione

La recensione di Star Wars: Dark Forces Remaster, ennesima dimostrazione delle abilità - e della necessità - di Nightdive Studios.
Francesco SantinBy Francesco Santin10 Marzo 2024
Facebook Telegram WhatsApp Twitter
Star Wars: Dark Forces Remaster copertina con stormtrooper colpiti da laser
Condividi
Facebook Telegram WhatsApp Twitter Email LinkedIn

La nostalgia sa essere davvero canaglia e gli amanti degli FPS della vecchia scuola lo sanno fin troppo bene. La nuova linfa vitale data ai Boomer Shooter negli ultimi anni ha permesso a titoli del passato, ormai definiti “abandonware” di ritornare sotto la luce dei riflettori. In un’era in cui i remake sono praticamente all’ordine del giorno, interventi mirati e attenti sono doverosi e addirittura ricercati dai fan. La soluzione? Ormai è, quasi sempre, firmata Nightdive Studios, anche nel caso di Star Wars: Dark Forces Remaster.

Nella recensione del remake di System Shock abbiamo già discusso sulle innegabili abilità dello studio americano di riproporre i capisaldi degli FPS – dal capolavoro di Warren Spector ai Turok e Quake 1 e 2 – al pubblico globale facendoli risorgere con una forma smagliante. Dopo la rimasterizzazione di Turok 3: Shadow of Oblivion, dunque, è toccato proprio al progetto marchiato LucasArts, disponibile dopo 29 anni con abiti nuovi di zecca, anche in 4K. Ecco a voi la recensione di Star Wars: Dark Forces Remaster.

Nightdive Studios colpisce ancora

Darth Vader impartisce ordini al generale, disegno rimasterizzato per Star Wars: Dark Forces Remaster

La specializzazione dello studio di Vancouver è evidente sin dalle prime battute. Chi ha provato con mano il classico del 1995 noterà immediatamente l’intervento curato, cauto e rispettoso da parte del team, a partire proprio dai filmati ridisegnati appositamente per risplendere anche a risoluzioni elevate. La nostra prova su più piattaforme lo ha confermato agilmente: che si tratti del sempreverde 1080p, del 2K ultrawide o del piccolo pannello di Steam Deck OLED – sul quale il gioco è del tutto compatibile -, la qualità delle cutscene tra una missione e l’altra è ottima.

Le texture in toto mantengono i connotati del 1995 pur apparendo moderne, limpide nella loro età. È tutto merito del KEX Engine proprietario, grazie al quale Star Wars: Dark Forces Remaster ringiovanisce tra texture ad alta risoluzione, illuminazione e rendering migliorati, e il supporto per i gamepad. Dopo tutti questi anni si tratta di un meraviglioso tributo a un titolo che ai tempi conquistò i fan di Guerre Stellari e non solo.

Il progetto originale alzò il livello degli FPS offrendo ai giocatori molta più libertà nei movimenti e nell’interattività con livelli labirintici, ricchi di richiami ai film nelle ambientazioni astratte e futuristiche. Il gioco di LucasArts, approdato prima su PC MS-DOS e poi su PlayStation, godeva di alcuni vantaggi grazie all’uso del Jedi Engine, derivato dal Doom Engine e modificato affinché si potesse guardare verso l’alto e verso il basso, ma anche di sfruttare maggiormente la verticalità con mappe difficili da navigare, dedali da esplorare con estremo piacere.

Il gameplay di Star Wars: Dark Forces Remaster resta vecchio (e si sente)

Kyle Katarn conduce assalto in una astronave dell'Impero Galattico

Ai giorni nostri questa opera potrebbe risultare mal invecchiata o facile da criticare, specialmente per chi ha vissuto solo l’era moderna degli sparatutto in prima persona. Il gameplay appartiene al passato, con boss fin troppo facili da affrontare e una scorrevolezza forse eccessiva, al netto di alcune missioni il cui design provoca pressoché immediatamente sensazioni di smarrimento.

Abbattere Star Wars: Dark Forces Remaster armandosi di un paragone con il presente, tuttavia, è poco rispettoso. Si tratta comunque di un FPS godibile che fa gioire gli amanti del franchise facendogli vestire i panni di Kyle Katarn, disertore dell’Impero Galattico assoldato dall’Alleanza Ribelle per infiltrarsi nell’Impero Galattico e distruggere il progetto Dark Trooper – da cui Dark Forces.

Una storia che porta il giocatore a rubare i piani della Morte Nera, affrontare i sicari di Jabba the Hutt, incontrare nientedimeno che Boba Fett. Tra ondate di nemici, puzzle tutt’oggi piacevoli da risolvere, e la frenesia che solo uno sparatutto della vecchia scuola sa offrire, Star Wars: Dark Forces non può non essere definito un gioiello. Con i suoi difetti, magari, ma che lascia un sorriso stampato sul volto.

Grafica ringiovanita perfettamente

Menu di apertura della prima missione di Star Wars: Dark Forces Remaster

La rimasterizzazione alimenta la gioia che scaturisce dal giocare questo clone di DOOM. Nightdive Studios, oltre ai filmati rifatti egregiamente, ha migliorato sensibilmente i controlli con mouse e tastiera, aggiunto il supporto ai controller e introdotto funzioni di accessibilità per rendere il gioco più approcciabile. L’esperienza classica a oggi resta molto difficile da provare comodamente su sistemi moderni. Pertanto, è chiaro che questo intervento fosse un must, non solo al fine di applicare nuovo smalto a texture, modelli delle armi, sprite dei nemici e illuminazione, ma anche – e soprattutto – al fine di renderlo effettivamente giocabile su piattaforme odierne.

Star Wars: Dark Forces Remaster include infine una sezione meravigliosa chiamata Caveau, tramite la quale è possibile osservare fotografie, disegni e screenshot del progetto originale, prima che le animazioni 3D e gli sprite assumessero la loro forma finale. Il ringiovanimento firmato Nightdive Studios diventa quindi sinonimo di celebrazione, chiaramente riuscito nel rispetto e nei limiti dell’opera prima. Rivederla così dopo 29 anni, dobbiamo ammetterlo, è sensazionale.

Interventi necessari, non solo per nostalgici

Kyle Katarn combatte contro un Kell Dragon nella Star Jewel di Jabba The Hutt

Ormai il modus operandi dello studio oltreoceano è evidente ed è ciò di cui l’industria aveva bisogno. Dai primi interventi visti con System Shock Enhanced Edition e Turok ne è passato di tempo. Più recentemente abbiamo potuto gustarci DOOM 64, Quake e Quake 2 nelle loro versioni migliorate, proprio grazie a loro. I più giovani hanno potuto conoscere Blade Runner e Rise of the Triad rispettivamente nelle edizioni Enhanced e Ludicrous.

Con molti più alti che bassi, Nightdive Studios continua a farci riscoprire il passato e ce lo fa amare. Non c’è dubbio alcuno: non si tratta soltanto di doni fatti a una nicchia di aficionados, bensì di un lavoro di preservazione che serve davvero, anche per consentire alle nuove leve di apprezzare di più la storia dei videogiochi. Dopo Star Wars: Dark Forces Remaster magari sarà la volta di Jedi Knight: Dark Forces II. Prima ancora, però, c’è un SiN: Reloaded che aspetta di approdare negli store. E non vediamo già l’ora.

Versione testata: PC

La recensione in breve

8.5 Prezioso

Ancora una volta Nightdive Studios si conferma il punto di riferimento e la realtà a cui fare affidamento quando si parla di rimasterizzazioni. La realtà di Vancouver continua a salvare quello che altrimenti resterebbe abandonware, portando gemme come Star Wars: Dark Forces Remaster sul mercato per la felicità dei nostalgici. Il modo in cui intervengono sui grandi classici resta eccellente, portandoli su piattaforme moderne e rendendoli facilmente giocabili. Lo sparatutto con Kyle Katarn forse non sarà invecchiato nel migliore dei modi; tuttavia, resta una gioia pad (o tastiera e mouse) alla mano.

  • Voto Game-eXperience 8.5
  • User Ratings (0 Votes) 0
Facebook X (Twitter) Instagram Pinterest YouTube LinkedIn Twitch Telegram RSS
  • Home
  • Chi Siamo
  • Cookie Policy
  • Privacy Policy
  • Contattaci
© 2025 Tutti i loghi, i marchi, le immagini e i video contenuti in Game-eXperience.it sono di proprietà dei rispettivi proprietari.

Tutti i diritti sono riservati, ed è vietata la riproduzione dei contenuti. | Foto credits: DepositPhotos

Proprietà di Digital Dreams s.r.l. - Partita IVA: 11885930963 - Sede legale: Via Alberico Albricci 8, 20122 Milano Italy - [email protected]

Type above and press Enter to search. Press Esc to cancel.